Il carro funebre si è fermato davanti alla chiesa e l'ingresso della bara è stato accompagnato da un composto silenzio che è durato più di tre minuti. Nel frattempo sventolavano le bandiere viola e centinaia di tifosi hanno disteso in alto le sciarpe coi colori sociali del club. Presenti diverse delegazioni di squadre di A, Giovanni Malagò e il commissario straordinario della Figc Fabbricini. Badelj: "Tu sei il calcio, quello puro dei bambini"
Una grande folla in piazza Santa Croce a Firenze per i funerali di Davide Astori, il capitano della Fiorentina trovato morto domenica in una camera d’albergo a Udine. Fuori dalla basilica, dove non è stato consentito l’ingresso al pubblico “per ragioni di sicurezza“, ci sono circa diecimila persone.
Il carro funebre si è fermato davanti alla chiesa e l’ingresso della bara è stato accompagnato da un composto silenzio che è durato più di tre minuti. Nel frattempo sventolavano le bandiere viola e centinaia di tifosi hanno disteso in alto le sciarpe coi colori sociali del club. All’uscita, il feretro è stato accolto con il coro “un capitano, c’è solo un capitano” e da applausi scroscianti di tutti i presenti.
All’interno famigliari e amici del calciatore, la Fiorentina con tutti i giocatori, dirigenti e tecnici. La squadra è stata accolta da un lungo applauso, come anche l’ex attaccante viola Federico Bernardeschi. Presenti anche il sindaco Dario Nardella, l’assessore regionale allo Sport Stefania Saccardi, il ministro Luca Lotti e Matteo Renzi, arrivato con il patron del club Diego Della Valle.
Da Roma sono arrivati anche il presidente del Coni e commissario della Lega di Serie A, Giovanni Malagò, assieme a lui il commissario straordinario Figc, Roberto Fabbricini. Tra le delegazioni dei club presente quella dell’Inter guidata dal vicepresidente Javier Zanetti, dal tecnico Luciano Spalletti e dall’ex viola Borja Valero che aveva mantenuto un solido legame di amicizia con Astori. Alla Basilica è arrivato anche il tecnico della Lazio, Simone Inzaghi.
Una lunga e commovente lettera è stata letta da Milan Badelj, compagno di squadra di Astori e futuro capitano della Fiorentina, che dedica alcune parole al calciatore scomparso. “Tu sei semplice, pragmatico, diretto, col tuo sguardo profondo riesci a entrare dentro le persone e rimanerci. Sei tu che bacchetti i più giovani e inciti noi più vecchi, hai il dono della lingua universale del cuore, dono di pochi eletti. Sei il miglior compagno di squadra che un ragazzo possa sognare quando inizia questo bellissimo gioco”, ha detto nel corso del rito funebre.
“Come possiamo dimenticare le tue risate e il tuo modo di scherzare con tutti noi? Tu sei il calcio, quello puro dei bambini -ha continuato Badelj – Il nostro pensiero oggi va a mamma, papà, Bruno, Marco, Francesca e alla principessa Vittoria. Tua figlia crescendo deve sapere chi è, un uomo con la U maiuscola. Finisco con un aneddoto: al mattino quando arrivavi nella stanza della fisioterapia eri sempre tu ad accendere la luce. Tu sei questo per tutti noi: luce. Grazie Davide”.
“Di molte cose nella vita ci sfugge il senso, resta oscuro il perché. Prima fra tutte la morte. Della morte non abbiamo spiegazioni da offrire, che possano servire a consolare. Restiamo con il nostro dolore, soprattutto quando la morte ci toglie una persona che amiamo, un amico”, ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, durante la santa messa funebre del capitano viola, aggiungendo: “Davide Astori è stato un importante uomo di sport. La sua scomparsa ha raccolto tante attestazioni da parte di chi gli era vicino proprio a riguardo della ricchezza di valori che egli incarnava con spontaneità e verità. Essergli grati, significa esserne eredi, con consapevolezza e semplicità”.
Da qui l’invito dell’arcivescovo a guardare ad Astori come un modello per i valori che ha incarnato nella quotidiana pratica sportiva: “Non è un momento semplice, questo, per la pratica sportiva, tra chi la vuole illusoria fabbrica di idoli e chi ne vede solo le potenzialità economiche. Riportare lo sport alla sua vocazione di luogo di crescita della persona e di promozione della vita sociale dipende essenzialmente dalla circolazione di valori autentici che solo persone autentiche possono assicurare”.
Un lungo applauso ha salutato anche i calciatori della Juventus, guidati dal capitano Gianluigi Buffon. Mercoledì sera, prima dell’inizio della partita di Champsion League dei bianconeri contro il Tottenham lo stadio di Wembley ha reso omaggio al calciatore con un minuto di silenzio e la sua foto mostrata sui maxischermi.