Carlo Calenda e Luca Montezemolo contro Vincenzo Boccia, numero uno di Confindustria, che martedì si è affrettato ad allinearsi con i vincitori delle elezioni definendo l’M5s un “partito democratico, che non fa paura”. Il ministro dello Sviluppo, neo iscritto al Pd e potenziale leader del partito “derenzizzato” (ma lui nega), lo attacca per aver rivendicato la “maternità” del piano Industria 4.0 – voluto da Calenda e varato dal governo Renzi. L’ex presidente di viale dell’Astronomia, della Ferrari e di Ntv-Italo dal canto suo si dice “molto sorpreso nel vedere come esponenti importanti della cosiddetta classe dirigente salgano sul carro del vincitore prima ancora che questo abbia cominciato a muoversi”. Chiaro il riferimento non solo a Boccia ma anche a Sergio Marchionne, che pure sui pentastellati si è limitato a dire: “Abbiamo visto di peggio”.
“Dopo le elezioni si scoprono molte cose nuove. Ho appreso ad esempio che il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, non sa chi siano i padri del piano Industria 4.0 mentre ne rivendica la maternità alla sua associazione”, rileva Calenda. “Provo allora a ricordarglielo. I padri sono i Governi Renzi e Gentiloni che hanno messo 30 mld a disposizione delle aziende che investono e che innovano”. “Che la Confindustria sia governativa per definizione“, continua il ministro, “ci sta. Che per questo debba rimuovere in tutta fretta la storia recentissima dell’azione dei governi Renzi e Gentiloni molto meno. Ed è francamente un segno di fragilità della classe dirigente di questo paese”.
Nel suo discorso dal palco di Sistema Moda Italia, infatti, Boccia ha rivendicato che “Industria 4.0, l’essenza dell’industria italiana, ha tanti padri ma noi siamo la madre“. E ancora: “Mater semper certa, pater numquam (mai, ndr)”. Industria 4.0, però, è il nome del piano di crediti di imposta e incentivi messo a punto proprio da Calenda per spingere le imprese ad agganciare la cosiddetta “quarta Rivoluzione industriale“, quella incentrata su sistemi avanzati di produzione e i robot. Di qui l’irritazione del titolare di via Veneto. Che intanto mercoledì ha mantenuto la parola ed è andato al Nazareno per iscriversi al Pd. Su twitter però Calenda, rispondendo a una follower, scrive che “leader c’è e fa il PDC (il presidente del Consiglio, ndr)”.