“Calenda neo-iscritto nel Pd? Questo signore viene da Monti, poi ha votato per la lista Bonino e dopo improvvisamente ha deciso di iscriversi nel Pd, cominciando a dire “noi”. Tutto questo in una giornata. Uno così io non lo voglio vicino”. Sono le parole pronunciate a Faccia a Faccia (La7) dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che aggiunge: “Non è vero che io lo odio. Ho misurato Calenda sulla vicenda dell’Ilva. Qualunque ministro dello Sviluppo Economico avrebbe voluto discutere col sindaco di Taranto e col presidente della Regione il caso della più importante acciaieria italiana. E invece lui ci ha tenuto fuori dal tavolo, per non avere contraddizioni”. Critico anche sulle dichiarazioni recenti del ministro (“I governi Renzi e Gentiloni sono stati i migliori degli ultimi 20 anni”): “Dopo una sconfitta elettorale del genere, quella frase vorrebbe dire che gli italiani hanno sbagliato a votare. Questa è una tesi politica che io non ho mai sostenuto. Delrio segretario Pd? Ho un buon rapporto umano con lui, è stato un ottimo ministro. Ho lavorato benissimo con lui come presidente della Regione. Ma non mi esprimo sulla segreteria, perché penso che Delrio sia ancora renziano“. Poi sottolinea: “Non prevedo assolutamente ministri del Pd in un eventuale governo M5S appoggiato da noi. Se invece si chiude un’alleanza tra Salvini e Di Maio sulle presidenze del Senato e della Camera, sarebbe un guaio. Io penso che la presidenza della Camera per il Pd sia opportuna e possa essere rivendicata”. Emiliano torna sugli errori commessi da Renzi: “In Puglia ha sbagliato a impostare il rapporto tra Ilva e gasdotto TAP. Poteva essere un successo strepitoso, ma lui non l’ha capito. Sono riuscito a farlo comprendere a Tony Blair, ma non a Renzi, né a Gentiloni, né a Calenda“. Poi chiosa: “Renzi si sta preparando un partito suo? Non credo che qualcuno possa seguirlo su questa strada. Lui avrebbe potuto fare un suo partito al massimo della forza e non l’ha fatto, perché viene da una tradizione politica dove mi auguro che l’io man mano scemi nel noi. Renzi non c’è mai riuscito pienamente. E’ questo il suo limite più grande”