L’Antitrust dà il via libera all’assegnazione dei diritti tv della Serie A a Mediapro. Ma l’Autorità puntella il perimetro d’azione entro il quale la società – propostasi come intermediaria – dovrà operare.
Pur avendo ritenuto conformi alla Legge Melandri i criteri adottati nel corso della procedura portata avanti dalla Lega Calcio e dall’advisor Infront, nel testo della delibera si specifica che Mediapro “è tenuto a svolgere un’attività di intermediazione dei diritti audiovisivi, rivendendo i diritti ad altri soggetti con modalità eque, trasparenti e non discriminatorie“. Un problema che, a stare a sentire il numero uno Jaime Roures, non esisterà mai, perché il suo obiettivo – aveva detto a Il Fatto Quotidiano – è “non solo che il calcio abbia più denaro, ma che i tifosi abbiano più calcio”.
Non solo, l’Antitrust ha chiarito che Mediapro, “intermediario indipendente”, non dovrà svolgere “attività che determinino l’insorgere di rapporti di concorrenza con gli operatori della comunicazione”. Quindi “non dovranno essere intraprese iniziative che comportino l’assunzione di una responsabilità editoriale, che caratterizza invece l’attività dell’operatore della comunicazione, soggetto fornitore di contenuti multimediali”.
In sostanza, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato non ritiene che Mediapro possa trasformarsi da “rivenditore” dei diritti che la Lega Calcio non era riuscita a vendere ai network televisivi in produttore delle partite. Il canale della Lega, insomma, al momento si allontana. Mediapro dovrà ora presentare una fidejussione da 3 miliardi di euro e un piano industriale per rivendere i diritti tv, che dovrà essere vagliato dall’Antitrust.
A quel punto partiranno ufficialmente le trattative con le tv, Sky in primis ma anche Mediaset pare che sia pronta a correre per le 8 squadre migliori, sperando di rientrare dalla spesa di 1,050 miliardi di euro sborsati per convincere i presidenti dei club a sbloccare la situazione.