“Elezioni? Avevamo previsto tutto. Avevamo chiesto al popolo italiano di non andare a votare, perché il Rosatellum è incostituzionale, e la gente un po’ ci ha seguito. Il 31% degli italiani non ha votato, quindi siamo il primo partito in questo momento”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus) dal generale Antonio Pappalardo, membro del comitato dei saggi del Movimento Liberazione Italia. “Abbiamo ottenuto il 31%” – ribadisce – “e non è poco, tenendo conto che non ci hanno fatto andare in tv. Abbiamo pregato Rai e Mediaset di consentirci di spiegare le ragioni per le quali contestavamo il Rosatellum, che è illegale e approvato da parlamentari non convalidati. Non ci hanno fatto apparire in tv. Il signor Vespa deve stare attento a quello che sta facendo, perché non informa correttamente la gente e questo a casa mia si chiama favoreggiamento di un regime. Non vi dimenticate” – continua –“ che noi proprio su questa faccenda abbiamo arrestato tre persone: Mattarella, Boldrini e Lorenzin. E nessuno ci ha detto nulla. Se avessimo fatto un abuso, ci avrebbero già messo in galera. Come mai non lo hanno fatto, anzi stanno zitti e non ci fanno il processo?”. E aggiunge: “Io sono un generale dei Carabinieri, guardo in faccia la legge e tutte le altre chiacchiere non mi interessano. Molti procuratori della Repubblica mi hanno dato ragione e mi hanno detto che sono un uomo coraggioso per la mia battaglia di legalità”. Pappalardo difende poi l’inno del suo movimento e replica con toni contrariati al riferimento di una foto che lo immortalava alla mensa del Senato: “Siccome non ho molti soldi, quando vado a Roma, sono solito ad appoggiarmi alle varie mense aziendali: quella dei Carabinieri, quella della Guardia di Finanza e quella del Senato, dove si paga 10 euro. Non mi posso permettere il lusso di pagare 80 euro per un pranzo. Mica sono andato a mangiare con Totò Riina, ma alla mensa del Senato, dove si sono seduti Pertini e De Gasperi e ora si siedono delinquenti. Sono solo andato a mangiare un boccone” – prosegue – “qua state a mettere il dito nell’occhio a uno che va a mangiare un pasto al Senato, dopo che sono stato l’unico a rinunciare al vitalizio e gli imbecilli mi stuzzicano anche su questo. Ma non vi vergognate? Cercate di mettere in difficoltà un generale? Guardate i veri problemi, anziché tirare queste cretinate addosso al generale Pappalardo. Io sono un uomo onesto e corretto. Fateci caso, quel giorno al Senato mangiavo un pezzo di pane da solo e in disparte, perché io coi delinquenti non mangio”. Poi annuncia: “Ora noi non staremo con le mani in mano. Quando il governo chiederà la fiducia al Parlamento, staremo lì, davanti alla Camera, e siccome sono parlamentari abusivi, non avremo i mazzi di fiori in mano per congratularci”. Infine, il generale rivolge un appello a Di Maio e a Salvini: “Il fenomeno delle scie chimiche sta per essere finalmente attenzionato dalle autorità e dalla magistratura. Prima l’hanno boicottato, ma, a quanto pare, non è una favola. Ci stanno mettendo il naso. Io, da generale dei Carabinieri, mi auguro che ci sia una verifica attenta e scrupolosa. Mi affido quindi al M5S e a Salvini, che sono i vincitori delle elezioni. Facciano verificare come stanno le cose a proposito delle scie chimiche. Portino un’indagine accurata, ci dicano se sono veramente distribuite nell’atmosfera queste sostanze velenose o meno”