di Carblogger
“Fiat sarà meno importante in Europa”, resteranno soltanto la famiglia “500 e la Panda” di cui è attesa una nuova generazione entro il 2020. Sergio Marchionne l’ha detto nel modo più chiaro possibile al Salone di Ginevra: “Abbiamo bisogno di fare spazio ai marchi più potenti. Non sto uccidendo Fiat, credo che abbia un grande futuro in America Latina, e che in Europa possa contare sulla forza della 500. Ma non dobbiamo essere emotivi: la rilevanza di Fiat per il pubblico è diminuita”.
Ora, Marchionne come top manager e noi come giornalisti possiamo fare a meno di essere “emotivi” a fronte di scelte industriali e commerciali. Ma non si può negare a nessuno sia di avere attacchi di nostalgia per le sorti non più progressive del marchio che ha motorizzato questo paese, né a qualche concessionario di avere attacchi di mal di pancia. E chissà come la vive John Elkann. Neanche ciao in italiano, bye bye Fiat, almeno come l’abbiamo conosciuta, fa effetto.
L’1 giugno al Balocco, il numero uno di Fiat Chrysler svelerà il suo nuovo piano strategico 2018-2022. Prevedo che sarà un po’ più faraonico dei precedenti, dato che non dovrà portarlo a termine lui ma un successore. Degli altri, non ha centrato obiettivi e piano prodotti al completo, restando ineccepibile invece sugli obiettivi finanziari.
Sul nuovo piano, facile prevedere che ci sarà dentro tanta elettrificazione a partire dal mild hybrid e guida autonoma grazie all’accordo con Waymo (per me geniale, su questo blog ne abbiamo scritto tanto e con diversi punti di vista, andate a vedere con parola chiave Google), che gli ha permesso di non fare investimenti miliardari con soldi peraltro in cassa non disponibili. Bontà sua, Marchionne ha aggiunto a Ginevra che questa volta nel piano indicherà solo gli obiettivi finanziari, non di volume, risparmiando al successore i rischi di essere accusato di errori.
Ma emotività a parte, l’annuncio di Marchionne su una prossima Fiat fatta soltanto di 500 e Panda in Europa non è una novità.
A Ginevra, il numero uno di Fiat Chrysler ha parlato in coerenza con quanto c’era scritto (e non scritto) nel suo piano strategico del maggio 2014 presentato ad Auburn Hills (qui il pdf sul brand). E dove, quando si sintetizzano gli obiettivi, si legge ancora su Our Strategic Business Plan: “We also intend to continue our repositioning strategy of the Fiat brand in the EMEA region, leveraging the image of the Fiat 500 family”. Una riga. Una sola.
PS. Torno dal Salone di Ginevra con questo foto scattata con il telefonino che forse dice più di tante parole: lo stand Fiat, sul quale simbolicamente il marchio ha presentato novità più che importanti come la 600 nel 1955, quest’anno ha lasciato il suo spazio a Jeep ed è finito in mezzo, tra Sin Cars e Quattroruote e altre riviste. Emotivamente parlando, lo ammetto, mi ha fatto impressione.