Ritardi, contestazioni, proteste e addirittura risse. A 20 ore dalla chiusura dei seggi, nel Lazio mancano ancora i risultati finali di 8 collegi uninominali al Senato e di 16 alla Camera. In particolare, i dati mancanti del Senato riguardano la sola regione Lazio, dove resta da completare lo scrutinio di 46 sezioni in tutta la regione. Situazione analoga per i collegi uninominali della Camera, dove però lo scrutinio iniziava dopo quello del Senato. Ne mancano 16: un collegio uninominale nella circoscrizione Campania 2, 13 nel Lazio 1, due nel Lazio 2. In totale sono 62 le sezioni che mancano da scrutinare per la Camera.

Situazione confusa a Roma. Quando sono le 21.00 del lunedì, dalla Capitale mancano ancora diverse sezioni affinché possa concludersi lo spoglio per Camera e Senato. Nel Comune di Marino, alle porte di Roma, uno scrutinatore ha avuto un malore e il presidente di seggio ha sospeso per diverse ore le operazioni; sul litorale di Ostia, invece, c’e’ stato caos nelle sezioni e addirittura una rissa sfiorata, mentre a Castelnuovo di Porto – dove sono confluiti i voti dall’estero – è dovuta addirittura intervenire la polizia locale. Un caos che segue quello che ha caratterizzato una domenica fatta di schede sbagliate, lunghe file fuori dai seggi e trasporti rallentati a causa dell’impegno massiccio dei dipendenti Atac nei ruoli di scrutatori e rappresentanti di lista.

FRATELLI D’ITALIA DENUNCIA CAOS A OSTIA – Dal litorale arriva la testimonianza di una consigliera municipale e candidata alla Camera, Monica Picca. “Le schede di Camera e Senato della sezione 1841 – racconta – della scuola Amendola Guttuso, a Ostia-Idroscalo, sono state sequestrate dall’ufficio elettorale perché i conti non tornavano e lo spoglio avverrà direttamente nel seggio centrale. Ora si sta svolgendo lo spoglio di quelle delle Regionali ma pare che la situazione sia la stessa”. L’area lidense è ormai diventata un fortino pentastellato, ma l’ampiezza della vittoria grillina sembra non aver interrotto le polemiche. “C’e’ molto nervosismo – racconta Picca – dalle aule accanto ci riferiscono di urla, pianti e liti”.

A MARINO SCRUTINIO BLOCCATO A LUNGO – C’e’ voluto, invece, l’intervento della Prefettura per costringere il sindaco di Marino, Carlo Colizza (M5S) questa mattina, a ricostituire il seggio fermato ieri sera dal presidente “sconvolto” dal malore avuto da uno scrutatore. “Abbiamo avuto il presidente che ha abbandonato il seggio, chiudendolo – ha raccontato il primo cittadino castellano – Perché? E’ una domanda da un milione di dollari. Motivi personali, immagino. Abbiamo segnalato la cosa alla polizia, si tratta di una persona di una certa eta’, 70 anni, e fin dall’inizio le cose in quella sezione sono andate lentamente, con file di 3 ore per votare”.

CASTELNUOVO DI PORTO, CHE DISASTRO – Ma la palma di legno della disorganizzazione va al seggio di Castelnuovo di Porto (a nord di Roma) dove si sono ritrovati migliaia di scrutatori intenti a rispondere alla chiamata per lo spoglio delle schede del voto all’estero. I commissari si sono accalcati tutti insieme sulla via Tiberina, creando un ingorgo durato ore. La stessa calca, con risse e malori, si è avuta per l’accesso ad una navetta che avrebbe dovuto portare gli scrutatori al seggio e per lo stesso ingresso nella struttura. Inoltre, i commissari hanno dovuto addirittura sottoporsi a una registrazione, per entrare. Un caos che ha costretto il vicecomandante della Polizia Locale di Roma, Antonio Di Maggio, a intervenire in prima persona per dirigere le operazioni.

LA CISL DENUNCIA: “GESTIONE PESSIMA” – Sull’organizzazione da parte del Campidoglio e della Prefettura di Roma si è abbattuta la scure del sindacato Cisl Fp. “Una situazione senza precedenti – afferma il segretario locale Giancarlo Cosentino – dipendenti comunali costretti a lavorare con orari di servizio anche di 26 ore continuative per sopperire alle gravi mancanze organizzative del Segretariato Generale di Roma Capitale”. Cosentino ha annunciato “un esposto alla sindaca Virginia Raggi per i fatti gravissimi che hanno reso le operazioni elettorali di tanti seggi un vero incubo”. Poi ha concluso: “Per far sì che la città possa cambiare passo è necessario avere prima di tutto una nuova visione organizzativa, che al momento risulta essere il vero freno al cambiamento”.

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