Lo scorso 20 dicembre Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un intervento dell’economista Pasquale Tridico, che in seguito è stato scelto da Luigi Di Maio come ministro del Lavoro di un eventuale governo M5s. Tridico spiegava come il reddito di cittadinanza, incentivando la partecipazione al mercato del lavoro, aumenterebbe i margini di deficit consentiti all’Italia dalla Ue.
Le stime della Commissione europea rispetto al tasso naturale di disoccupazione (Nawru, Non Accelerating Wage Rate of Unemployment) e al conseguente calcolo del Pil potenziale sono discutibili e penalizzanti per l’Italia, come sostenuto anche dal ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan.
Innanzitutto c’è la questione della stima del tasso di disoccupazione naturale, cioè quel tasso di disoccupazione a cui i salari (e l’inflazione) non accelerano. Quanto più piccola è la distanza tra il Nawru stimato e il tasso di disoccupazione effettivo, tanto minore è la possibilità per il governo di fare politiche espansive a sostegno dell’occupazione. Commissione Ue, Ocse, governi nazionali e singoli economisti spesso propongono stime diverse proprio perché non sono d’accordo sulla metodologia.
La stima del Pil potenziale è ancora più controversa perché dipende da diversi fattori e da una metodologia che non trova tutti gli economisti d’accordo. Dal Pil potenziale si sottrae il Pil effettivo, l’unica grandezza certa, e si ottiene il cosiddetto output gap, la distanza tra le due misure.
Da qualche anno, la Commissione europea fissa gli obiettivi di deficit di medio termine per l’Italia e per gli altri Paesi membri sulla base del cosiddetto deficit strutturale (piuttosto che sul vecchio deficit al 3%). Il deficit strutturale è calcolato in riferimento al Pil potenziale (e non in base al Pil effettivo che in recessione è più basso). Il deficit strutturale è quindi “depurato” dal ciclo economico. Quanto maggiore è il Pil potenziale tanto maggiore sarà in valore assoluto il deficit strutturale permesso, e quindi gli spazi di manovra consentiti ai governi all’interno dell’Ue. Inoltre, al deficit strutturale viene anche sottratto l’ammontare delle spese eccezionali (one-off).
Il Pil potenziale, nella cui stima si utilizzano anche gli investimenti (come proxy del capitale) e la produttività totale dei fattori, viene calcolato in base a una forza lavoro potenziale in cui hanno un ruolo fondamentale oltre al Nawru anche la popolazione in età lavorativa, il tasso di partecipazione della popolazione alla forza lavoro, il monte ore lavorato.
C’è quindi la possibilità di incidere sulla stima del tasso di partecipazione della popolazione alla forza lavoro al fine di poter rivedere al rialzo le stime di Pil potenziale per l’Italia e quindi avere la possibilità, statisticamente, di un deficit strutturale consentito maggiore. Il tasso di partecipazione è dato dal rapporto tra occupati più disoccupati sulla popolazione in età di lavoro. Mentre il tasso di occupazione è noto ed effettivo, fermo al 58 per cento in Italia con circa 23 milioni di lavoratori nel 2017 (Istat), il tasso di disoccupazione dipende da quante persone effettivamente cercano lavoro, in Italia queste sono oggi circa l’11,4 per cento. Tuttavia, a fronte di questi 2,8 milioni di disoccupati, esistono in Italia 13 milioni di inattivi (Istat, 2017). Tra questi, 10 milioni non sono disponibili a lavorare, ma 3 milioni non hanno cercato nelle ultime 4 settimane, ma sarebbero disponibili a lavorare, quindi “forze lavoro potenziali”. Tra 1 e 2 milioni potrebbero rimettersi a cercare lavoro se venissero “incoraggiate”. Se questo avvenisse, il valore del tasso di partecipazione alla forza lavoro nelle stime della Commissione Ue andrebbe rivisto al rialzo, dunque anche la stima del Pil potenziale andrebbe alzata. Con un Pil potenziale più alto il margine di deficit strutturale permesso al nostro governo si alzerebbe automaticamente.
Come si può far aumentare il tasso di partecipazione? Basta offrire agli scoraggiati una reale prospettiva di lavoro, con un reddito minimo condizionato (anche chiamato “reddito di cittadinanza”) che in cambio di un sussidio di reddito (da distinguere dal sussidio di disoccupazione) spinge le persone a cercare lavoro, a iscriversi ai centri per l’impiego, a frequentare corsi di formazione e a rientrare quindi tra le forze lavoro.
Con i dati 2017, un aumento del tasso di partecipazione di 1 milione di persone consentirebbe un margine di deficit strutturale maggiore per circa 19 miliardi di euro al governo italiano. Se consideriamo che la spesa prevista per la creazione del Reddito di Cittadinanza (un reddito minimo condizionato) del M5S depositato in Senato a prima firma Catalfo, è di circa 14,9 miliardi di euro, possiamo concludere che questa misura si potrebbe totalmente auto-finanziare. Il Reddito di Cittadinanza, con l’obbligo imposto ai percettori della ricerca del lavoro e dell’iscrizione ai centri per l’impiego, fa aumentare il tasso di partecipazione. Quest’ultimo fa aumentare il Pil potenziale e quindi i margini di deficit strutturale consentito. Il tutto nel quadro delle attuali regole comunitarie.
L’Italia otterrebbe così qualche miliardo in più di deficit strutturale da spendere in modo legittimo. Sarebbe solo una questione statistica, ma consentirebbe al governo italiano di finanziare una misura di sostegno al reddito contro la povertà più cospicua di quella appena varata dal governo col Reddito di Inclusione che copre meno di un terzo della povertà assoluta con un sussidio individuale di circa 187 euro, per 1,7 miliardi di euro all’anno.
Nel medio e lungo periodo la sostenibilità di uno strumento di reddito minimo garantito deve essere offerta principalmente da più alti tassi di occupazione effettivi, e quindi da maggiori investimenti che stimolino una crescita economica sostenuta, la sola che fa aumentare l’occupazione e riduce quindi la spesa per il reddito minimo. In Italia infatti i tassi di occupazione sono troppo bassi, anche al netto del lavoro nero.
*di Pasquale Tridico, professore di Politica economica e di Economia del lavoro all’Università Roma Tre, indicato come ministro del Lavoro di un eventuale governo M5s
Lavoro & Precari
Reddito di cittadinanza, il piano dell’economista indicato da Di Maio come possibile ministro del Lavoro
Ripubblichiamo l'intervento di Pasquale Tridico, che il 20 dicembre sul Fatto ha spiegato come finanziare in deficit il reddito minimo condizionato inserito nel programma del Movimento 5 Stelle: "Un aumento del tasso di partecipazione di 1 milione di persone consentirebbe un margine di deficit strutturale maggiore per circa 19 miliardi di euro"
Lo scorso 20 dicembre Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un intervento dell’economista Pasquale Tridico, che in seguito è stato scelto da Luigi Di Maio come ministro del Lavoro di un eventuale governo M5s. Tridico spiegava come il reddito di cittadinanza, incentivando la partecipazione al mercato del lavoro, aumenterebbe i margini di deficit consentiti all’Italia dalla Ue.
Le stime della Commissione europea rispetto al tasso naturale di disoccupazione (Nawru, Non Accelerating Wage Rate of Unemployment) e al conseguente calcolo del Pil potenziale sono discutibili e penalizzanti per l’Italia, come sostenuto anche dal ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan.
Innanzitutto c’è la questione della stima del tasso di disoccupazione naturale, cioè quel tasso di disoccupazione a cui i salari (e l’inflazione) non accelerano. Quanto più piccola è la distanza tra il Nawru stimato e il tasso di disoccupazione effettivo, tanto minore è la possibilità per il governo di fare politiche espansive a sostegno dell’occupazione. Commissione Ue, Ocse, governi nazionali e singoli economisti spesso propongono stime diverse proprio perché non sono d’accordo sulla metodologia.
La stima del Pil potenziale è ancora più controversa perché dipende da diversi fattori e da una metodologia che non trova tutti gli economisti d’accordo. Dal Pil potenziale si sottrae il Pil effettivo, l’unica grandezza certa, e si ottiene il cosiddetto output gap, la distanza tra le due misure.
Da qualche anno, la Commissione europea fissa gli obiettivi di deficit di medio termine per l’Italia e per gli altri Paesi membri sulla base del cosiddetto deficit strutturale (piuttosto che sul vecchio deficit al 3%). Il deficit strutturale è calcolato in riferimento al Pil potenziale (e non in base al Pil effettivo che in recessione è più basso). Il deficit strutturale è quindi “depurato” dal ciclo economico. Quanto maggiore è il Pil potenziale tanto maggiore sarà in valore assoluto il deficit strutturale permesso, e quindi gli spazi di manovra consentiti ai governi all’interno dell’Ue. Inoltre, al deficit strutturale viene anche sottratto l’ammontare delle spese eccezionali (one-off).
Il Pil potenziale, nella cui stima si utilizzano anche gli investimenti (come proxy del capitale) e la produttività totale dei fattori, viene calcolato in base a una forza lavoro potenziale in cui hanno un ruolo fondamentale oltre al Nawru anche la popolazione in età lavorativa, il tasso di partecipazione della popolazione alla forza lavoro, il monte ore lavorato.
C’è quindi la possibilità di incidere sulla stima del tasso di partecipazione della popolazione alla forza lavoro al fine di poter rivedere al rialzo le stime di Pil potenziale per l’Italia e quindi avere la possibilità, statisticamente, di un deficit strutturale consentito maggiore. Il tasso di partecipazione è dato dal rapporto tra occupati più disoccupati sulla popolazione in età di lavoro. Mentre il tasso di occupazione è noto ed effettivo, fermo al 58 per cento in Italia con circa 23 milioni di lavoratori nel 2017 (Istat), il tasso di disoccupazione dipende da quante persone effettivamente cercano lavoro, in Italia queste sono oggi circa l’11,4 per cento. Tuttavia, a fronte di questi 2,8 milioni di disoccupati, esistono in Italia 13 milioni di inattivi (Istat, 2017). Tra questi, 10 milioni non sono disponibili a lavorare, ma 3 milioni non hanno cercato nelle ultime 4 settimane, ma sarebbero disponibili a lavorare, quindi “forze lavoro potenziali”. Tra 1 e 2 milioni potrebbero rimettersi a cercare lavoro se venissero “incoraggiate”. Se questo avvenisse, il valore del tasso di partecipazione alla forza lavoro nelle stime della Commissione Ue andrebbe rivisto al rialzo, dunque anche la stima del Pil potenziale andrebbe alzata. Con un Pil potenziale più alto il margine di deficit strutturale permesso al nostro governo si alzerebbe automaticamente.
Come si può far aumentare il tasso di partecipazione? Basta offrire agli scoraggiati una reale prospettiva di lavoro, con un reddito minimo condizionato (anche chiamato “reddito di cittadinanza”) che in cambio di un sussidio di reddito (da distinguere dal sussidio di disoccupazione) spinge le persone a cercare lavoro, a iscriversi ai centri per l’impiego, a frequentare corsi di formazione e a rientrare quindi tra le forze lavoro.
Con i dati 2017, un aumento del tasso di partecipazione di 1 milione di persone consentirebbe un margine di deficit strutturale maggiore per circa 19 miliardi di euro al governo italiano. Se consideriamo che la spesa prevista per la creazione del Reddito di Cittadinanza (un reddito minimo condizionato) del M5S depositato in Senato a prima firma Catalfo, è di circa 14,9 miliardi di euro, possiamo concludere che questa misura si potrebbe totalmente auto-finanziare. Il Reddito di Cittadinanza, con l’obbligo imposto ai percettori della ricerca del lavoro e dell’iscrizione ai centri per l’impiego, fa aumentare il tasso di partecipazione. Quest’ultimo fa aumentare il Pil potenziale e quindi i margini di deficit strutturale consentito. Il tutto nel quadro delle attuali regole comunitarie.
L’Italia otterrebbe così qualche miliardo in più di deficit strutturale da spendere in modo legittimo. Sarebbe solo una questione statistica, ma consentirebbe al governo italiano di finanziare una misura di sostegno al reddito contro la povertà più cospicua di quella appena varata dal governo col Reddito di Inclusione che copre meno di un terzo della povertà assoluta con un sussidio individuale di circa 187 euro, per 1,7 miliardi di euro all’anno.
Nel medio e lungo periodo la sostenibilità di uno strumento di reddito minimo garantito deve essere offerta principalmente da più alti tassi di occupazione effettivi, e quindi da maggiori investimenti che stimolino una crescita economica sostenuta, la sola che fa aumentare l’occupazione e riduce quindi la spesa per il reddito minimo. In Italia infatti i tassi di occupazione sono troppo bassi, anche al netto del lavoro nero.
*di Pasquale Tridico, professore di Politica economica e di Economia del lavoro all’Università Roma Tre, indicato come ministro del Lavoro di un eventuale governo M5s
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Trump mette alla porta Zelensky: incontro finito dopo venti minuti. “Giochi con la terza guerra mondiale. Torna quando sei pronto per la pace” | Testo integrale
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Meloni: “Vertice Usa-Ue-alleati per parlare di sfide come l’Ucraina”. Salvini: “Forza Trump”. Da Tusk a Macron, i leader europei con Kiev
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La rottura – Zelensky chiede agli Usa garanzie di sicurezza per Kiev: salta l’accordo sulle materie prime
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Il bullismo di Stato di Trump&Vance nei confronti di Zelensky rappresenta il punto più basso della storia degli Usa. Il mondo libero e l’Europa agiscano senza tentennamenti: non è più tempo di giocare a nascondino e anche per Giorgia Meloni è il momento di dire da che parte sta". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, sui social.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - “Dopo quanto di inaudito è accaduto oggi nello studio ovale della Casa Bianca e il trattamento profondamente ingiusto riservato da Trump e Vance nei confronti del Presidente Zelensky, occorre che la Ue e l’Italia, con misura ma con assoluta fermezza, ribadiscano il sostegno pieno e leale all’Ucraina che si difende dall’aggressione putiniana". Lo afferma il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova.
"Se Trump abdica al ruolo americano di difesa della democrazia e della libertà di una paese sovrano e democratico, forse pensando che l’Ucraina sia lontana dai confini americani, l’Europa non può sottrarsi. Ne va del nostro futuro, del futuro della nostra sovranità. A questo punto, però, la presidente Meloni non potrà sottrarsi dal confronto con il Parlamento per chiarire qual è la posizione del suo governo, visto che sostiene giustamente la resistenza ucraina, ma che contemporaneamente cerca di coltivare un rapporto privilegiato con Trump”.
Milano, 28 feb. (Adnkronos) - La denuncia presentata dalla difesa di Fares Bouzidi - l'amico alla guida dello scooter su cui è morto Ramy Elgaml - ha come conseguenza (come atto dovuto) l'apertura di un fascicolo 'parallelo' in procura a Milano che vede come indagati i due carabinieri alla guida dell'auto protagonista dell'inseguimento dello scorso 24 novembre lungo le strade del centro di Milano.
Da quanto si apprende il militare alla guida è indagato di lesioni e falso, solo di falso deve rispondere il collega che viaggiava sulla stessa gazzella. Entrambi hanno firmato il verbale in cui hanno dichiarato che non c'è stato nessun urto tra l'auto di servizio e lo scooter.
La procura - dopo la relazione cinematica che dovrà ricostruire le fasi dell'incidente attesa per la prossima settimana - dovrà quindi decidere quale strada percorrere: l'altro fascicolo vede indagati per omicidio stradale Fares e il carabiniere alla guida, una tesi (in contrasto con il fascicolo sulle lesioni) che ipotizza una responsabilità del ventiduenne nell'incidente avvenuto in zona Corvetto, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Conosco bene la questione dell’energia nucleare, molti giornalisti mi stanno incalzando per avere un parere critico sul ddl approvato dal Consiglio dei ministri questa mattina. Ho sempre detto e pensato che nessuno può porre limiti alla ricerca sul nucleare sostenibile e questo provvedimento la garantisce. Sarà secondo me più difficile giungere al micro nucleare da fissione che più razionalmente alla fusione, che invece risolve più problemi di quanti ne crei. Ma non possiamo dare noi il verdetto, staremo a vedere cosa ci riserverà la scienza". E' quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia.
"Il ddl è gravido di vincoli di sicurezza, è un testo completo e molto rispettoso della salute dei cittadini, cita perfino il rispetto dell’art. 9 della Costituzione sulla tutela del paesaggio. Se fosse stato applicato per parchi fotovoltaici ed eolici oggi non produrremmo un solo kw da queste fonti. Tutti auspichiamo che ci sia una strada possibile per avere energia pulita, sovrana, rinnovabile, programmabile, immediatamente disponibile, ad alto potenziale e a basso costo. E non è un sogno. Questa energia esiste ed è l’idroelettrico".
"Da un lato negoziando in Europa, per espungere la messa a gara della gestione dei nostri bacini idrici primari dalle condizionalità del Pnrr volute da Draghi, dall’altro recuperando almeno il 35% dell’acqua piovana (siamo al 4%), investendo sulla manutenzione dei grandi bacini idrici, sulla riattivazione di quelli dismessi nonché sullo sviluppo di un micro idroelettrico a conduzione forzata che appare molto più concreto e tempestivo degli Smr. L’acqua è pragmaticamente il presente, da cui possiamo trarre il 40% del nostro fabbisogno di energia prodotta, risorsa italiana e pulita con cui alimentare anche l’industria pesante, superando il gas e invertendo la tendenza. Sul futuro si vedrà, senza pregiudizi".
Roma, 28 feb. (Adnkronos/Labitalia) - Btm 2025 si conclude con una conferma del successo della manifestazione, che ha ribadito la sua centralità nel panorama turistico nazionale. Oltre 500 gli espositori, inclusi comuni, associazioni di categoria e aziende dei vari segmenti, su 16mila metri quadrati di area espositiva, la partecipazione di 80 buyer nazionali e internazionali, più di 100 eventi e 400 relatori hanno animato tre giorni intensi di incontri, approfondimenti e opportunità di business che hanno visto 49.950 ingressi alla Fiera del Levante di Bari, con numeri in leggero aumento rispetto al 2024.
Il tema di questa edizione, 'Il viaggio nel viaggio', ha riscosso grande interesse, portando alla luce nuove prospettive sul concetto stesso di viaggio e sulle trasformazioni che stanno investendo il settore. Mary Rossi, responsabile eventi Btm, ha sottolineato il valore di questa riflessione: "Da Btm 2025 ci portiamo a casa tante interessanti riflessioni. Uno degli aspetti chiave che volevamo far emergere con il tema 'Il viaggio nel viaggio' è il percorso verso la destinazione scelta, perché crediamo che sia proprio il cammino a generare emozioni, sensazioni e pensieri che ci fanno crescere. Abbiamo affrontato il tema in molteplici declinazioni, spingendoci anche oltre i confini terrestri con il turismo spaziale. Btm è stata un’occasione di confronto che ha arricchito operatori e professionisti con nuovi strumenti da applicare nel loro lavoro".
L’edizione 2025 ha messo al centro argomenti chiave come digitalizzazione, sostenibilità, intelligenza artificiale, turismo esperienziale, extralberghiero e wedding tourism. Tra i momenti più apprezzati, i panel su smart destination, big data per il turismo, nuove strategie di marketing e il ruolo della narrazione nella scelta delle destinazioni. Numerosi gli interventi istituzionali e dei principali protagonisti del settore. Il ministro del Turismo, Daniela Santanché, ha aperto la manifestazione con un intervento in streaming sulle strategie nazionali per la crescita del turismo, sottolineando l’importanza dell’innovazione e della sostenibilità per il futuro del settore. Tra i tanti interventi, l’onorevole Gianluca Caramanna, il senatore Gianmarco Centinaio, la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, Alessandro Callari, Regional Manager di Booking.com, Antonio Laveneziana,Territory Manager Italy di Airbnb, Valentina Sumini, Architetta dello spazio e Roberta Milano, marketing strategist.
Tra le novità più apprezzate di questa edizione, il focus sul turismo extralberghiero, che ha visto una grande partecipazione da parte di operatori e property manager, e il T-Trade, ampliato con un’area business dedicata al turismo organizzato e alle destinazioni internazionali che ha visto ampia vivacità durante i tre giorni grazie alla presenza di espositori di spicco come Msc Crociere, Azemar, Croazia, Malta, Polonia, Seychelles, Visit Brussels e Repubblica Ceca. Confermata l’ottima accoglienza per le sezioni Btm Gusto, che ha valorizzato il turismo enogastronomico, e Btm Say Yes, dedicato al wedding tourism, con un proprio programma buyer. Grande fermento anche per l’Apulia Tourism Investment, che ha ospitato il Forum della Tornanza, un momento di confronto sulle nuove opportunità di investimento e sviluppo per il turismo in Puglia.
Nevio D’Arpa, Ceo & founder di Btm, ha espresso soddisfazione per il successo dell’evento e ha voluto ringraziare le istituzioni: "Un plauso particolare va all’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane, per il supporto che ha dato alla manifestazione e per la visione strategica sul futuro del turismo in Puglia. La differenza che rende Btm unica è il nostro investimento nei contenuti: qui non ci limitiamo a mettere in mostra prodotti e destinazioni, ma costruiamo un dibattito di qualità che aiuta gli operatori a comprendere e anticipare i cambiamenti del settore. Il Comitato scientifico di Btm ha lavorato con grande attenzione per costruire un programma ricco di spunti e soluzioni. I numeri ci vedono in una leggera ma costante crescita, segno che il format funziona e che BtmM continua a rappresentare un punto di riferimento per il turismo del Sud Italia".
Gaetano Frulli, presidente della Fiera del Levante, ha sottolineato il valore strategico dell’evento: "La grande partecipazione e l’alta qualità degli operatori presenti hanno ribadito l’importanza di questa manifestazione".
L’assessore al turismo di Regione Puglia, Gianfranco Lopane, ha aggiunto: “I progressi fatti da Btm negli anni sono sotto gli occhi di tutti, già oggi è uno dei più importanti eventi fieristici del turismo e ci auguriamo che questa crescita prosegua in futuro per il bene del turismo e della Puglia”
Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione, ha evidenziato il valore della collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo turistico della regione: "La proficua sinergia tra gli operatori del turismo realizzata a Btm, in collaborazione con il Buy Puglia Meet & Connect a cura di Pugliapromozione, rappresenta una solida base per la crescita qualitativa del turismo in Puglia. E per questo motivo la collaborazione tra pubblico e privato resta essenziale".
Dopo il successo di questa edizione, l’organizzazione di Btm è già al lavoro per l’edizione 2026, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente l’evento e offrire nuovi spunti di riflessione sul turismo del futuro.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - “Nello studio ovale è andata in scena la rappresentazione plastica del bullismo diplomatico con cui la nuova amministrazione americana intenderebbe governare il mondo. Trump bullizza e umilia Zelensky e attraverso di lui il popolo ucraino che da tre anni resiste alla violenta aggressione russa, difendendo i confini e con essi i valori dell’Europa. Cosa ne pensa Meloni dell’atteggiamento indegno del suo amico Trump verso Zelensky? La premier condannerà l’atteggiamento del presidente americano o fuggirà anche stavolta facendo finta di nulla?”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Bulli che aggrediscono nello studio ovale, davanti alla stampa, un leader coraggioso che guida un popolo che difende la sua libertà dall’aggressione di un dittatore assassino. A questo sono ridotti gli Usa oggi. I leader europei dovrebbero mostrare meno compiacenza e più forza. I bulli si affrontano così. #StandWithUkraine oggi e sempre". Lo scrive Carlo Calenda.