Sono anni che si discute del fatto che l’importanza dei Saloni Auto stia diminuendo, anche perché nuovi format stanno diventando sempre più adatti a presentare nuovi modelli, come ad esempio le esposizioni di tecnologia. Ma forse quest’anno siamo davvero alla resa dei conti.
Anche se Ginevra si inaugura oggi, facciamo un passo indietro e partiamo da Detroit, un salone la cui storia risale a più di cent’anni fa, che si svolge generalmente in gennaio, a distanza di una settimana dal CES. Quest’ultimo esiste da “soli” cinquant’anni, quando nacque come spinoff del Chicago Music Show. Due Saloni che potevano tranquillamente convivere l’uno accanto all’altro ma che adesso si stanno cannibalizzando vicendevolmente, anzi forse l’uno è già stato inghiottito dall’altro. E’ infatti di pochi giorni fa l’indiscrezione che si stia seriamente considerando l’opportunità di spostare il NAIAS da gennaio a ottobre.
Non solo la vicinanza temporale con il CES distoglie l’attenzione dalle macchine, ma le stesse case auto disertano il Michigan per andare in Nevada a fare le primedonne, visto che ormai la componente tecnologica delle macchine sta diventando sempre più rilevante. Brand blasonati come Aston Martin, Maserati, Ferrari, Lamborghini, JLR solo per citarne alcuni, hanno già abbandonato il NAIAS da tempo e Mercedes lo lascerà l’anno prossimo.
Naturalmente spostare la kermesse di Detroit da gennaio a ottobre non sarebbe banale e probabilmente non potrebbe accadere prima del 2020, ma è sicuramente un segnale dei tempi che cambiano. E torniamo da dove siamo partiti, visto che mala tempora currunt anche da questo lato dell’oceano dove come detto è in corso l’88° edizione del Salone di Ginevra, un luogo “sacro” in cui sono passati quasi tutti i modelli della storia dell’automobile.
Quest’anno ci saranno defezioni importanti come Opel, DS, Infiniti, Cadillac e Chevrolet, chi per motivi economici, chi perché preferisce puntare su altri format di esposizione. Nonostante questo sono attesi numeri molto importanti: più di 180 espositori, circa 900 modelli, con un’affluenza prevista di circa 700.000 visitatori e 10.000 rappresentanti dei media.
Ma, proprio come accade in finanza, i rendimenti passati non sono garanzia di rendimenti nel futuro e anche quello di Ginevra è molto incerto, a meno che non si tiri fuori un coniglio dal cilindro, come un’imprevedibile alleanza tra il Salone auto “Boutique” e una delle più antiche manifestazioni tedesche di tecnologia: l’IFA di Berlino. Si chiamerà Shift Automotive e si svolgerà due volte l’anno, a Ginevra e a Berlino in concomitanza delle due esposizioni.
Le nuove tecnologie legate al mondo dell’auto stanno cambiando tutte le regole del gioco valide fino ad ora e stanno avvicinando due mondi rimasti lontani fino a poco tempo fa: l’industria dell’auto e quello della tecnologia e dell’elettronica di consumo. Diventa cruciale e fondamentale approfondire ed esplorare tutte le nuove sfide che ci si trova a fronteggiare, nuove tematiche che fino ad ora non hanno avuto un luogo di approfondimento.
Shift Automotive sarà proprio questo: incontri, panel, workshop dove si parlerà di cyber security nel settore auto, di quando i consumatori saranno pronti per fidarsi delle auto a guida autonoma, di come l’IoT trasformerà l’esperienza di guida, di come la nuova mobilità cambierà non solo i trasporti ma l’intera società.
Significative le parole di Jens Heithecker, IFA Executive Director: “Cose sorprendenti accadono quando inventori di due diverse industrie – auto ed elettronica di consumo – affrontano la stessa sfida: il futuro della guida. Con Shift Automotive, vogliamo esplorare come le nuove tecnologie stanno cambiando il modo in cui tutti noi pensiamo, viviamo e guidiamo. Il modo in cui andiamo dal punto A al punto B sta per essere totalmente rivoluzionato, ma dobbiamo sapere come e quando i consumatori saranno pronti per questo nuovo mondo”. Basterà questo a salvare Ginevra? Non rimane che darsi appuntamento per il 4 e il 5 settembre a Berlino per il primo evento Shift Automotive.