Un uomo di 90 anni ha sparato alla moglie 88enne e poi si è tolto la vita con la stessa arma: è successo a Torino, in un’abitazione di via Coppino, nel quartiere di Borgo Vittoria. Per gli inquirenti si tratta di un omicidio-suicidio: i loro cadaveri sono stati trovati su due poltrone, uno accanto all’altro.
A dare l’allarme sono stati i parenti della coppia, preoccupati perché i due anziani non rispondevano al telefono. Lei era una commerciante in pensione, soffriva di Alzheimer e faticava a riconoscere le persone. Questo sembra essere proprio il motivo del gesto: l’uomo, ex elettricista, forse aveva paura che lei soffrisse o che rimanesse da sola. La pistola era legalmente detenuta dall’anziano. Sul posto è intervenuto il 118, che non ha potuto fare altro che constatare il decesso e la polizia per le indagini del caso.
Giulio Gauna, ex partigiano col nome di battaglia di ‘Canguro’, ha fatto fuoco con una pistola semiautomatica calibro 7,65 regolarmente detenuta: due colpi verso di lei, alla testa, e uno rivolto a se stesso. Vera Sartore, 88 anni, ormai faticava a riconoscere le persone, anche quelle più care. Si erano incontrati in seconde nozze e da allora non si erano mai più separati. “Insieme, con coraggio, affrontavano la malattia di lei”, spiega chi li conosce. “E insieme l’hanno fatta finita”, dicono convinti.