La donna, 39 anni, non ricordava nulla dell'aggressione del marito Luigi Capasso che, dopo averle sparato, ha ucciso le loro due bimbe e si è suicidato. A comunicarle la notizia alcuni famigliari insieme ad un team di psicologi dell’ospedale San Camillo di Roma
E’ ancora ricoverata al San Camillo di Roma, dove è stata portata mercoledì scorso dopo essere stata colpita dal marito, Luigi Capasso, carabiniere, con colpi di arma da fuoco. Un’aggressione subita nel garage di casa dopo la quale il compagno, dal quale si stava separando e che aveva segnalato alle forze dell’ordine, è salito in casa e ha ucciso le loro due bambine Alessia e Martina di 8 e 14 anni. Ma lei, intubata e tracheotomizzata, non sapeva nulla di cosa fosse successo. Né di essere stata ferita del marito, né dell’uccisione delle piccole. Ad Antonietta Gargiulo, ora che non è più sedata, hanno detto cosa è accaduto alle sue due bambine. A farlo sono stati alcuni familiari insieme ad un team di psicologi dell’ospedale. Lei, però, non ricordava niente dell’aggressione del marito.
La donna, operaia di 39 anni, proprio ieri si è risvegliata dalla sedazione dopo aver subito numerosi interventi chirurgici, tra cui uno alla mandibola, che è ancora immobilizzata. E’ intubata, respira autonomamente ma non è ancora in grado di parlare. La supporta un gruppo di psicologi che ha iniziato un percorso. Le sue condizioni di salute non le permettono di partecipare ai funerali delle piccole che si terranno venerdì 9 marzo a Cisterna di Latina, nella chiesa di San Valentino, poco lontana da via Collina dei Pini dove le bimbe vivevano con la mamma. In previsione del grande afflusso di fedeli, con il concorso dell’amministrazione comunale, la parrocchia attiverà un maxi schermo nel piazzale antistante la chiesa, in modo che coloro che non riusciranno a trovare posto all’interno di essa possano ugualmente partecipare al rito.
Ormai, intanto, è chiaro, che il carabiniere 43enne premeditava da tempo il gesto. Lo si è scoperto quando le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nell’appartamento, dopo nove ore di trattativa. In casa sono stati trovati lettere e assegni per migliaia di euro ciascuno, lasciati ai parenti e alla donna con la quale aveva un relazione. Tre buste chiuse per fratello, madre e padre. Per Antonietta, invece, poche parole su un foglio lasciato sul letto: ‘Non dovevi farlo’.