Gli orologi elettrici di tutta Europa hanno accumulato 6 minuti di ritardo da metà gennaio a oggi per colpa di Serbia e Kosovo. E al problema, per il momento, non c’è soluzione. Dalla Turchia all’Olanda, passando per la Polonia e l’Italia fino alla Spagna, in 25 Paesi appartenenti al Sistema di energia europeo continuano ad esserci continue deviazioni al valore medio dei 50 Hz che permette un funzionamento preciso degli orologi integrati in dispositivi elettrici come radiosveglie e forni a microoonde.
La colpa, spiega Entso-e, è della “guerra” in atto tra Belgrado e Pristina. Lo scontro tra i due Paesi infatti ha condizionato la frequenza dell’elettricità, portandola all’esterno della forchetta di tolleranza di 2.5 Hz che permette di far funzionare tutto regolarmente. “È urgente trovare una soluzione politica, oltre che tecnica”, scrive l’Ente dei distributori europei di energia.
Il Kosovo nelle scorse settimane non ha generato l’elettricità necessaria e nel suo ‘quadrante’ – che comprende anche Macedonia e Montenegro – la Serbia non ha ottemperato all’obbligo di compensazione imposto dalla legge. I cattivi rapporti tra Belgrado e Pristina risalgono alla secessione voluta dal Kosovo dieci anni fa.
Lo scorso 26 febbraio, ad esempio, il ministro degli esteri serbo Ivica Dacic ha minacciato il ritiro dal dialogo in corso se i kosovari continueranno a rimandare e a ignorare la creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo, ritenuta punto centrale e irrinunciabile degli accordi di Bruxelles dell’aprile 2013. Le tensioni vengono seguite con costante attenzione dall’Unione Europea, in particolare dal commissario all’allargamento Johannes Hahn che ritiene il dialogo di “importanza chiave”.
Così nel frattempo le ‘scaramucce’ tra i due governi hanno avuto l’effetto di modificare le frequenze del sistema integrato europeo provocando il rallentamento degli orologi. “E il problema permarrà – scrive l’Entso-e – se non verrà trovata una soluzione politica”. Se e quando ciò accadrà, gli orologi recupereranno automaticamente, in maniera progressiva, il ritardo accumulato. Oppure, nel frattempo, non resta che sistemarli manualmente.