Prima di fare nuove spese, come ha proposto l’assessore uscente, credo che il nuovo assessore nominato dalla giunta di centrodestra, magari in accordo con l’opposizione, potrebbe ricostruire la medicina del territorio per farla tornare il fulcro attorno al quale i cittadini vengono a contatto con la salute e la malattia. Medicina del territorio che copra le richieste 24h su 24 e sia disponibile per l’ascolto, il primo soccorso, la diagnosi e la terapia. Medici del territorio che siano disponibili a turnare presso gli ospedali e le case di cura accreditate alcune ore alla settimana. Si ridurrebbero le prestazioni inutili di Pronto Soccorso ed il sovraffollamento pericoloso per chi veramente ha bisogno.
Allo stesso modo, come proposta che integri la prima, i pediatri di zona si mettano a disposizione per alcune ore la settimana presso le scuole, a partire dalle materne ed elementari, per far ritornare in auge la medicina scolastica da troppi anni eliminata.
Il precursore della medicina scolastica fu il dottor Laurent Alexis Philibert Cerise agli inizi dell’Ottocento ma la vera medicina scolastica, che molti di noi ricordano, è stata istituita con la legge del 23 dicembre 1978 (introduzione del Sistema Sanitario Nazionale) che al n 833 recitava: “La promozione della salute nell’età evolutiva, garantendo l’attuazione dei servizi medici scolastici a partire dalla scuola materna”.
La medicina scolastica è utile per scoprire patologie in moltissimi campi: ad esempio oculistica, otorino, deficit cognitivi di vari livelli, ortopedici. Solo bambini seguiti costantemente e ben conosciuti possono essere prima aiutati per banali problematiche (ad esempio pidocchi) o per fare diagnosi di ben più importanti patologie (dislessia) o di dubbi comportamentali. Per non dimenticare l’importanza del colloquio e della partecipazione di mamme e papà per i vaccini. La medicina scolastica fu poi abbandonata ma proprio un esponente della Lega, che ha preso il maggior numero di voti in Lombardia il 4 marzo scorso, alla fine del 2016 ne ha proposta la reintroduzione.
Se fossi io l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, senza nuove spese, obbligherei i dottori di medicina generale del Sistema Sanitario Nazionale, che rientrano nel bacino di utenza di un ospedale, a turnare 24h su 24 e reintrodurrei la medicina scolastica utilizzando i pediatri del Sistema Sanitario Nazionale, che rientrano nel bacino di utenza delle scuole, a turnare per alcune ore giornalmente.
Un primo passo per la ricostruzione il rapporto medico paziente fin dalla giovane età.