“Gli italiani si aspettano responsabilità da chi ha fatto questa legge elettorale, ma assistiamo ai soliti giochi di potere sulla pelle dei cittadini”, ha twittato in serata Luigi Di Maio, riecheggiando il nuovo richiamo alla responsabilità firmato in giornata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A chi intendeva riferirsi il leader dei 5 Stelle? Con tutta probabilità alle parole di Renato Brunetta, che questa mattina in un’intervista al Quotidiano Nazionale spiegava che “le elezioni le ha vinte il centrodestra unito”, chiedendo al Partito Democratico di prendere “la decisione migliore per il bene del Paese, ovvero appoggiare un governo di centrodestra. Io sono abituato a vedere se c’è compatibilità politica analizzando i programmi e nel Pd vedo molta più vicinanza con noi che con il M5S”.
Un tentativo di abboccamento proseguito in su Radio Capital: “Renzi aveva avuto l’idea del Partito della nazione – rincarava la dose Brunetta – penso che si possa fare, ma avendo come perno il centrodestra. Come Renzi aveva aperto le porte a Forza Italia e a una parte del centrodestra, così noi possiamo aprire le porte a lui”. E magari “decidere anche di dare una presidenza al Pd nell’ottica di un eventuale appoggio esterno. La presidenza delle Camere deve essere data anche a chi si fa carico della governabilità del Paese”.
Secondo un retroscena dell’agenzia Agi, il leghista Giancarlo Giorgetti avrebbe avviato un primo tentativo di dialogo con il M5s in vista del primo passaggio cruciale post voto rappresentato dall’elezione dei presidenti delle Camere. Il vice di Matteo Salvini, uomo delle mediazioni in casa Lega, avrebbe tentato già nei giorni scorsi di aprire un canale con i referenti nazionali a Roma del partito di Beppe Grillo. Ma, secondo quanto si apprende, non avrebbe ottenuto ancora risposte definitive da parte del movimento. A IlFattoQuotidiano.it risulta invece che contatti si sono verificati tra il M5s e esponenti del governo sul tema del Def.