Nonostante il suo numero uno Matthias Muller abbia dichiarato, dai microfoni del salone dell’auto di Ginevra, che presto il diesel conoscerà una seconda giovinezza in termini di vendite, il gruppo Volkswagen punta deciso verso l’elettrificazione della trazione. E lo fa annunciando all’annuale conferenza di bilancio che le sue fabbriche dedicate alla costruzione di veicoli elettrici passeranno dalle tre attuali a ben sedici, entro il 2020.

Solo così, con ogni probabilità, i tedeschi riusciranno a centrare gli obbiettivi che si sono prefissati per il 2025: produrre fino a tre milioni di veicoli ad emissioni zero e proporre 80 nuovi modelli a batteria (tra cui la versione definitiva del prototipo I.D. Vizzion presentato a Ginevra, nella foto in alto). Per arrivare, nel 2030, ad offrire un’alternativa elettrica pura su ognuno dei 300 veicoli attualmente nel portafoglio del colosso di Wolfsburg. Con tutti i suoi marchi, compresi naturalmente Volkswagen, Seat, Skoda, Audi e Porsche.

Per mettere in atto un piano del genere, nondimeno, ci sarà bisogno di sviluppare tecnologia e batterie. Il gruppo tedesco ha dichiarato di aver già individuato fornitori di accumulatori e partner con cui portare avanti progetti di veicoli EV sia in Europa che in Cina, i due mercati principali, con un investimento di circa 20 miliardi di euro.

Una volta implementato il piano, a stretto giro di posta toccherà ad iniziative analoghe dedicate questa volta al mercato nordamericano.

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