Ieri parlavo con un’amica che lavora in polizia. E a un certo punto mi è venuta una curiosità. E gliel’ho chiesto: “Scusa, ma ogni quanto tempo voi delle forze dell’ordine venite sottoposti a visita medica e controllo psicologico o psichiatrico?”.
Lei mi ha guardato stupita. Come se avessi chiesto chissà cosa. “Noi? Mai”.
Mai? Ma come, mai?! A me chiedono di fare controlli psicofisici ogni 10 anni anche solo per guidare una normale automobile, e a te, a cui danno un’arma in dotazione, non ti controllano mai?
“Che devo dirti? E’ così. Una volta che hai superato i test d’ingesso, la visita medica e tutto il resto, non siamo obbligati ad alcun controllo”. Si ferma un attimo a riflettere. “Beh… a meno che il dirigente non lo richieda specificamente. A seguito di qualcosa di veramente serio, grave. Ma ci sono i sindacati, sai. Se la cosa non è veramente grave, nessun dirigente si piglia la briga. Magari vieni accusato di mobbing”.
“Ah”.
Perché tutto quello che mi viene da dire è questo. Possibile mai? Ma se a me, solo per il porto d’armi per il tiro al piattello chiedono il rinnovo ogni sei anni, previo accertamento medico-psicologico, com’è possibile che una persona autorizzata a portare un’arma sempre con sé non sia controllata mai? Che so, la vista, per dire. I riflessi. La condizione psicologica.
Perché chi porta un’arma sa di avere più potere di chi non ce l’ha. E se hai a che fare con una personalità fragile o psicopatica, che magari i test psicoattitudinali li ha fatti quindici anni fa, è un attimo scivolare nel senso di onnipotenza. Non lo dico mica io, lo dicono le statistiche. L’8,5% dei femminicidi sono commessi da esponenti delle forze dell’ordine. Gente che la pistola la dovrebbe portare per servire il Paese e tutelare la giustizia, non per fare il Charles Bronson contro la moglie e i figli.
E invece no. La tutela del cittadino vale meno della tutela dell’intoccabilità del lavoro di un poliziotto, di un carabiniere, di un vigile urbano (ché da un po’ sono armati pure quelli). E, per esempio, da un punto di vista legislativo, il tutto si riduce a te righe, art. 64 del D.P.R. 28 ottobre 1985 n. 782: “Fermo restando quanto previsto dall’art. 9 del decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1983, n. 904, per l’impiego in particolari settori di attività, il dipendente può essere sottoposto ad accertamenti psico-fisici ed attitudinali”.
Può. Non “deve”. Può. Con tutto quello che ne consegue. Fino a fatti eclatanti. Che però destano scalpore per qualche giorno e poi finiscono nel dimenticatoio, rimpiazzati da nuovi fatti di cronaca, nuovi motivi di raccapriccio, nuovi bruciori di indignazioni momentanee.
Per quale motivo il periodico controllo dello stato di salute fisica e mentale di chi fa parte delle forze dell’ordine non è contemplato, previsto, normato, quando non è addirittura osteggiato? Non sarebbe invece normale e sano? Se non sei nello stato fisico o psicologico di portare una pistola, forse non è opportuno che la porti. Per la sicurezza di tutti. Forse è il caso che resti a far lavoro d’ufficio. Disarmato.
Serve anche a ridimensionare il senso di onnipotenza e di supposta impunità che una mente vacillante può facilmente pensare di avere per l’appartenenza al Corpo. Che del resto esista una “sostanziale omertà di corpo” non lo dico neppure io, lo dice Donatella Delle Porta, dell’Istituto universitario europeo. Dati statistici sui reati commessi dalle forze dell’ordine? Non disponibili. Se esistono, il ministero degli Interni li tiene segregati. Dalle notizie di cronaca, nel 2014 erano circa un centinaio gli agenti indagati, rinviati a giudizio o condannati per reati, dal furto aggravato allo stupro.
Ovviamente, non è neanche previsto un osservatorio in merito. Osteggiato anche quello. Forse se ne riparlerà al prossimo stupro, al prossimo omicidio, alla prossima strage. Forse.
Vania Lucia Gaito
Giornalista
Diritti - 7 Marzo 2018
Chi porta un’arma con sé non può non subire controlli psicologici
Ieri parlavo con un’amica che lavora in polizia. E a un certo punto mi è venuta una curiosità. E gliel’ho chiesto: “Scusa, ma ogni quanto tempo voi delle forze dell’ordine venite sottoposti a visita medica e controllo psicologico o psichiatrico?”.
Lei mi ha guardato stupita. Come se avessi chiesto chissà cosa. “Noi? Mai”.
Mai? Ma come, mai?! A me chiedono di fare controlli psicofisici ogni 10 anni anche solo per guidare una normale automobile, e a te, a cui danno un’arma in dotazione, non ti controllano mai?
“Che devo dirti? E’ così. Una volta che hai superato i test d’ingesso, la visita medica e tutto il resto, non siamo obbligati ad alcun controllo”. Si ferma un attimo a riflettere. “Beh… a meno che il dirigente non lo richieda specificamente. A seguito di qualcosa di veramente serio, grave. Ma ci sono i sindacati, sai. Se la cosa non è veramente grave, nessun dirigente si piglia la briga. Magari vieni accusato di mobbing”.
“Ah”.
Perché tutto quello che mi viene da dire è questo. Possibile mai? Ma se a me, solo per il porto d’armi per il tiro al piattello chiedono il rinnovo ogni sei anni, previo accertamento medico-psicologico, com’è possibile che una persona autorizzata a portare un’arma sempre con sé non sia controllata mai? Che so, la vista, per dire. I riflessi. La condizione psicologica.
Perché chi porta un’arma sa di avere più potere di chi non ce l’ha. E se hai a che fare con una personalità fragile o psicopatica, che magari i test psicoattitudinali li ha fatti quindici anni fa, è un attimo scivolare nel senso di onnipotenza. Non lo dico mica io, lo dicono le statistiche. L’8,5% dei femminicidi sono commessi da esponenti delle forze dell’ordine. Gente che la pistola la dovrebbe portare per servire il Paese e tutelare la giustizia, non per fare il Charles Bronson contro la moglie e i figli.
E invece no. La tutela del cittadino vale meno della tutela dell’intoccabilità del lavoro di un poliziotto, di un carabiniere, di un vigile urbano (ché da un po’ sono armati pure quelli). E, per esempio, da un punto di vista legislativo, il tutto si riduce a te righe, art. 64 del D.P.R. 28 ottobre 1985 n. 782: “Fermo restando quanto previsto dall’art. 9 del decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1983, n. 904, per l’impiego in particolari settori di attività, il dipendente può essere sottoposto ad accertamenti psico-fisici ed attitudinali”.
Può. Non “deve”. Può. Con tutto quello che ne consegue. Fino a fatti eclatanti. Che però destano scalpore per qualche giorno e poi finiscono nel dimenticatoio, rimpiazzati da nuovi fatti di cronaca, nuovi motivi di raccapriccio, nuovi bruciori di indignazioni momentanee.
Per quale motivo il periodico controllo dello stato di salute fisica e mentale di chi fa parte delle forze dell’ordine non è contemplato, previsto, normato, quando non è addirittura osteggiato? Non sarebbe invece normale e sano? Se non sei nello stato fisico o psicologico di portare una pistola, forse non è opportuno che la porti. Per la sicurezza di tutti. Forse è il caso che resti a far lavoro d’ufficio. Disarmato.
Serve anche a ridimensionare il senso di onnipotenza e di supposta impunità che una mente vacillante può facilmente pensare di avere per l’appartenenza al Corpo. Che del resto esista una “sostanziale omertà di corpo” non lo dico neppure io, lo dice Donatella Delle Porta, dell’Istituto universitario europeo. Dati statistici sui reati commessi dalle forze dell’ordine? Non disponibili. Se esistono, il ministero degli Interni li tiene segregati. Dalle notizie di cronaca, nel 2014 erano circa un centinaio gli agenti indagati, rinviati a giudizio o condannati per reati, dal furto aggravato allo stupro.
Ovviamente, non è neanche previsto un osservatorio in merito. Osteggiato anche quello. Forse se ne riparlerà al prossimo stupro, al prossimo omicidio, alla prossima strage. Forse.
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Roma, 25 feb. (Adnkronos) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Atac per possibile pratica commerciale scorretta. L’istruttoria riguarda la qualità e la quantità dei servizi erogati nel triennio 2021-2023 rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune di Roma e prospettato ai consumatori anche attraverso la Carta della Qualità dei Servizi del Trasporto Pubblico. Lo comunica l'Antitrust in una nota.
In particolare, Atac avrebbe sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana, ai presidi di sicurezza delle stazioni metropolitane, al funzionamento di ascensori, montascale e scale/tappeti mobili, nonché all’illuminazione delle stazioni della metropolitana.
A fronte del presunto mancato raggiungimento di questi obiettivi, Atac non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate a colmare le ripetute carenze, né misure di adeguamento e/o di rimborso parziale delle tariffe applicate, in considerazione dei potenziali disagi arrecati ai consumatori. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede della società Atac con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se Cdu e Socialisti pensano di fare finta di niente, andando al governo confermando un inciucio fallimentare, non faranno il bene dell’Europa. Il voto di Afd, scelta da tantissimi giovani, è un voto di speranza, un voto che guarda al futuro. Per paura di Afd, la Cdu-Csu aveva espresso posizioni molto chiare che ora dovrà rimangiarsi per cercare un accordo con i Socialisti che, come un Pd qualunque, hanno straperso ma vogliono le poltrone come se nulla fosse. Per l’Europa sarebbe un pessimo segnale". Lo dice il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a 'Libero'.
"Il cordone sanitario -aggiunge- non porta bene a chi lo fa, in Europa hanno tentato la stessa cosa contro la Lega e i nostri alleati, e hanno ottenuto che i Patrioti siano cresciuti in tutti i Paesi diventando terzo Gruppo a Bruxelles. Ormai Popolari e Socialisti sono chiusi in un bunker, perennemente sconfitti ma incapaci di vedere la realtà. Eppure continuo a sperare che le forze di centrodestra siano in grado di unirsi contro le sinistre, come da insegnamento di Silvio Berlusconi abbiamo il dovere di dialogare con tutte le forze alternative alle sinistre che spingono per l’immigrazione selvaggia, per la cancellazione delle nostre identità, della nostra agricoltura e del nostro lavoro".
Torino, 25 feb. (Adnkronos) - Oltre 100 persone indagate per traffico di stupefacenti e altri reati commessi all’interno delle carcerari. Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, insieme al Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria di Torino, è in corso da stamattina presto nelle province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona Imperia e Modena, con perquisizioni sia in abitazioni che in istituti di pena.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.