CRONACA ORA PER ORA - Trionfo del M5s con percentuali altissime soprattutto al Sud. Sconfitta del Pd: Renzi si dimette. Dominio assoluto della Lega in Lombardia e Veneto. La situazione al momento appare paralizzata: al centrodestra mancano circa 50 deputati, al M5s quasi 90. Un punto di partenza potrebbe essere la maggioranza che eleggerà i presidenti delle Camere
Il trionfo del Movimento Cinque Stelle, primo partito e primo gruppo parlamentare, che al Sud lascia le briciole agli avversari. Il dominio della Lega in tutto il Nord, che però sfonda al Centro e si radica perfino al Sud. Il Pd prostrato e il centrosinistra scomparso. La cartina dell’Italia la mattina dopo le elezioni politiche 2018 è tutta gialla e blu (guarda la mappa interattiva del Fatto.it) con la quasi scomparsa del rosso. Ma cosa succede ora? Primo, dopo che sarà finito il calcolo per i collegi uninominali, bisogna attendere il completamento dell‘assegnazione definitiva dei seggi, in particolare quelli proporzionali: dai listini bloccati infatti arriveranno i due terzi dei parlamentari. Secondo, resta da capire chi avrà più seggi da portare in dote al Quirinale, quando sarà il momento.
Finite l’euforia dei vincitori e la depressione di chi ha perso (con le dimissioni di Matteo Renzi), resta una situazione apparentemente paralizzata perché nessuno schieramento ha la maggioranza dei seggi. Ne avrà un po’ di più il centrodestra, ora a trazione leghista, e quindi si può pensare che Matteo Salvini sarà il primo presidente incaricato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Indicativamente, tuttavia, al centrodestra mancano quasi una cinquantina di parlamentari alla Camera e una ventina al Senato. Secondo una elaborazione di YouTrend per SkyTg24 il centrodestra raccoglierebbe 267 seggi alla Camera (124 alla Lega, 104 a Forza Italia, 33 a Fratelli d’Italia, 6 a Noi con l’Italia) e 136 al Senato (57 seggi a testa per Lega e Fi, 17 a Fdi, 5 a Nci).
Se il centrodestra fallisse, la seconda opzione sarebbe quella del primo partito assoluto oltre che primo gruppo parlamentare, cioè il M5s, che secondo YouTrend conterebbe su 228 deputati e 113 senatori. Prima di tutto questo, che avrà bisogno di molte trattative e molti confronti con un impiego di tempo difficile da stimare, ci sarà un primo passaggio: l’elezione dei presidenti delle Camere. Anche secondo il Colle si potrebbe partire proprio dalle “maggioranze” che eleggeranno i presidenti di Camera e Senato. Danilo Toninelli ha già detto che la rosa di nomi che sarà presentata sarà composta da figure di garanzia. Per la cronaca il centrosinistra avrebbe 118 deputati (109 del Pd, 9 agli alleati) e 59 senatori (53 del Pd, 6 dei suoi alleati). Liberi e Uguali avrebbe, infine, in questo scenario 14 deputati e 5 senatori.
CRONACA ORA PER ORA
19.15 – Lazio, sesta proiezione Opinio-Rai: Zingaretti al 34%
Secondo la sesta proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai, alle regionali per la presidenza del Lazio Nicola Zingaretti (centrosinistra) ha il 34%, Stefano Parisi (centrodestra) è al 30,6%, Roberta Lombardi (M5s) al 27,1% e Sergio Pirozzi (lista civica) al 4,5%.
19.05 – Lombardia, Fontana: “Continueremo il buon governo del centrodestra”
“Un ringraziamento sentito ai lombardi, è stata una campagna faticosa ma molto molto bella. I risultati non sono ancora definitivi ma penso si sia trattato di una buona vittoria. E quindi sulla base di questi numeri riprenderemo il cammino di 23 anni di buon governo del centrodestra ma con la grande novità della riforma per l’autonomia”, ha detto Attilio Fontana, presidente in pectore della Regione Lombardia, parlando in via Bellerio.
19 – Zanda a Renzi: “Non si danno le dimissioni con manovre”
“La decisione di Renzi di dimettersi e contemporaneamente rinviare la data delle dimissioni non è comprensibile. Serve solo a prendere ancora tempo”, ha detto il capogruppo Pd Luigi Zanda. “Le dimissioni di un leader sono una cosa seria, o si danno o non si danno. E quando si decide, si danno senza manovre”. Per Zanda serve “collegialità che è l’opposto dei caminetti” e “annunciare le dimissioni e rinviarne l’operatività per continuare a gestire il partito e i passaggi istituzionali delle prossime settimane è impossibile da spiegare”.
18.20 – Renzi: “Lascio la segreteria del Partito democratico. Sconfitta netta”
“Come sapete e come è doveroso, mi pare che abbiamo riconosciuto con chiarezza che si tratta di una sconfitta netta, una sconfitta che ci impone di aprire una pagina nuova all’interno del Pd”. Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi al Nazareno, che annuncia le sue dimissioni. “Come previsto dallo Statuto ho già chiesto al presidente del Pd Orfini di convocare un’assemblea nazionale per aprire la fase congressuale al termine dell’ insediamento del Parlamento e della formazione del governo”.
17.48 – Renzi parlerà alle 18
Il segretario del Pd Matteo Renzi parlerà alle 18 nella sede del Nazareno. Lo rende noto il suo portavoce su Twitter. Le dichiarazioni del leader Dem erano
inizialmente previste alle 17.
17.43 – Regionali Lazio, proiezioni Rai: Zingaretti 34%, Parisi 30
Secondo la quinta proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai, alle regionali per la presidenza del Lazio Nicola Zingaretti (centrosinistra) ha il 34% e stacca Stefano Parisi (centrodestra) al 29,9%, Roberta Lombardi (M5s) al 27,9% e Sergio Pirozzi (lista civica) al 4,3%.
16.59 – Pd: slitta conferenza stampa, “Renzi riflette su percorso”
16.56 – Incontro Berlusconi-Salvini ad Arcore
Incontro ad Arcore tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, leader della Lega. Ambienti del Carroccio definiscono “molto cordiale” l’incontro.
16.45 – M5s attende discorso Renzi: “Dialogo con gli altri alla luce del sole”
L’attesa del discorso di Matteo Renzi con, sullo sfondo, l’ipotesi di un dialogo con un Pd “de-renzizzato”. E’ questo, a quanto si apprende, lo scenario che filtra dal quartier generale del M5S all’hotel Parco dei Principi. Il discorso di Luigi Di Maio è stato molto istituzionale e dopo l’intervento di Renzi al Nazareno nessuno, si fa sapere, parlerà ai microfoni nel Movimento in via ufficiale. Segno, anche, di un certo rispetto che filtra dai Cinque Stelle verso ciò che sta succedendo nel Pd.
16.41 – Regionali Lombardia, proiezioni: Fontana avanti di 10 punti su Gori
Attilio Fontana ha un vantaggio di oltre 10 punti su Giorgio Gori nelle elezioni regionali in Lombardia secondo le proiezioni di Opinio Italia per la Rai. Il candidato di centrodestra è al 43%, il suo avversario di centrosinistra al 33,2; Dario Violi dei 5 stelle è al 18,3 mentre Onorio Rosati di LeU si ferma al 2,4.
16.32 – Lega al 18 a Lamporecchio, il paese più rosso d’Italia
La “zampata” del Carroccio in Toscana non ha risparmiato l’ex Comune storicamente più rosso d’Italia, Lamporecchio. In questo paese della provincia di Pistoia, abitato da poco più di 7.500 persone, dove il Pci alle elezioni del 1980 sfondò la soglia del 75% dei voti (75,1%) tanto che il segretario Enrico Berlinguer, nell’aprile dell’anno successivo, si sentì in dovere di visitarlo e rendergli omaggio, il partito guidato da Matteo Salvini ha ottenuto il 18,7%. Nel 2013 aveva lo 0,7%. Nella vecchia roccaforte comunista il Pd si è confermato, come già nel 2013, la prima formazione, in caduta libera però del 10% dei voti: cinque anni fa il Partito democratico di Bersani aveva incassato il 45,6%, ieri si è fermato al 35,6%.
16.11 – Regionali Lazio, seconda proiezione La7: Zingaretti 31, Lombardi 29,5
Secondo la seconda proiezione di Swg per La7, alle regionali per la presidenza del Lazio Nicola Zingaretti (centrosinistra) ha il 31,10%, Roberta Lombardi (M5s) è al 29,5%, Stefano Parisi (centrodestra) ha il 28,5%, Sergio Pirozzi (lista civica) al 6%.
15.33 – Meloni: “Mattarella dia incarico a Salvini”
“Penso che il presidente Mattarella debba dare l’incarico esplorativo alla coalizione di centrodestra e che sia giusto che l’incarico si dia a Matteo Salvini. Ci aspettiamo che Forza Italia chieda la stessa cosa e faremo del nostro meglio per aiutare Salvini”. Lo dice Giorgia Meloni di Fdi.
15.17 – Regionali Lazio, prima proiezione La7: Zingaretti 32, Parisi 30
Secondo la prima proiezione Swg per La7 per le Regionali del Lazio il presidente uscente Nicola Zingaretti è al 32 per cento, il candidato del centrodestra Stefano Parisi al 30, la candidata M5s Roberta Lombardi al 27 e il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi al 6. Secondo la prima proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai, invece, ionali per la presidenza del Lazio Nicola Zingaretti (centrosinistra) ha il 34,4%, Roberta Lombardi (M5s) è al 32%, Stefano Parisi (centrodestra) al 27%% e Sergio Pirozzi (lista civica) al 4,7%.
15.04 – Regionali Lombardia, prima proiezione Rai: Fontana 39, Gori 34
Il candidato di centrodestra Attilio Fontana al 39,10%, il suo avversario di centrosinistra Giorgio Gori al 34,3%, indietro di cinque punti. Sono questi i risultati della prima proiezione di Opinio Italia per la Rai. Dario Violi (M5S) si attesta al 21,4% mentre Onorio Rosati di LeU al 3,2%.
15.01 – Toninelli: “Presenteremo candidature per presidenze Camere alla luce del sole”
“Presenteremo alla luce del sole una rosa di nomi per le presidenze delle Camere. Qualsiasi maggioranza deve passare da noi. E’ finito il metodo degli incontri nelle stanze segrete”. Lo afferma Danilo Toninelli in collegamento con il Tg1 dal comitato elettorale del M5S. “Dovrà essere un governo di programma, i cittadini ci hanno dato un voto su dei temi, gli altri sono obbligati a convergere su dei temi e a convergere con noi o si va al voto anticipato”, sottolinea.
14.49 – Formigoni non eletto
Roberto Formigoni non ce l’ha fatta a tornare in Parlamento. L’ex governatore della Lombardia, ed ormai ex senatore, era candidato nel plurinominale a Milano, Monza-Brianza e Bergamo-Brescia, per Noi con l’Italia (Nci), che non ha raggiunto la soglia del 3%. Sono invece stati eletti, sempre per Nci ma nell’uninominale, l’ex ministro Maurizio Lupi e il coordinatore regionale del partito Alessandro Colucci.
14.47 – Grasso: “Con Di Maio confronto aperto”
“Non facciamo questioni di persone: la nostra coerenza è vedere le politiche del Pd. E ci riserviamo di valutare qualsiasi confronto. Il Parlamento è il luogo del confronto”. Lo afferma il leader di LeU, Pietro Grasso, alla conferenza stampa all’indomani del voto. “Con Di Maio c’è un confronto aperto e il luogo è il Parlamento” ribadisce. “Una cosa è certa, con la destra non siamo disponibili nemmeno a dialogare: siamo aperti a ogni confronto in parlamento secondo i nostri valori e i nostri principi che teniamo fermi”.
14.18 – M5s, quasi cappotto anche in Calabria: 9-3
Il Movimento 5 Stelle in Calabria, a urne ancora aperte e dati ancora non definitivi ma significativi, sfiora il cappotto nei collegi uninominali tra Camera e Senato.
I pentastellati portano a casa 3 senatori su 4 e 6 deputati su otto. Gli unici eletti non 5 stelle sono del centrodestra.
14.04 – Sgarbi: “Non ci sarà nessun governo e si tornerà a votare”
“Non avremo nessun presidente del Consiglio per molto tempo. E poi si tornerà a votare”. Così sentenzia Vittorio Sgarbi, alle elezioni candidato per il Centrodestra ad Acerra e battuto proprio dal leader M5S Luigi Di Maio, oggi a margine della presentazione del suo ‘Michelangelò al debutto al Teatro Olimpico di Roma il 15 marzo. “Non si può formare un governo, a meno che non siano pazzi – dice Sgarbi – Io credo che l’idea giusta sia quella di dare subito l’incarico a Di Maio. Poi Di Maio inizia le consultazioni e non ci va nessuno”.
13.49 – CasaPound: “Dal 2013 voti aumentati di 6 volte”
“Grazie ai quasi 300 mila italiani che hanno scelto CasaPound. Erano 48mila nel 2013, oggi sono sei volte tanto. Partivamo dallo 0,13, siamo quasi all’uno per cento: abbiamo raccolto circa 600 mila voti tra Camera e Senato, siamo ormai una realtà politica con cui i partiti e le istituzioni dovranno fare i conti. Ripartiamo da qui, e con slancio”. Così il segretario nazionale di CasaPound Italia, Simone Di Stefano, commenta il risultato alle elezioni politiche del movimento della Tartaruga frecciata.
13.47 – Lega a Roma anche al 10%
“A Roma siamo andati sopra le aspettative: il lavoro paga e continueremo a stare sui territori. Al momento siamo attestati in media all’8-9% nella Capitale, con punte in alcuni collegi di oltre il 10% di preferenze. Abbiamo più che raddoppiato il risultato ottenuto alle ultime elezioni comunali del 2016 quando la Lega ottenne circa il 3% dei consensi. Su Latina e Frosinone siamo attestati addirittura attorno al 17%”. Lo dice all’Ansa il coordinatore regionale della Lega nel Lazio Francesco Zicchieri.
13.40 – A Bolzano M5s primo partito
Il Movimento 5 Stelle risulta primo partito nella città di Bolzano, dove con il 22,37% stacca nettamente il Pd, che si ferma al 16,28%, mentre alle politiche del 2013 fu primo con il 21,58%. Nel capoluogo altoatesino alla Lega Nord è andato il 15,7% dei consensi, alla Svp il 13,45% e a Forza Italia il 9,18% dei voti. Il Movimento si piazza bene anche a Laives, dove sfiora il 28% e a Merano con il 20,32%. Risultati discreti sono stati raggiunti anche nelle periferie.
13.32 – Di Maio: “M5s vincitore assoluto”
Il M5s è il “vincitore assoluto” di queste elezioni: lo sottolinea il candidato premier Luigi Di Maio che ringrazia i fondatori del Movimento. “Un grazie va a chi ha permesso tutto questo: a Grillo a Casaleggio e a tutti gli attivisti e volontari”.
13.29 – A Gorino, paese della barricate, Lega al 43
Un anno fa balzò agli onori della cronaca per le barricate che un gruppo di residenti aveva fatto per impedire l’arrivo di un gruppo di profughe. A Gorino, paese del delta del Po nel Comune di Goro (Ferrara), la Lega Nord, alla Camera, ha raggiunto il 43,5% e Maura Tomasi, la candidata della coalizione, fresca di elezione, il 68%. Il ministro della cultura Dario Franceschini si è fermato al 13%, superato anche dal candidato del Movimento 5 Stelle, arrivato al 18%. Anche nel Comune di Goro, di cui Gorino è una frazione, e che comunque non è mai stato una roccaforte della sinistra, c’è stato un exploit della Lega che ha raggiunto il 34,6%, con la coalizione di centrosinistra al terzo posto, molto distanziata anche dal Movimento 5 Stelle.
13.20 – Voto Canada, pm Roma indaga su presunti brogli
La Procura di Roma ha avviato una indagine in relazione a presunti brogli avvenuti nel voto in Canada. Il procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, è al momento senza ipotesi di reato. Nel fascicolo potrebbero finire una serie di segnalazioni giunte a piazzale Clodio da diversa sedi diplomatiche su presunte irregolarità. Non è escluso che nel procedimento possa confluire anche la vicenda, denunciata in tv dalle Iene, su presunti brogli a Colonia e in Germania. La Digos acquisirà nelle prossime ore i filmati tv e depositerà a piazzale Clodio una prima informativa.
12.40 – Casaleggio: “Ora voliamo alto”
“In tutti questi anni abbiamo corso controvento e ora iniziamo a volare alto!”. Così sul blog delle Stelle Davide Casaleggio che ripropone un passo del suo discorso in piazza del Popolo per la chiusura della campagna elettorale. “La nebbia fa guardare vicino. La nebbia fa pensare ai piccoli passi. La nebbia nasconde gli orizzonti. La nebbia non ha brezza. La nebbia è la prigione dei pensieri corti. Il sole invece è orizzonti, è gioia, è brezza, è immaginazione. La vita è nebbia o sole. Dipende da quanto alto si vola. E allora quando guardo quella targa di Guareschi davanti a casa, che si chiama Controvento, penso che è proprio controvento che avviene il decollo”.
12.31 – Portavoce Renzi: “Dimissioni? Non ci risulta”
La decisione di Matteo Renzi di lasciare la segreteria del Pd è confermata da fonte diretta e autorevole del partito. Ma il portavoce Marco Agnoletti dice:” A noi non risulta”. Alle 17 il segretario ufficializzerà le sue decisioni.
12.31 – Grillo: “Lo abbiamo biodegradato”
Questo è stato il primo commento di Beppe Grillo, a quanto apprende l’Adnkronos, che ha commentato a caldo la notizia delle dimissioni (non confermata dal suo portavoce) di Matteo Renzi.
12.15 – Portavoce Ue: “Fiducia in Mattarella”
La Commissione Ue non commenta per ora i risultati elettorali in Italia perché non sono ancora definitivi, ma ribadisce la “fiducia nel presidente Mattarella che sarà in grado di facilitare la formazione di un Governo stabile”: lo ha detto il portavoce del presidente Jean Claude Juncker.
12.09 – Renzi si dimette
11 – Grillo, Di Maio e Casaleggio a colloquio
Lo stato maggiore del Movimento 5 Stelle è riunito al Parco dei Principi, quartier generale pentastellato. Negli ultimi minuti il leader e candidato premier Luigi Di Maio ha avuto un colloquio con l’ormai ex collega parlamentare Alessandro Di Battista, protagonista di questa campagna elettorale, insieme al garante M5S Beppe Grillo, arrivato in mattinata, e al fondatore di Rousseau Davide Casaleggio.
10.52 – Di Maio: “E’ una giornata bellissima”
“E’ una bella giornata, nonostante la pioggia”: queste le parole di Luigi Di Maio mentre poco dopo le 10 usciva dalla sua abitazione a Roma dopo il trionfo del M5s. “E’ un dato storico ed è stata un’emozione indescrivibile”, ha aggiunto salendo sull’auto bianca venuta a prenderlo.
10.50 – Eletti M5s al comitato con Casaleggio e Grillo
Molti dei parlamentari eletti nel M5S sono all’Hotel Parco dei Principi di Roma per una riunione al quale prenderanno parte anche i vertici del Movimento a partire da Davide Casaleggio e presumibilmente Beppe Grillo. Tra le persone giunte Emilio Carelli, Gianluigi Paragone, Danilo Toninelli, Alfonso Bonafede e Vincenzo Spadafora. Bocche cucite da parte di tutti.
10.30 – Fedriga (Lega): “Non vedo alternative a centrodestra”
“Salvini Premier? Sono convinto che il Presidente della Repubblica terrà in considerazione il risultato elettorale essendo la Lega la prima forza politica della coalizione che esprime la maggioranza dei voti e dei parlamentari”. Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega alla Camera, commenta ai microfoni di Radio 1 i risultati del voto del 4 marzo e, in merito all’ipotesi di un’alleanza tra Lega e M5S, precisa: “Non vedo personalmente grande alternativa a una coalizione del centro destra, anche vedendo i numeri. Come ha detto ieri il vice Segretario Federale del partito Giorgetti, il nostro interlocutore sono gli alleati; noi andiamo in quella direzione”. “Se dovessimo sederci a un tavolo con Di Maio – precisa poi a Radio Anch’io – metteremmo sul tavolo tre questioni: pressione fiscale, immigrazione e pensioni. Tre punti fondamentali da cui non possiamo prescindere”.
9.50 – Massoni con M5s, entra solo Vitiello
Entra in Parlamento, con un seggio alla Camera ottenuto con il 46,58% dei voti, Catello Vitiello, candidato dal M5S a un collegio uninominale campano (Castellammare di Stabia) ma poi espulso perché ex massone. Vitiello ha già fatto sapere che non è intenzionato a fare un passo indietro e andrà al gruppo Misto. Sembrano invece ormai fuori corsa gli altri due ex massoni finiti nelle liste M5S. Piero Landi, candidato all’uninominale di Lucca, al momento (287 sezioni scrutinate su 338) è fermo al 26,01, dietro i candidati della coalizione di centrodestra e di centrosinistra, Riccardo Zucconi e Stefano Baccelli. Stessa sorte per Bruno Azzerboni, candidato al Senato a Reggio Calabria. Su 673 sezioni scrutinate su un totale di 683, Azzerboni è al 35,39%, dietro Marco Siclari, del centrodestra, poco sotto la soglia del 40 (39,74%).
9.44 – Boschi vince all’uninominale a Bolzano
Maria Elena Boschi vince nel collegio uninominale di Bolzano. All’appello manca solo una sezione su 143 (tutte le altre sono già state scrutinate), e la sottosegretaria uscente ha raccolto il 41% dei voti. Gran parte di questi consensi (37.261, finora) si devono all’Svp (che ne ha portati 21.659, pari al 24,72% del totale).Il Pd ne ha raccolti 11.521, equivalenti al 13,14%. Si classifica seconda la candidata del centrodestra, Michaela Biancofiore, con 22.852 voti (25,15%), seguita da Filomena Nuzzo del M5S con 18.736 voti, pari al 20,6% circa.
9.20 – Franceschini fuori e Casini dentro
Dario Franceschini perde nella sua Ferrara, mentre conquistano il proprio seggio alla Camera Beatrice Lorenzin a Modena e Graziano Delrio a Reggio Emilia. Cade anche un altro ministro, Claudio De Vincenti, candidato in Emilia-Romagna. Al Senato passa, nonostante il derby a sinistra con Vasco Errani, l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, mentre perde il confronto diretto l’ex portavoce di Romano Prodi, Sandra Zampa. Sono questi alcuni dei risultati usciti dalle sfide dei collegi in Emilia-Romagna. Sfide che, in moltissimi casi, hanno sovvertito il pronostico, con candidati del centrodestra che sono riusciti a sovvertire il pronostico in collegi considerati blindati dal centrosinistra. Quando devono essere ancora definiti gli ultimi risultati, la sfida complessiva dei confronti diretti nei collegi dovrebbe terminare con un sostanziale pareggio. In termini assoluti invece il centrodestra supera, per la prima volta nella storia, il centrosinistra, mentre il Pd rischia di perdere, a vantaggio del M5s, soprattutto alla Camera, lo scettro di primo partito.
9.15 – Verso 28 a 0 per M5s in Sicilia
I dati definitivi non ci sono ancora ma non sembra che possano riservare sorprese in Sicilia, dove il M5S vincerebbe nei 28 collegi uninominali (19 alla Camera, 9 al Senato). Un risultato che assomiglia tanto al 61 a zero conquistato dal centrodestra alle politiche del 2001, quando la coalizione guidata da Berlusconi ottenne tutti i collegi della quota uninominale: 20 al Senato e 41 alla Camera.
9.05 – D’Alema ultimo nel suo collegio
Manca ancora una decina di sezioni da scrutinare (550 su 564), ma è confermata la sconfitta di Massimo D’Alema nel suo collegio storico salentino di Nardò dove corre per l’uninominale al Senato per Leu. Per lui la percentuale si ferma al 3,9%, poco sopra la media regionale presa dal partito di Grasso, ed è ultimo tra i candidati. Nel collegio vince, come quasi ovunque in Puglia, il candidato del M5s, Barbara Lezzi (39.84%), secondo è il candidato del centrodestra, Luciano Cariddi (35,17%), e terza la candidata del centrosinistra, Teresa Bellanova, viceministro uscente del Pd che ha ottenuto il 17.4%.
9.00 – Affluenza al 73 per cento
L’affluenza alle elezioni politiche si è attestata complessivamente attorno al 73%, anche se all’appello manca ancora il dato relativo al comune laziale di Marino (Roma). Dai dati affluiti al Viminale emerge che per la Camera l’affluenza è stata del 72,9% e per il Senato del 73,02%.
8.50 – Collegi uninominali in Liguria
Dai collegi uninominali liguri emergono i nomi dei primi probabili eletti in Parlamento. Alla Camera: Giorgio Mulè (Forza Italia), Sara Foscolo (Lega), Roberto Traversi (M5S), Marco Rizzone (M5S), Roberto Bagnasco (FI) e il vicesindaco della Spezia per la coalizione di centrodestra Manuela Gagliardi. Al Senato Stefania Pucciarelli (Lega), Paola Ripamonti (Lega) e Mattia Crucioli (M5S), che nel Collegio uninominale 02 di Genova con 424 sezioni su 566 scrutinate è davanti al candidato del centrodestra Angelo Vaccarezza al 29,92% e a quello del centrosinistra, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, al 26,72%.
8.26 – Calenda: “Rimboccarsi le maniche e ripartire”
“Senza rese dei conti ma cercando di capire insieme gli errori fatti. Io intanto oggi torno al ministero a lavorare. Le crisi non vanno in vacanza”. Così su twitter il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, in un primo commento dopo il voto.
8.15 – Di Maio al 64 per cento
Senza problemi l’elezione nell’uninominale per Luigi Di Maio e Matteo Renzi, anche se con proporzioni diverse. Il candidato premier M5S è al 63,4 per cento contro il 20,3 di Vittorio Sgarbi nel collegio Camera di Acerra, quando sono state scrutinate 247 sezioni su 251. Il segretario del Pd, in corsa nel collegio senatoriale di Firenze, è al 43,5 contro il 24,5 di Alberto Bagnai del centrodestra, con 452 sezioni scrutinate su 461.
8.09 – Padoan verso la vittoria a Siena
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, si avvia a vincere nel collegio uninominale Camera di Siena. Dopo un’iniziale testa a testa con il candidato leghista Claudio Borghi, il titolare del dicastero di via Venti settembre è al 36,18 per cento, quando sono state scrutinate 279 sezioni su 293, contro il 32,48 dell’avversario.
8.00 – Vince (quasi solo) Gentiloni
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, vince nel collegio uninominale Camera di Roma centro. Quando sono state scrutinate 205 sezioni su 218, il premier si attesta su una percentuale del 41,9 per cento, staccando ampiamente il candidato del centrodestra Luciano Ciocchetti, fermo al 30,9, e quello M5S Angiolino Cirulli, arrivato al 16,79.
7.54 – Bressa: “Buio totale”
“Buio totale. Vediamo ora cosa succede”. E’ il breve commento di Gianclaudio Bressa in riferimento alla debacle del Pd a livello nazionale, come anche in Provincia di Trento. Il sottosegretario uscente è stato eletto al Senato nel collegio uninominale di Bolzano Bassa Atesina con il 43,03% (definitivo), come anche Maria Elena Boschi alla Camera 41,00% (142 di 143 sezioni). “Gli elettori hanno confermato ancora una volta l’alleanza con la Svp”, ha detto Bressa.
7.50 – Fico eletto (M5s) a Napoli
Roberto Fico, esponente di spicco del Movimento 5 stelle e presidente uscente della commissione di Vigilanza Rai, eletto nel collegio uninominale Camera di Napoli 8 con il 57,57 per cento.