È la nuova edizione della berlina francese: abbandona la classica silhouette a tre volumi per passare a una configurazione più simile a quella di un coupé 5 porte, di tipo fastback. Lunga 4,75 metri, 8 cm in meno del modello precedente, è realizzata sulla base dell’architettura EMP2, condivisa anche con altri modelli Peugeot. Ancora più significativo il dato relativo all’altezza, appena 1,4 metri: 6 centimetri in meno del modello precedente. Il bagagliaio ha una capacità di carico di 487 litri. All’interno spiccano il display da 12,3 pollici della strumentazione tachimetrica, abbinato quello capacitivo da 8 o 10 pollici dell’infotainment. La lista dei motori include i 4 cilindri turbobenzina 1.6 Puretech da 180 e 225 Cv e i turbodiesel 1.5 e 2.0 BlueHDi con potenze da 130, 160 e 180. Per tutte – eccezion fatta per il diesel meno prestante – è previsto di serie il cambio automatico a 8 marce. Fra i dispositivi di sicurezza ci sono la frenata automatica con rilevamento di pedoni e ciclisti, il mantenimento autonomo della corsia di marcia e la telecamera a infrarossi che di notte rileva i pedoni. A richiesta l’adaptive cruise control con funzione Stop&Go e il sistema che monitora gli angoli ciechi dei retrovisori laterali.
- 12:22 - Open Arms: 24 udienze e tre anni di processo, la sentenza dopo le 18/Adnkronos
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - Ventiquattro udienze, tre anni di processo, quarantacinque testimoni. Sono i numeri del processo Open Arms di Palermo che vede alla sbarra il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. I giudici, Roberto Murgia Presidente e Elisabetta Villa e Andrea Innocenti, si sono ritirati poco dopo le 11.30 di oggi in Camera di consiglio per emettere la sentenza, prevista "non prima delle 18", come ha spiegato il Presidente Murgia. L'accusa è di avere negato lo sbarco, da titolare dell’Interno, per diciannove giorni a 147 migranti, tra cui 27 minori, soccorsi in tre distinte operazioni dalla ong spagnola Open Arms.
Per la Procura di Palermo "almeno dal 14 agosto 2019, Salvini" aveva il "chiaro obbligo" di assegnare all'imbarcazione un porto sicuro. Ma non l'ha fatto, secondo la procura, con "intenzionale e consapevole spregio delle regole", e violando volontariamente "la libertà personale di 147 persone". Così, lo scorso 14 settembre, la Procuratrice aggiunta Marzia Sabella. "Ha agito da solo contro tutti, determinando il caos istituzionale, e senza la presenza di alcun reale rischio per la sicurezza del Paese, ma solo" perché "temeva il fallimento della politica dei porti chiusi". Nessuna "giustificazione giuridicamente, fattualmente e umanamente apprezzabile", ha ribadito Marzia Sabella. E poi, usando una frase ripetuta spesso da Salvini, ha detto: "Difendiamo i confini sì, ma dei diritti umani". "I diritti umani vengono prima".
La difesa, che ha depositato a ottobre una memoria lunga 296 pagine, ha ribadito che "dal 15 al 20 agosto Open Arms aveva tantissime soluzioni di far sbarcare, e non soltanto quelle di cui si è parlato finora". "C’è un varco, c'è una porta sempre aperta che ha creato la Guardia costiera. Qual è questa porta? Il varco erano i diritti umani: bastava dichiarare "soffro di insonnia e di stress" e si scendeva. Non una malattia, qualcosa di diverso", ha detto Giulia Bongiorno durante l'arringa.
"Open Arms non si è imbattuta casualmente nel barcone coi migranti né a indicare alla ong la barca coi profughi fu Alarm Phone. La verità è che ci fu una consegna concordata perché qualcuno ha dato indicazioni precise a Open Arms molto prima della segnalazione di Alarm Phone che, peraltro, non era corretta", ha ribadito ancora la difesa durante l'arringa. E ancora: "Open Arms stava dirigendosi a Lampedusa e invece improvvisamente cambia direzione e comincia a pendolare in attesa – spiega – Alle 8 si registra una accostata, un cambio repentino di rotta e alle 8.30 un cambio di velocità. Cosa è accaduto?», si chiede la penalista che ipotizza che la ong spagnola avesse un «appuntamento» per prendere a bordo i migranti". Per la difesa di Salvini, "questo è un processo politico sotto un preciso punto di vista: poiché più volte è stato offerto a Open Arms la possibilità di una via di fuga, di fare scendere i migranti, e la ong si è rifiutata, ci siamo chiesti perché e la risposta ci è stata data da Oscar Camps che in un video alla fine ha detto che erano felici, ma non per lo sbarco, ma perché era caduto il ministro Salvini. Quindi per loro era una battaglia contro Salvini. È un processo politico quanto si dice che la gioia di Open Arms è la caduta di Salvini".
- 12:19 - Manovra: via libera della Camera alla fiducia con 211 sì 117 no
Roma, 20 dic. (Adnkronos) - L'aula della Camera ha votato la fiducia alla manovra con 211 sì e 117 no.
- 12:11 - **Open Arms: la dedica d'amore di Verdini a Salvini, 'tieni duro, al tuo fianco'**
Roma, 20 dic. (Adnkronos) - "Sei la persona più buona e coraggiosa che io abbia mai incontrato. Sei leale al punto da essere sempre pronto a rimetterci, perché non te ne frega niente di rimetterci. Tu hai capito qualcosa di più profondo della vita, e ti sono così grata per avermene dato accesso". Francesca Verdini posta su Instagram una dichiarazione d'amore per Matteo Salvini, suo compagno di vita, nell'attesa della sentenza del processo Open Arms che si sta celebrando nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. Ad accompagnare il post uno scatto che li ritrae insieme, sorridenti.
"Non c'è rabbia, vendetta o sospetto nel mondo dove mi porti - scrive ancora Verdini -. Sei paziente con la mia malinconia, comprensivo con la mia tristezza e con le mie paure, al punto da trasformarle in speranza. Nonostante il prezzo dei tuoi sacrifici, sei sempre disposto a vedere il buono di tutti. Mi rendi ogni giorno migliore, o comunque, mi fai sperare di poterlo essere. E vero, è tutto difficile, ma comunque possibile grazie a te. Non potrei essere più orgogliosa e grata. Tieni duro, amore mio. Sono al tuo fianco".
- 11:45 - Giustizia: Berrino (Fdi), 'Corte Cassazione dà ragione a governo su paesi sicuri'
Roma, 20 dic. (Adnkronos) - “La sentenza della Corte di Cassazione dà ragione al governo Meloni. Forse la smetteranno tutti i gufi della sinistra di fare il tifo contro l’Italia e gli italiani. Sono i governi che decidono i paesi sicuri e non i giudici ‘politicizzati’ che tutto sono tranne che imparziali. Abbiamo attuato delle misure che contrastano i trafficanti di essere umani e continueremo a perseguire il bene dell’Italia e di tutti gli italiani per rendere il paese più sicuro. Sono fiero del lavoro del nostro Presidente del Consiglio e di questo Governo e soprattutto, sono fiero di essere un uomo delle istituzioni che rispetta il mandato degli italiani”. Lo dichiara il senatore Gianni Berrino, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia.
- 11:44 - Consulta: esecuzione forzata su immobili di edilizia residenziale pubblica verso costruttore
Roma, 20 dic. (Adnkronos) - È incostituzionale l’improcedibilità prevista – nell’ambito dell’esecuzione forzata su immobili destinati all’edilizia residenziale pubblica convenzionata – per il caso in cui il creditore fondiario non risponda a particolari requisiti o non partecipi alla procedura. È quanto si legge nella sentenza numero 211 depositata oggi, con cui la Corte costituzionale ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l’articolo 1, comma 378, della legge 30 dicembre 2020, numero 178.
La norma censurata prevedeva che il giudice dell’esecuzione dovesse verificare d’ufficio in capo al creditore fondiario procedente la sussistenza dei seguenti requisiti: rispondenza del contratto di mutuo ai criteri stabiliti dalla legge numero 457 del 1978 (articolo 44) e inserimento dell’istituto di credito nell’elenco delle banche convenzionate presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. La Corte, dopo aver constatato che il citato elenco non risulta ancora istituito e dopo aver preso atto che la formulazione della disposizione ha generato interpretazioni significativamente diverse, ha reputato irragionevole e sproporzionata la norma censurata, ricostruita dal rimettente in maniera da abbracciare tanto una ratio sanzionatoria, quanto una supposta funzione di tutela della garanzia dello Stato.
La Corte ha ritenuto, anzitutto, incostituzionale la disciplina, là dove prevede la sanzione della improcedibilità per il creditore che non abbia rispettato i requisiti indicati nel richiamato articolo 44 della legge numero 457 del 1978, in presenza dei quali gode della garanzia dello Stato. Se dal mancato rispetto dei citati requisiti si fa discendere anche la perdita della garanzia dello Stato, risulta, infatti, sproporzionato inibire in aggiunta l’accesso alla tutela esecutiva. Se, invece, si esclude la perdita della garanzia dello Stato, l’improcedibilità determina solo l’irragionevole effetto di far valere la garanzia dello Stato al di fuori della procedura, anziché nell’ambito della stessa, ove la garanzia opera in via sussidiaria.
Parimenti, irragionevole, oltre che sproporzionata, è la norma se interpretata nel senso di estendere l’improcedibilità anche ai casi in cui il creditore fondiario neppure partecipi alla procedura concernente i richiamati immobili. La Corte rileva, infatti, che il creditore fondiario viene per legge avvisato dell’avvio della procedura concernente il bene su cui grava il suo diritto di ipoteca e rispetto al quale gode della garanzia dello Stato. Pertanto, se non interviene, è solo su di lui che dovrebbero riverberarsi le conseguenze della sua stessa inerzia. Viceversa, è irragionevole correlare all’inerzia del creditore fondiario l’improcedibilità per gli altri creditori, consentendo, al contempo, al debitore di assicurarsi, con il solo pagamento delle rate del mutuo fondiario, una temporanea impignorabilità del bene.
La Corte ha, infine, ribadito che restano fermi gli strumenti preposti alla tutela della finalità abitativa, vale a dire l’improcedibilità in caso di mancato avviso al comune e all’ente finanziatore circa la pendenza della procedura e il rispetto degli oneri reali in capo all’assegnatario della vendita forzata.
- 11:29 - Manovra: in corso 'chiama' deputati per voto fiducia
Roma, 20 dic (Adnkronos) - Ha da poco preso il via in aula alla Camera la 'chiama' dei deputati per il voto di fiducia sulla manovra.
- 10:39 - **Open Arms: repliche pm, 'da difesa Salvini lettura non in linea con risultanze probatorie'**
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - "La difesa di Matteo Salvini ha fornito nella memoria depositata una lettura non in linea con le risultanze probatorie". Sono iniziate con queste parole le repliche della procuratrice aggiunta di Palermo Marzia Sabella nel processo Open Arms, prima che i giudici si ritirino in Camera di consiglio. "Si sostiene nella memoria" depositata dalla difesa di Matteo Salvini "che l'autorizzazione allo sbarco dei minori" dalla nave spagnola Open Arms "non competeva al ministro ma alla prefettura" e questo "viene desunto da due esami testimoniali", dice. "Peccato che lo stesso prefetto di Agrigento di allora, Caputo, ha dichiarato in aula che l'autorizzazione allo sbarco provenisse dal ministro. Peccato che è lo stesso imputato a sostenere la competenza sui minori". . "I minori non erano più alla frontiera ma in acque nazionali- prosegue Sabella - quindi avevano diritto a sbarcare. Inoltre, si omette di dire che il Tribunale di Catania ha trattato la questione dei tempi dello sbarco dei minori e non del diritto".