Pochi minuti prima Del Toro era salito sul palco del Dolby Theatre, emozionato come un fanciullo, proprio come al Festival di Venezia 2017 nel ricevere il Leone d’Oro. Dopo aver baciato tutti gli attori de La Forma dell’Acqua aveva ripetuto commosso nel raccogliere l’Oscar come miglior regista: “Anche io sono un immigrato come Alfonso, come Selma, come molti altri. Ho vissuto gli ultimi cinque anni un po’ qui, un po’ in Europa. Il cinema è in grado di togliere le frontiere, dovremmo continuare a farlo. Amo la Fox Searchlight perché ha creduto alla possibilità di creare una fiaba su un dio di un fiume e su una donna muta che se ne innamora”. Dopo l’Oscar al miglior film a Birdman e per la miglior regia di Alejandro Gonzalez Iñarritu nel 2014, sempre a Iñarritu come miglior regia nel 2015 per The Revenant, e l’Oscar alla Miglior Regia ad Alfonso Cuaron per Gravity nel 2012, Del Toro diventa il terzo regista messicano a vincere l’Oscar alla regia negli ultimi sette anni e a fare doppietta Oscar film/Oscar regia negli ultimi quattro anni.
Letteralmente trasformato nel primo ministro Winston Churchill, tutto impegnato a lavorare principalmente sul timbro della voce, Gary Oldman, Oscar come miglior attore, riceve il premio da due signore di grande eleganza, Helen Mirren e Jane Fonda (“ho un orgasmo su questo palco mi sembra di essere di nuovo Barbarella”): “È un premio meraviglioso, ringrazio Winston Churchill, è stato di grande compagnia”. Ed è sbucato sui social un video esilarante, postato dalla moglie di Oldman, con l’attore nei panni dello statista inglese mentre balla uno sfrenato boogie-woogie. “Se cado per terra tiratemi su. È qui che probabilmente arrivi dopo aver fatto discesa libera alle Olimpiadi”, ha dichiarato Francis McDormand per la prima volta nella vita commossa e al suo secondo Oscar dopo Fargo. “Ringrazio il mio clan, Joel e Pedro (il loro figlio adottivo ndr)”, poi la McDormand ha appoggiato la statuetta per terra e si è rivolta alla platea, “se posso avere l’onore di chiamare sul palco tutte le signore qui in sala, produttrici, registe, direttrici della fotografia, scenografe, parrucchiere. Guardatevi attorno, abbiamo tutte storie da raccontare, non ascoltatele più tardi soltanto ai party, ma chiamate queste donne nei vostri uffici perchè hanno progetti interessanti da produrre. La parola d’ordine è inclusione”.
La prima inquadratura in primo piano per Luca Guadagnino (ne riceverà tre in tutto in quattro ore di diretta) arriva dopo due ore, ma il pallottoliere per Chiamami per il tuo nome segna soltanto la pallina di James Ivory per la sceneggiatura non originale (“ringrazio Guadagnino e la sua sensibilità di regista”). Niente Oscar per il film. Niente per Timothée Chalamet arrivato in smoking e papillon bianco mano nella mano con la mamma (ha 22 anni ma sembra averne 15). E niente nemmeno per il brano scritto da Sufjian Stevens (“Mystery of love”). La Forma dell’Acqua arrivato con 13 nomination raccoglie solo 4 Oscar ma pesanti (film; regia; production design; colonna sonora di Alexandre Desplat – “grazie a Del Toro per avere trasmesso la malinconia dell’amore”).