Alla prima occasione è tornato ad attaccare Lirio Abbate. Il motivo? Con le sue inchieste giornalistiche avrebbe condizionato il processo. Un’accusa gravissima visto che è stata lanciata durante un processo per mafia. E dall’avvocato di quello che è considerato il capo dei capi di Mafia capitale. Il processo d’appello al Mondo di Mezzo comincia con una nuova minaccia al giornalista dell’Espresso da parte dell’avvocato Giosuè Naso, legale di Massimo Carminati.
“Ripeto ciò che ho già detto in primo grado: questo è un processetto, mediaticamente costruito in una certa maniera per condizionarvi, anche con le inchieste del giornalista Lirio Abbate, che io ribattezzato Delirio Abbate“, ha detto il difensore del Cecato, condannato in primo grado a vent’anni ma non per associazione mafiosa. Non è la prima volta che Naso attacca Abbate in tribunale definendolo “Delirio“. Il vicedirettore dell’Espresso è autore di un’inchiesta giornalistica che svelò in anteprima l’esistenza del Mondo di Mezzo a Roma. Per quell’articolo Carminati in persona aveva minacciato Abbate. “Finché mi accusano di omicidi… ma la droga no… come trovo il giornalista gli fratturo la faccia… tanto sarà scortato così gli aumentano pure la scorta”, diceva il Cecato il 7 dicembre 2013.
“Non si parla di processi in corso all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Si processano le persone per quel che fanno. Non per quel che si assume abbiano fatto. Non è un processo speciale. Vogliamo fare presto il processo ma farlo come un normale processo. Se fosse un processo speciale ci vorrebbe un tribunale speciale e di tribunali speciali ne abbiamo piene le tasche”, ha detto oggi l’avvocato Naso, che ha presentato un’eccezione alla corte per chiedere la presenza in aula del suo assistito nel corso delle udienze. La stessa istanza è stata presentata dalla difesa di Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative condannato a 19 anni in primo grado.
Richiesta bocciata dai giudici. Carminati continuerà ad assistere in videoconferenza dal carcere di Opera, a Milano, mentre Buzzi da quello di Tolmezzo, in provincia di Udine. Il ras delle cooperative ha deciso oggi di non prendere parte all’udienza perché ritiene che la mancata presenza in aula leda i suoi diritti di difesa. Alla sbarra nel processo d’appello sul Mondo di Mezzo ci sono 43 persone, per 19 dei quali la procura di Roma contesta l’associazione di stampo mafioso, accusa non riconosciuta nel processo di primo grado. In totale le condanne emesse dalla X sezione penale del tribunale capitolino ammontavano a 287 anni di carcere per 41 imputati. Cinque persone furono assolte.
Mafie
Mafia capitale, l’avvocato di Carminati minaccia di nuovo Abbate: “Io lo chiamo Delirio. Condiziona questo processetto”
Il secondo grado del Mondo di Mezzo comincia con un nuovo attacco al giornalista dell'Espresso da parte di Giosuè Naso, legale del Cecato. Alla sbarra ci sono 43 persone, per 19 dei quali la procura di Roma contesta l’associazione di stampo mafioso, accusa non riconosciuta in primo grado
Alla prima occasione è tornato ad attaccare Lirio Abbate. Il motivo? Con le sue inchieste giornalistiche avrebbe condizionato il processo. Un’accusa gravissima visto che è stata lanciata durante un processo per mafia. E dall’avvocato di quello che è considerato il capo dei capi di Mafia capitale. Il processo d’appello al Mondo di Mezzo comincia con una nuova minaccia al giornalista dell’Espresso da parte dell’avvocato Giosuè Naso, legale di Massimo Carminati.
“Ripeto ciò che ho già detto in primo grado: questo è un processetto, mediaticamente costruito in una certa maniera per condizionarvi, anche con le inchieste del giornalista Lirio Abbate, che io ribattezzato Delirio Abbate“, ha detto il difensore del Cecato, condannato in primo grado a vent’anni ma non per associazione mafiosa. Non è la prima volta che Naso attacca Abbate in tribunale definendolo “Delirio“. Il vicedirettore dell’Espresso è autore di un’inchiesta giornalistica che svelò in anteprima l’esistenza del Mondo di Mezzo a Roma. Per quell’articolo Carminati in persona aveva minacciato Abbate. “Finché mi accusano di omicidi… ma la droga no… come trovo il giornalista gli fratturo la faccia… tanto sarà scortato così gli aumentano pure la scorta”, diceva il Cecato il 7 dicembre 2013.
“Non si parla di processi in corso all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Si processano le persone per quel che fanno. Non per quel che si assume abbiano fatto. Non è un processo speciale. Vogliamo fare presto il processo ma farlo come un normale processo. Se fosse un processo speciale ci vorrebbe un tribunale speciale e di tribunali speciali ne abbiamo piene le tasche”, ha detto oggi l’avvocato Naso, che ha presentato un’eccezione alla corte per chiedere la presenza in aula del suo assistito nel corso delle udienze. La stessa istanza è stata presentata dalla difesa di Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative condannato a 19 anni in primo grado.
Richiesta bocciata dai giudici. Carminati continuerà ad assistere in videoconferenza dal carcere di Opera, a Milano, mentre Buzzi da quello di Tolmezzo, in provincia di Udine. Il ras delle cooperative ha deciso oggi di non prendere parte all’udienza perché ritiene che la mancata presenza in aula leda i suoi diritti di difesa. Alla sbarra nel processo d’appello sul Mondo di Mezzo ci sono 43 persone, per 19 dei quali la procura di Roma contesta l’associazione di stampo mafioso, accusa non riconosciuta nel processo di primo grado. In totale le condanne emesse dalla X sezione penale del tribunale capitolino ammontavano a 287 anni di carcere per 41 imputati. Cinque persone furono assolte.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.