Sono 113 i parlamentari “trasparenti” eletti alle elezioni politiche del 4 marzo: 39 al Senato e 64 alla Camera. È questo il bilancio post elettorale della campagna #CandidatiTrasparenti organizzata da Riparte il futuro, che ha raccolto sulla propria piattaforma 403 autocertificazioni di candidati di tutte le forze politiche, che hanno sottoscritto l’impegno a presentarsi agli elettori fornendo un curriculum con competenze e incarichi ricoperti, autocertificando il proprio status giudiziario, i potenziali conflitti d’interessi, la situazione reddituale e le fonti di finanziamento della campagna elettorale.

Tra coloro che hanno aderito all’iniziativa dell’organizzazione non-profit “che si batte contro la corruzione promuovendo la trasparenza e la certezza del diritto” ci sono i tre leader Luigi Di Maio, Giorgia Meloni e Piero Grasso. Poi ancora Laura Boldrini, Rossella Muroni, Stefano Fassina , Marianna Madia, Roberto Giachetti, Debora Serracchiani, Tommaso Nannicini, Nicola Morra, Laura Castelli, Vito Crimi, Manlio Di Stefano.  La maggior parte degli aderenti alla campagna #CandidatiTrasparenti eletti proviene dal Nord: in testa alla classifica delle Regioni c’è la Lombardia, seguita dal Lazio e poi dalla Campania.

Di seguito, tutti i candidati trasparenti eletti in parlamento tra le fila dei diversi partiti:

M5S – Luigi Di Maio, Vito Claudio Crimi, Nicola Morra, Carlo Sibilia, Francesca Businarolo, Gianluca Vacca, Salvatore Micillo, Manlio Di Stefano,Marco Bella, Raffaele Trano, Riccardo Ricciardi, Tiziana Ciprini, Elisa Tripodi, Alessandra Carbonaro,Davide Zanichelli, Maria Elena Spadoni, Matteo Dall’Osso ,Sabrina De Carlo, Roberto Traversi, Riccardo Olgiati, Guia Termini, Claudio Cominardi, Giovanni Currò, Davide Crippa, Fabiana Dadone, Laura Castelli, Paolo Nicolò Romano, Celeste D’Arrando, Luca Carabetta, Jessica Costanzo, Arianna Spessotto, Annalaura Orrico, Alessandro Melicchio, Francesco Forciniti, Andrea Caso, Iolanda Di Stasio, Alessandro Amitrano, Davide Galantino, Angela Masi, Francesca Ruggiero, Marialuisa Faro, Giovanni Vianello, Giuseppe L’Abbate, Paolo Lattanzio, Diego De Lorenzis, Alberto Manca, Eugenio Saitta, Marialucia Lorefice, Elena Fattori, Maria Laura Mantovani, Stefano Patuanelli, Mattia Crucioli, Elena Botto, Matteo Mantero, Gianmarco Corbetta, Elisa Pirro, Giovanni Endrizzi, Gian Pietro Girotto,Gianluca Castaldi, Agnese Galicchio, Bianca Laura Granato, Margherita Corrado, Vilma Moronese, Maria Domenica Castellone, Fabrizio Ortis, Daniela Donno, Gisella Naturale, Vittoria Francesca , Maria Bogo Deledda, Mario Michele Giarrusso, Vincenzo Santangelo

PD – Marianna Madia, Roberto Giachetti, Paolo Siani, Anna Ascani, Gennaro Migliore, Andrea Romano, Alessia Morani, Tommaso Nannicini, Walter Verini, Luigi Marattin, Antonella Incerti, Debora Serracchiani, Lia Quartapelle, Chiara Braga, Maria Chiara Gadda, Elena Carnevali, Francesca Bonomo, Laura Cantini, Alessandro Zan, Diego Zardini, Raffaele Topo, Bruno Astorre, Caterina Bini, Dario Parrini, Antonio Misiani, Franco Mirabelli, Giacomino Taricco, Valeria Valente.

LIBERI E UGUALI –  Pietro Grasso, Laura Boldrini, Stefano Fassina, Rosella Muroni, Nicola Fratoianni, Luca Pastorino, Erasmo Palazzotto,Loredana De petris, Francesco LaForgia, Antonio Nocchetti

FRATELLI D’ITALIA – Giorgia Meloni, Walter Rizzetto, Paola Frassinetti

FORZA ITALIA – Alessandro Sorte

NOI CON L’ITALIA – Antonio De Poli

Adesso l’associazione indipendente contro la corruzione lancia la seconda fase dell’iniziativa: i deputati e senatori che indossano il braccialetto bianco – simbolo della campagna – dovranno rispettare l’impegno sottoscritto con l’adesione, lavorando in Parlamento per una legge sulla trasparenza delle candidature. Un provvedimento chiesto da circa 50.000 cittadini firmatari della petizione per tenere gli “impresentabili” fuori dalle porte delle Camere e imporre sanzioni – fino alla decadenza dall’incarico –  per quei parlamentari che dovessero dichiarare il falso, così come indicato anche dalla Commissione Antimafia nel suo recente rapporto finale.

“Compatibilmente con l’intricata situazione politica, chiediamo ai parlamentari che si sono impegnati con Riparte il futuro durante la campagna elettorale di creare un tavolo di lavoro che getti le basi per una legge sulla trasparenza delle candidature”, rimarca Federico Anghelé, responsabile relazioni istituzionali di Riparte il futuro. “In questi ultimi mesi abbiamo letto troppo spesso il nome di candidati indagati, condannati per reati non contemplati dalla legge Severino sull’incandidabilità o altre volte ‘chiacchierati’ per i rischi di eccessiva contiguità con la criminalità organizzata” aggiunge Anghelé. Solo nell’ultima campagna elettorale infatti, il fattoquotidiano.it ha contato 146 tra indagati e condannati e 39 voltagabbana in corsa tra le fila dei vari partiti.

“In tanti, compresa la Commissione Antimafia, hanno chiesto alle forze politiche di filtrare con maggiore rigore le candidature, auspicando una profonda revisione dell’attuale sistema di certificazione dei futuri rappresentanti – prosegue Anghelé – a guadagnarne sarebbero tutti i cittadini che, nell’urna, hanno dato indicazioni molto chiare: la volontà di un radicale cambiamento. L’agenda della politica, in campagna elettorale, sembra aver completamente offuscato il tema della corruzione: non dimentichiamoci che la trasparenza rimane il più importante anticorpo per poterla prevenire. Anche per questo vogliamo che alle prossime elezioni, a livello locale o nazionale, i cittadini possano sapere chi intende rappresentarli nelle Istituzioni, avendo la certezza di vere sanzioni qualora i candidati dichiarassero il falso o omettessero informazioni importanti sul proprio conto”, conclude.

Tutti i dati condivisi dai candidati sono a disposizione sul portale di Riparte il futuro.

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