Mario Molinari, in arte Tedua, sembra uscire dalle ultime tendenze del rap fatto da tanto autotune e poche rime per rilanciare il testo e la parola
Dici Mowgli e pensi al capolavoro di Rudyard Kipling in cui un cucciolo d’uomo cresce nella giungla. La storia la conosciamo tutti. Ci ha accompagnato durante l’infanzia e accompagnerà altre generazioni di bambini. Nella giunga del rap italiano Mowgli è un ragazzo genovese con alle spalle un passato difficile. Nelle sue vene scorre quel cantautorato tipico della città da cui proviene. Già perché Mario Molinari, in arte Tedua, è qualcosa che va oltre la figura del rapper.
Venerdì 2 marzo per Sony è uscito MOWGLI Il disco della Giungla, il primo vero album di Tedua realizzato assieme a Chris Nolan, talentuosissimo beatmaker della nuova scuola. In sole 24 ore tutti brani dell’album sono entrati nella classifica Top50-Italia di Spotify e di Apple Music. Non che fosse una novità visto i record collezionati nell’ultimo periodo dai rapper italiani. Però sempre un gran risultato.
Quest’album segna la maturazione umana e artistica di Tedua. Un disco rivolto ad un pubblico adolescenziale scritto da un ragazzo che si è fatto uomo. È come se si fosse definitivamente sgrezzato raggiungendo la propria dimensione. Oggi Tedua nel rap italiano ha conquistato il proprio spazio in maniera credibile e coerente. E questo disco ne è la prova.
La sintonia tra il rapper e Chris Nolan è assodata. Quattrodici tracce con spunti sonori e testuali interessanti e per nulla scontati. A tratti Tedua ricorda Dargen D’Amico, con quello stile ermetico e asciutto di dire tutto con poche parole. È un’investitura importante a dimostrazione del livello raggiunto dal rapper di Cogoleto. La traccia Malpensandoti (una delle canzoni migliori per testo e metrica) è un chiaro omaggio al rapper milanese.
Riesumare il passato è la miglior medicina per affrontare il presente e progettare il futuro. E Tedua sembra esserci riuscito prima con Orange County e ora con Mowgli. Dune, Sangue Misto e Vertigini sprigionano un’energia incredibile accompagnate da un lessico ricercato.
Tedua sembra uscire dalle ultime tendenze del rap fatto da tanto autotune e poche rime per rilanciare il testo e la parola. Da tutto questo viene fuori il ritratto di un ragazzo che nelle difficoltà ha trovato la forza di andare avanti aspirando al massimo. La giungla ha allevato il cucciolo che ora ha gli occhi della tigre. Tedua è pronto a prendersi le proprie rivincite.