Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Politica - 14 Marzo 2018
M5s a caccia dei numeri. E se gli altri partiti non volessero Di Maio premier? Castelli: “No”. Colletti non lo esclude: “Contano i programmi”
Nello stallo post elezioni è caccia ai numeri per avere una maggioranza. Il fedelissimo di Di Maio Riccardo Fraccaro è categorico: “I margini per una trattativa sono solo sui temi”. E se venissero messe in discussione le persone, a partire dal leader? “Se davvero gli altri partiti volessero fare il nostro programma, per me potrebbero metterci chiunque essi vogliono del M5s. Per noi prima dei nomi vengono i programmi”, sostiene il pentastellato Andrea Colletti. “Quando qualcuno verrà a farci una proposta, che abbia come priorità la sicurezza del Paese, ne parleremo”, aggiunge Matteo Mantero. Altri, invece, come la vice capogruppo alla Camera Laura Castelli, escludono un passo indietro di Di Maio: “Il nostro presidente del Consiglio è Luigi Di Maio”.