“Elezioni? È evidente che un italiano su due abbia votato il M5s o la Lega. E certamente è una denuncia sull’inefficienza dell’establishment, che riguarda in particolare Renzi e in minore parte anche Forza Italia“. Sono le parole pronunciate a Otto e Mezzo (La7) dal filosofo Massimo Cacciari, che aggiunge: “Mi aspettavo una forte affermazione del M5s e una sconfitta netta del Pd, bastava girare per il Paese per capire il grado di simpatia di cui godeva il Pd e il suo segretario. Non mi aspettavo questo grande sorpasso della Lega rispetto a Forza Italia. E questo è uno degli elementi caratterizzanti del voto, perché renderà estremamente difficile che la coalizione di centrodestra rimanga insieme. Perché rimanga unito il leader indiscusso deve essere Salvini e credo che Berlusconi sia abbastanza insofferente di fronte a una prospettiva del genere. Se ci sarà un alleato possibile del M5s, sarà certamente Salvini e mai e poi mai Berlusconi”. Poi si sofferma sul leader del Pd: “La crisi del partito arriva da lontano, io l’ho sempre detto. È un partito che non è mai stato un partito e che non è mai nato: è una convivenza coatta di sensibilità, culture, prospettive completamente diverse. Sicuramente assisteremo una cosa simile alla spaccatura del Pd, ma non subito. Ci vuole una segreteria di transizione” – continua – “Con Zingaretti che vince nella Regione Lazio si potrebbe avere una carta per il Pd, che così perché è l’unica figura vincente che tiene insieme i cocci anche con Liberi e Uguali. Renzi? Non è mai stata la persona giusta, lui con la sinistra non c’è mai c’entrato niente”. Cacciari, infine, si pronuncia sul M5s: “Mi interessa vedere se i 5 Stelle, quando assumeranno una responsabilità di governo, riusciranno a fare quelle politiche sociali, anche di carattere molto spinto, che hanno promesso e che costituiscono l’asse del loro programma. Credo che incontreranno la macroscopica contraddizione storica che politiche di questo genere incontrano in tutti i Paesi occidentali almeno da 35 anni a questa parte. Vedremo come se la caveranno”
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