Ormai sono da tempo la maggioranza dei laureati. Ma solo il 15% tra quelli che si specializzano in ingegneria elettronica ed ingegneria informatica. Le ingegnere elettriche e meccaniche sono ancora meno: una ogni dieci maschi. Ancora oggi le cosiddette materie Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) sono percepite dalle ragazze come “poco adatte” a loro. E all’università tendono a scegliere percorsi umanistici. Dietro ci sono stereotipi duri a morire nonostante l’evoluzione della società. Ma le conseguenze si fanno sentire sulle chance di trovare lavoro subito dopo la laurea e di fare carriera. Oltre che sugli stipendi. Se ne discuterà sabato 10 marzo a Milano in un incontro pubblico nella sede del Municipio 3, in via Sansovino 9, dalle 10:30.

L’iniziativa fa parte degli eventi organizzati dal Comune in occasione della festa internazionale delle donne dell’8 marzo, sotto l’ombrello della campagna #paritàdigenere – Mettiamoci la faccia. All’incontro, coordinato dalla presidente della commissione Attività produttive del Municipio 3 Valeria Borghese e introdotto dall’assessore Massimo Scarinzi, interverranno Donatella Sciuto, pro Rettore del Politecnico di Milano, Elena del Giorgio, ricercatrice, Paolo Limonta, insegnante di scuola primaria e Consigliere comunale, Ilaria Li Vigni, avvocata penalista, e Martina Arfini, ingegnere.

Alla fine dell’incontro verrà presentato il numero di marzo del mensile Fq Millennium, in edicola da sabato 3 marzo, in cui le giornaliste del Fatto raccontano storie di ribellione e di successo. Tra i servizi, anche quello sul progetto Inspiring girls che porta nelle scuole manager, ingegnere, chirurghe, fisiche e altre donne con professioni ritenute “maschili” per spiegare alle ragazzine che possono farlo anche loro. C’è poi l’inchiesta sulle donne che in segreto salvano le ragazze dai matrimoni combinati, un’intervista a Ester Viola che insegna strategie di sopravvivenza sentimentale e una Lavinia Biagiotti su come comandare sugli uomini

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