Ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi 16 anni dopo Daniela Ceccarelli. Ha vinto la Coppa del mondo di discesa libera sempre 16 anni dopo Isolde Kostner. Ma che un’atleta azzurra riuscisse nella stessa stagione a conquistare entrambe, era qualcosa che nessuno aveva neanche mai previsto. E invece a soli 25 anni ci è riuscita Sofia Goggia: dopo la splendida gara ai Giochi sudcoreani, nella finale di Are, in Svezia, ha chiuso al secondo posto la discesa libera, conquistando così la sfera di cristallo davanti alla campionessa statunitense Lindsey Vonn per tre lunghezze (509 punti contro 506). Due risultati che non sono frutto del caso. Goggia sta riportando l’Italia dello sci ai tempi di Alberto Tomba e Deborah Compagnoni. Nelle ultime due stagioni ha conquistato da sola 21 podi: quattro vittorie, dieci secondi e sette terzi posti. E ha spodestato dal trono di regina della neve la sua amica e rivale Vonn che senza di lei avrebbe potuto firmare il record di 17 coppe di specialità in carriera.

La sciatrice italiana arrivava alla gara finale forte dei 23 punti di vantaggio sulla statunitense nella classifica di discesa libera. Un bottino frutto delle vittorie a Bad Kleinkirchheim e Cortina d’Ampezzo, ma più in generale di una stagione sempre al vertice. Il secondo posto le avrebbe assicurato la vittoria, ma con una pista accorciata – appena 90 secondi di gara – le incognite erano tantissime. Invece questo sprint è diventato perfetto per Goggia che, come a Pyeongchang, ha gestito nella parte alta della pista per poi lasciar scorrere gli sci come oggi non riesce a nessun’altra sciatrice e tagliare il traguardo in testa. Vonn è riuscita a starle davanti, per soli sei centesimi, e da lì in avanti è stata una lunga sofferenza fino a quando anche l’ultima atleta le è finita alle spalle. A quel punto Sofia a potuto letteralmente abbracciare la sua Coppa, quella sfera di cristallo che ha tenuto stretto ancor più della medaglia d’oro olimpico.

È normale. L’alloro ai Giochi è il frutto di una sola discesa, entrano in gioco fattori come la fortuna e la tensione. La vittoria nella Coppa del mondo invece premia, senza appello, l’atleta che è stata più forte per tutta la stagione. “Un momento meraviglioso, un sogno che si avvera – ha detto Goggia ai microfoni Rai dopo la gara – i giorni precedenti sono stati durissimi da vivere, la tensione è stata altissima. Ero distrutta, affaticatissima. Battere Vonn alla fine di questa stagione è qualcosa di incredibile“, ha concluso.

Dopo l’exploit della stagione 2016/17, questo inverno è stato quello della consacrazione per la 25enne. Alla prima apparizione olimpica ha subito centrato l’obiettivo più importante e poi ha già dimostrato che sul terreno più veloce, quello della discesa libera, già dal prossimo anno tutte le altre dovranno guardarla dall’alto in basso. Ma i margini di miglioramento della bergamasca sono ancora evidenti. Questa stagione è stata anche quella delle prime difficoltà, delle prime incertezze, di una sciata che ancora troppo spesso la costringe al limite e quindi la espone ad eventuali errori, come quello che probabilmente le è costato una medaglia olimpica nel SuperG. Poi c’è anche lo slalom gigante, quello che le aveva regalato il primo podio nel novembre 2016 e che quest’anno le ha dato fin troppi grattacapi. Ma ora si può dire con certezza: limati questi punti, Goggia potrà persino puntare al bottino più grosso. Quella Coppa del Mondo generale che finora nessuna azzurra ha mai conquistato e che il grande Alberto Tomba è riuscito a vincere solo una volta, nel lontano 1995.

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