Ministro con Andreotti, travolto da Mani Pulite, c’è chi lo inserì nella cosiddetta “Banda dei quattro“. E’ morto nella notte a Brescia Giovanni Prandini, storico esponente della Democrazia Cristiana. Aveva 78 anni ed era malato da tempo. Era stato ministro della Marina Mercantile tra il 1987 e il 1989 con
presidenti del Consiglio Giovanni Goria e Ciriaco De Mita e poi ministro dei Lavori pubblici tra il 1989 e il 1991 con Giulio Andreotti a Palazzo Chigi. E’ stato parlamentare dal 1972 al 1994.
Era nella “Banda dei quattro”, espressione ideata dal democristiano Guido Bodrato che si riferiva a un gruppo composto dallo stesso Prandini, dall’altro democristiano Paolo Cirino Pomicino, dal liberale Francesco De Lorenzo e dal socialista Carmelo Conte. Il riferimento era al fatto che i quattro esponenti dei tre partiti erano particolarmente potenti nel governo Andreotti e indirizzavano le decisioni strategiche.
Prandini fu coinvolto dall’inchiesta di Tangentopoli. Nel processo penale fu condannato a 6 anni e 4 mesi per delle tangenti sugli appalti Anas, ma la sentenza definitiva fu di proscioglimento perché la legge nel frattempo era cambiata e gli atti erano diventati inutilizzabili. Non finì invece il processo contabile che lo portò a una condanna di risarcimento da parte della Corte dei Conti a 5 milioni di euro per abuso di potere (sostituzione di bandi di concorso con trattative private) durante il mandato da ministro dei Lavori Pubblici.
Politica
Morto Giovanni Prandini, era nella “Banda dei quattro” del governo Andreotti. Poi fu travolto dall’inchiesta Mani Pulite
Lo storico esponente della Democrazia Cristiana aveva 78 anni. Per alcune tangenti sugli appalti Anas fu prosciolto per inutilizzabilità degli atti dopo una condanna in primo grado
Ministro con Andreotti, travolto da Mani Pulite, c’è chi lo inserì nella cosiddetta “Banda dei quattro“. E’ morto nella notte a Brescia Giovanni Prandini, storico esponente della Democrazia Cristiana. Aveva 78 anni ed era malato da tempo. Era stato ministro della Marina Mercantile tra il 1987 e il 1989 con
presidenti del Consiglio Giovanni Goria e Ciriaco De Mita e poi ministro dei Lavori pubblici tra il 1989 e il 1991 con Giulio Andreotti a Palazzo Chigi. E’ stato parlamentare dal 1972 al 1994.
Era nella “Banda dei quattro”, espressione ideata dal democristiano Guido Bodrato che si riferiva a un gruppo composto dallo stesso Prandini, dall’altro democristiano Paolo Cirino Pomicino, dal liberale Francesco De Lorenzo e dal socialista Carmelo Conte. Il riferimento era al fatto che i quattro esponenti dei tre partiti erano particolarmente potenti nel governo Andreotti e indirizzavano le decisioni strategiche.
Prandini fu coinvolto dall’inchiesta di Tangentopoli. Nel processo penale fu condannato a 6 anni e 4 mesi per delle tangenti sugli appalti Anas, ma la sentenza definitiva fu di proscioglimento perché la legge nel frattempo era cambiata e gli atti erano diventati inutilizzabili. Non finì invece il processo contabile che lo portò a una condanna di risarcimento da parte della Corte dei Conti a 5 milioni di euro per abuso di potere (sostituzione di bandi di concorso con trattative private) durante il mandato da ministro dei Lavori Pubblici.
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Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.