Si va verso la nascita di un governo di centrodestra? “Non penso ad accordi con partiti, come ho detto già. Stiamo lavorando al programma che offriremo ai parlamentari, al Parlamento. Su alcuni punti vedremo chi ci dà una mano a portarli avanti e chi invece dice di no a prescindere. Quindi niente accordi organici né col Pd né coi 5 Stelle né con la Boldrini”. E’ il modus operandi scelto dalla Lega ed enunciato dal segretario Matteo Salvini, rispondendo a una domanda al termine di una visita a un mercato rionale di Milano. Prima della formazione dell’esecutivo, “ci sono i presidenti di Camera e Senato da eleggere, noi avremo le nostre proposte e vediamo chi ci sta – ha spiegato il leader del Carroccio – siamo la prima coalizione, siamo il primo partito della coalizione e non ci hanno chiesto di stare alla finestra a guardare quello che succede”.

Dal Quirinale arriva un richiamo al senso di responsabilità della classe politica: “Le donne parlamentari hanno, spesso, all’occorrenza, saputo intendersi; e operare, impegnarsi, battersi insieme. Credo che questo rappresenti una lezione repubblicana. Abbiamo ancora – e questo vale per tutti – avremo sempre bisogno di questa attitudine, del senso di responsabilità di saper collocare al centro l’interesse generale del Paese e dei suoi cittadini”, ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione al Quirinale della Giornata internazionale della donna.

Parla di donne, Mattarella, ma il riferimento è alla delicata situazione politica frutto del voto del 4 marzo. Il Capo dello Stato, in particolare, ha ricordato a mo’ di esempio, la riforma del diritto di famiglia, che “vide la luce appena un anno dopo lo scontro referendario sul divorzio. Il Paese allora si divise; in maniera accesa. Ma in Parlamento, dopo soltanto pochi mesi, vi fu la capacità di raggiungere un compromesso alto, su materia fondamentale, con una normativa di grande valore e qualità”.

“Le donne -ha detto ancora il Capo dello Stato riferendosi alla riforma del diritto di famiglia- nella guida di questo processo politico di avanzamento, hanno saputo tenere bene in vista gli interessi generali, anche quando le dinamiche dei partiti inducevano alla contrapposizione e al conflitto”. Parole che vengono accolte con favore dal nuovo Matteo Salvini in formato istituzionale: “Ha ragione il presidente Mattarella, gli interessi del Paese e degli italiani vengono prima di qualsiasi altro calcolo politico“.

Qualcosa, in attesa dell’insediamento delle nuove Camere e della formazione del nuovo esecutivo, sembra accadere dietro le quinte del centrodestra. L’asse tra il governatore forzista della Liguria Giovanni Toti e il leader della Lega va consolidandosi ogni giorno che passa. I ripetuti incontri pubblici che hanno fatto infuriare Silvio Berlusconi negli ultimi giorni sono le testimonianze formali di un rapporto che si fa sempre più stretto, come confermato dallo stesso ex direttore di Studio Aperto: “La Lega è cresciuta innegabilmente anche per i meriti del suo leader, e lo spazio per noi era oggettivamente stretto – ha detto Toti al Corriere della Sera – in più il centrodestra ha pagato la sua geometria di gioco a più punte che si rivelata vecchia. È come aver giocato col catenaccio anni 70 nel 2018″. “Adesso si aprono questioni strutturali nel centrodestra che devono vederci protagonisti – ha proseguito il governatore – perché c’è uno spazio gigantesco per un’area moderata, con o senza un partito unico. Io da sempre sono fautore di una forza unitaria, ma se gli alleati non fossero d’accordo dovremo comunque organizzarci e costruire noi una nuova forza moderata”.

Forza Italia chiama e la Lega risponde: “Salire insieme al Quirinale avrebbe un senso – ha detto questa mattina Giancarlo Giorgetti, vicesegretario della Lega poco fa ai microfoni di Giorgio Zanchini a Radio anch’io (Rai Radio1)Indicherebbe chiaramente che Salvini è il candidato della coalizione del centrodestra. La Lega non fa nessuna Opa sul centrodestra. Sono gli elettori che hanno scelto. Toti ha una sua idea da tempo circa il partito unico. Ma in caso noi come Lega saremmo pronti“.

A sinistra, intanto, si guarda con apprensione alla direzione del Partito Democratico in calendario per lunedì. Oltre alla possibilità di un accordo di governo con il M5s, a tenere banco in casa dem è la questione della successione a Matteo Renzi. Che “non parteciperà alle prossime primarie del partito. Lo farà Calenda? Si è appena iscritto”, ha scritto su Twitter Ettore Rosato, linkando l’intervista concessa questa mattina a Omnibus su La7. Rosato, che dunque esclude la possibilità che Calenda corra alle primarie Pd, afferma poi con forza l’intenzione del suo partito di non voler dar vita ad un governo né con il centrodestra né con il M5s: “Chi ha ricevuto dagli italiani il mandato a governare lo faccia e dimostri le proprie capacità”.

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