THE LODGERS di Brian O’Malley, con Charlotte Vega, Eugene Simon. EIRE 2017 Durata: 92’ Voto 2,5/5 (AMP)
Romanzo gotico che passione. Saltuariamente rivisitato ma con costanza nel tempo, eccolo prendere forma cinematografica per mano del già scultore irlandese O’Malley che si è servito di un buon soggetto e sceneggiatura firmati da David Turpin, prof di letteratura gotica e musica, per confezionare il suo secondo lungometraggio rigorosamente horror. Il connubio “artistico” è subito evidente nelle atmosfere che avvolgono l’opera, più valida per la sua seducente confezione scenografico-ambientale dell’Irlanda rurale anni ’20 che non per la regia in sé, priva di uno sguardo interessante o di un linguaggio coraggioso, che risulta quindi l’elemento più fragile di tutto il progetto filmico. Al centro è la storia dei due gemelli Edward e Rachel vicini al compimento del 18° anno. Abitano un’immensa villa circondata dal bosco e sono rimasti completamente da soli, almeno questo è quanto pensano gli abitanti limitrofi. In realtà i due ragazzi convivono con gli spiriti degli antenati (tra cui i genitori) defunti che, “residenti” nel sottosuolo della casa, si palesano ogni notte e governano la quotidianità dei gemelli con regole ferree: pena la collera condivisa dell’intero consesso spettrale. Ma è chiaro qualcuno capiti a intrufolarsi nella vita dei due, in particolare di Rachel, e il caso vuole si tratti di un giovane militare reduce dalla guerra, ignaro delle voci che girano attorno ai fratelli e alla loro sinistra dimora. Quanto accadrà non è materia ulteriore di questo commento, come invece lo è di sottolineare la pertinenza della location – la Loftus Hall, considerata la casa d’Irlanda maggiormente infestata dagli spiriti – quale il 50% dell’efficacia drammaturgica del film stesso. Gli appassionati correranno a vederlo e lo criticheranno, gli spettatori per caso – forse – trascorreranno un’oretta e mezza da brivido.