Il matematico, che lo scorso dicembre ha dato le dimissioni per candidarsi alla presidenza della Regione: "Nel 2009 ho accolto Eluana per garantire l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale. Ma questi gesti non meritano analisi, solo condanna". Nei mesi scorsi lo scontro con i commercianti contrari alla pedonalizzazione di via Mercatovecchio
Adesivi con l’immagine dell’ex primo cittadino di Udine Furio Honsell in divisa da deportato e la scritta “sindaco di Auschwitz“. Li hanno trovati incollati su muri e pali della luce in piazza Primo Maggio e via Sant’Agostino, vicino alla clinica La Quiete dove il 9 febbraio 2009 morì Eluana Englaro. “Da sindaco ho voluto accogliere Eluana, in una casa di cura dove potesse ottenere la sospensione dei trattamenti che la tenevano in vita”, ricorda parlando con ilfattoquotidiano.it Honsell. “Credo che uno dei motivi possa essere questo. Ma questi atti non meritano analisi, solo condanna” visto “strumentalizzano una delle vicende più tragiche della storia dell’umanità”, chiude il matematico ed ex rettore dell’università di Udine. Eluana aveva vissuto in stato vegetativo per 17 anni prima che il padre Beppino, al termine di un lungo percorso giudiziario concluso in Cassazione, riuscisse a ottenere a Udine l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione artificiale che la Lombardia aveva negato.
L’ex vicesindaco Carlo Giacomello, che il 18 gennaio è subentrato a Honsell in attesa del rinnovo del consiglio comunale ad aprile, parla di “gesto che dimostra deficienza, nel senso di totale mancanza di conoscenza di quella che è la storia”, e calca la mano sul fatto che “Udine, a nome di tutto il Friuli, è Medaglia d’Oro al valor militare per la Lotta di Liberazione, senza contare il fatto che proprio il capoluogo friulano ha avuto un sindaco, Elio Morpurgo, morto durante la deportazione ad Auschwitz. Lui come milioni di altre persone morte nei campi di concentramento e di sterminio”.
Honsell, che lo scorso dicembre ha dato le dimissioni per candidarsi alla presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia con la lista civica Open Fvg, negli ultimi anni di mandato si è scontrato con i commercianti udinesi a causa del progetto di pedonalizzazione della centrale via Mercatovecchio presentato dalla sua giunta. Un’associazione di esercenti ha fatto ricorso al Tar, che la scorsa estate ha sospeso in via cautelare i lavori. Di rinvio in rinvio, di cavillo in cavillo, palazzo D’Aronco non è ancora riuscito a procedere con il piano, che l’ex sindaco riteneva indispensabile visto che “tutte le più importanti città europee hanno centri storici riqualificati e pedonalizzati, in cui i commercianti ritengono che far parte di una zona pedonale rappresenti un valore aggiunto per la loro stessa attività”.
Il segretario regionale del Pd, Salvatore Spitaleri, ha espresso “solidarietà al leader della lista Open Fvg, Furio Honsell, per un gesto grave e vile, che in altri tempi avremmo definito un attacco squadrista“. Secondo Spitaleri “è avvilente e umiliante l’utilizzo di immagini che ricordano la più grande tragedia del Novecento per deridere un uomo che ha sempre fatto dell’antifascismo e della Resistenza il paradigma della propria attività politica. Furio Honsell rappresenta, per la coalizione di centrosinistra e per i cittadini del Fvg, una figura di riferimento per le battaglie in difesa della democrazia e dei valori fondanti della nostra Repubblica. La nostra vicinanza va a lui, a Open Fvg e all’Anpi, che ha contribuito in modo straordinario alla conquista di quella democrazia e libertà che oggi qualcuno offende in modo indegno”.