La forma dell’Oscar. Vorremmo prendesse flagranza nelle sapienti mani di Paul Thomas Anderson o di Christopher Nolan, tornato al suo sguardo migliore con Dunkirk. Ma non sarà così. Si liquefarà in quelle, pur capaci ma non straordinarie di Guillermo del Toro, il presunto “plagiatore”, che continua ad essere il favorito alla corsa per la miglior regia de La forma dell’acqua, dove troneggia candidato fra le 13 nomination del suo film. E’ possibile ed anzi probabile possa farcela: l’accusatore di plagio David Zindel da vittima è percepito come colpevole dai sostenitori di Guillermone, “perché la denuncia solo ora?”. Il Leone d’oro veneziano nonché vincitore di tutti i premi “che pesano” (Golden Globe, BAFTA, Director Guild of America Awards) ha ipnotizzato anche gli occhi dei membri dell’Academy con la sua fiaba romantica sulla diversità in piena Guerra Fredda. 54 anni da Guadalajara, 2 candidature all’Oscar per Il labirinto del Fauno nel 2007 e ora 3 (regia, film e sceneggiatura originale – appunto) per The Shape of Water, si è già imparato a memoria i suoi discorsi di ringraziamento, in particolare quello che gli sta più a cuore ovvero della miglior regia di cui qui si dà conto.