La Russia ha risposto con “disprezzo” e “sarcasmo” all’ultimatum britannico sul caso Skripal e la sola spiegazione è “che lo Stato russo è colpevole del tentato omicidio“. Come previsto, Theresa May ha premuto il grilletto delle ritorsioni diplomatiche per rispondere a Mosca nel caso dell’ex spia russa avvelenata a Salisbury, nel sud dell’Inghilterra, con il gas nervino.
In un discorso alla Camera dei Comuni il primo ministro ha annunciato l’espulsione di 23 diplomatici russi, precisando che la misura rientra “nell’azione immediata per smantellare la rete di spionaggio” russo in Gran Bretagna: i funzionari, identificati come “ufficiali di intelligence non dichiarati”,”avranno una settimana di tempo per lasciare il Paese”, ha detto la premier. Che il 12 marzo aveva lanciato un ultimatum al Cremlino e chiesto spiegazioni sull’agente nervino “Novichok“, sviluppato negli arsenali sovietici, utilizzato per l’attacco: un giorno di tempo per dare “spiegazioni credibili”, che per il governo di Londra non sono arrivate. “Molti di noi avevano guardato alla Russia post-sovietica con speranza – ha proseguito – volevamo una miglior relazione ed è tragico che il presidente Putin abbia scelto di agire in questo modo”.
La prima replica di Mosca è arrivata attraverso l’ambasciata di Londra, che ha definito le espulsioni: “completamente inaccettabili, ingiustificate e miopi”. Poi arriva la nota del ministero degli Esteri: “Il governo britannico ha scelto lo scontro con la Russia: è evidente che scegliendo i metodi unilaterali e non trasparenti per le indagini di questo incidente le autorità britanniche, una volta di più, hanno lanciato una campagna anti-russa. Naturalmente le nostre misure di risposta non si faranno attendere”.
May ha annunciato provvedimenti legislativi per prendere di mira i patrimoni in Gran Bretagna di uomini d’affari e funzionari russi ritenuti sospetti in relazione al tentato avvelenamento. Ha inoltre preannunciato misure restrittive e controlli sui voli privati, sugli ingressi e sui movimenti di queste persone. Inoltre, il governo britannico intende “congelare ogni asset dello Stato russo” che ritenga utilizzabile a scopi ostili. “Tutti i contatti di alto livello saranno sospesi“, ha detto la premier spiegando di aver revocato ogni prossimo invito o visita del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e ha annunciato che non vi saranno delegazioni ufficiali né rappresentanti della famiglia reale ai Mondiali di calcio di Russia 2018.
Il Regno Unito ha anche chiesto e ottenuto una “riunione urgente” del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla vicenda del tentato avvelenamento a Salisbury, con un agente nervino, di Serghei Skripal, ex spia russa transfuga nel Regno Unito, e di sua figlia Yulia. L’assemblea dei 15 al Palazzo di Vetro si riunirà alle 15, le 20 in Italia.
“L’uso” sul suolo europeo “di un agente nervino militare è scioccante” in quanto “minaccia i civili e mette in pericolo il pubblico”, ha detto la Commissione Ue tramite un portavoce. “Stiamo seguendo la situazione da vicino” e “siamo al fianco della Gran Bretagna per ottenere giustizia, e siamo pronti ad offrire il nostro sostegno se richiesto”, ha aggiunto il portavoce. “Esprimo la mia piena solidarietà al premier Theresa May per il brutale attacco ispirato, molto probabilmente, da Mosca – ha scritto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk su Twitter – Sono pronto a mettere il tema nell’agenda del Consiglio europeo della prossima settimana”. Il vertice a Bruxelles è previsto per il 22 e 23 marzo.
La Nato, da parte sua, segue con “profonda preoccupazione” la vicenda con “il primo uso offensivo di un agente nervino registrato sul territorio dell’Alleanza da quando questa è stata fondata”, si legge in una nota. “Gli alleati – si legge nel comunicato – esprimono solidarietà al Regno Unito, offrono la loro collaborazione per lo svolgimento delle indagini e chiedono alla Russia di rispondere in maniera completa alle domande poste da Londra”. Inoltre, l’Alleanza concorda sul fatto che quanto accaduto rappresenta una “chiara violazione” delle norme e degli accordi internazionali sulle armi chimiche.
In mattinata il Cremlino era tornato a ribadire l’estraneità della Russia all’avvelenamento di Skripal e aveva espresso l’auspicio che alla fine prevalga “il buon senso”. “La posizione di Mosca è ben nota – ha scandito il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, poche ore dopo la scadenza dell’ultimatum – a Londra è stata riferita la posizione di Mosca attraverso canali diplomatici: non abbiamo alcuna connessione con l’incidente avvenuto nel Regno Unito. Mosca non accetterà assolutamente accuse infondate, che non sono sostanziate da alcuna prova, e non accetteremo il linguaggio degli ultimatum”. Nel pomeriggio di martedì, a seguito delle dichiarazioni di May, l’ambasciata russa a Londra aveva reso noto che la Russia non avrebbe risposto all’ultimatum prima di aver ricevuto dei campioni della sostanza chimica ritenuta colpevole dell’avvelenamento di Skripal.
Il 13 marzo il governo britannico ha disposto accertamenti su 14 casi di morti sospette, tra le quali quella dell’oligarca Boris Berezovski. E nelle stesse in cui il governo annunciava la decisione ore a Londra è stato trovato morto “in circostanze inspiegabili” un suo amico, Nikolai Glushkov, esule fuggito da Mosca verso l’Inghilterra, dove ha ricevuto asilo politico. Il suo cadavere è stato ritrovato nella sua casa nella notte tra lunedì e martedì. Sulle cause del decesso, al momento sono ignote, indaga precauzionalmente l’antiterrorismo britannico.