Rimase nelle mani di rapitori 237 giorni, dal 17 giugno, quando venne prelevato dalla sua abitazione di Manerbio, fino al 9 febbraio 1998 quando venne liberato ad Inpruneta, in provincia di Firenze dopo il pagamento di un riscatto di cinque miliardi di lire
È morto l’imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini. Aveva compiuto 83 anni lo scorso sei marzo. Soffiantini nel 1997 fu vittima di un sequestro e rimase nelle mani di rapitori 237 giorni, dal 17 giugno, quando venne prelevato dalla sua abitazione di Manerbio, fino al 9 febbraio 1998 quando venne liberato ad Inpruneta, in provincia di Firenze dopo il pagamento di un riscatto di cinque miliardi di lire. I rapitori dell’Anonima sarda lo portarono via dalla sua villa di Manerbio dopo aver imbavagliato la moglie. La Procura bloccò i beni della famiglia. La richiesta iniziale di riscatto era di 20 miliardi di lire, poi modificata.
Il 17 ottobre viene ucciso in un conflitto a fuoco con i rapitori a Riofreddo l’agente dei Nocs Samuele Donatoni, che su decisione della Procura bresciana, si era sostituito a un emissario dei Soffiantini incaricato di consegnare il riscatto. Due giorni dopo viene arrestato uno dei rapitori, Agostino Mastio, che comincia a collaborare con la polizia. Sull’autostrada Roma-L’Aquila, i Nocs speronano e bloccano l’auto con quattro rapitori a bordo. Il 19 novembre i rapitori inviano alla famiglia un lembo d’orecchio con un ultimatum (20 dicembre) per il pagamento del riscatto. Il 12 dicembre la famiglia Soffiantini comunica ai banditi che i soldi sono stati raccolti, nonostante il blocco dei beni. Il gennaio 1998: muore Mario Moro, uno dei rapitori rimasti feriti. Il 25 gennaio sequestratori inviano al direttore del TG5 Enrico Mentana una lettera di Soffiantini con un lembo di orecchio. Il 9 febbraio l’imprenditore viene liberato a Impruneta, vicino Firenze dopo il pagamento del riscatto di 5 miliardi di dollari.
A marzo vengoo arrestate quattrio persone per il tentato riciclaggio di banconote provenienti dal riscatto.Un mese dopo, il 14 aprile, viene arrestato a Roma il generale dei carabinieri Francesco Delfino per concussione, poco condannato conil rito abbreviato a tre anni e 4 mesi per truffa. A settembre arriva la notizia dell’arresto a Ferragosto in Australia di Giovanni Farina, uno dei carcerieri di Soffiantini. Cominciano i processi e nel 2002 la V sezione penale della Cassazione ha reso definitiva la condanna a 25 anni di reclusione per Osvaldo Broccoli e Giorgio Sergio, e quella all’ergastolo per Attilio Cubeddu (latitante), tre dei sequestratori coinvolti nel sequestro dell’ imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini. I tre imputati erano accusati anche dell’omicidio di Donatoni, ma ancora due anni fa, dopo udienze e processi per stabilire chi avesse sparato da una perizia era emeso c che a fu un colpo di kalashnikov sparato dai sequestratorie e non un proiettile di una Beretta in dotazione alla polizia a uccidere il poliziotto.