Polemica vivace a Dimartedì (La7) tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti. Quest’ultimo osserva: “Il suo segretario è Matteo Renzi, eletto dalle primarie dove lei è stato sconfitto”. “No, quello non è più il segretario” – ribatte Emiliano – “si è dimesso. Lo so che per lei e Berlusconi è un dramma”. Si scatena in studio la polemica, coinvolgendo anche il giornalista di Repubblica, Massimo Giannini, che si rivolge all’ex sindaco di Bari: “Lei dice di aver fatto delle battaglie nel Pd, ma non è mai andato fino in fondo, si è fermato qualche centimetro prima del traguardo. ”. “Non è vero, io sono andato fino in fondo in base alle mie forze” – controbatte Emiliano – “Poi non so se lei si riferisce al fatto che non ho partecipato alla scissione”. Giannini risponde: “No, per carità, gli scissionisti hanno fatto una fine penosa, molto peggiore di quella del Pd. Lunedì, però, ci sarà una direzione del Pd. Lei che è favorevole a un’apertura del cantiere col M5S, come si presenta a questa direzione, dove la relazione di maggioranza sarà fatta da Martina, che rifletterà esattamente la posizione di Renzi? Ora dipende da voi”. “Su questa posizione, oltre a me, c’è Chiamparino, che ha detto qualche cosa di simile alle mie parole, anche se in modo molto più timido” – spiega Emiliano – “Adesso bisogna fare in modo che tutti quelli che vogliono evitare lo stallo della democrazia italiana si pronuncino e non bisogna scoraggiare il Pd dal farlo”. Il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commenta: “E’ chiaro che Renzi voglia farla pagare a tutti, perché è convinto che ci sia il destino cinico e baro e non invece una sfiducia generalizzata nei suoi confronti. E, quindi, batte il mea culpa sul petto degli altri. Ma se tiene i suoi legati, all’inizio di una legislatura, dopo aver fatto una legge elettorale che impone le coalizioni, condanna il suo partito a fare davvero la figura del colpevole del ritorno alle urne. E chi si prende il cerino in mano viene raso al suolo”
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