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Nel Pd scelte arroganti e dittatoriali. La metamorfosi di M5s è totale

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Le elezioni sono passate da dieci giorni è alcune cose sono oramai chiare: il Pd ha perso nettamente e Matteo Renzi si è dimesso da segretario del partito. La sconfitta non è solo di Renzi ma di tutta la classe dirigente sparsa nel territorio. In Sardegna il dato peggiore ma il segretario regionale, appena rieletto senatore, ancora non si è dimesso. Un piccolo esempio per capire che Renzi non è l’unico ad avere responsabilità: se non si capisce questo le cose non cambieranno mai realmente.

Basta vedere la formazione delle liste in Sardegna, fatte dalla solita corrente senza coinvolgere tutte le anime del partito e senza alcuna discussione negli organismi preposti. Scelte arroganti, dittatorialipersonali che hanno ucciso ulteriormente il Pd. Ma nonostante questo nessun passo indietro da parte del segretario regionale sardo. La solita farsa. Una situazione emblematica del Pd nazionale: tutti nascosti dietro le responsabilità del segretario ma tutti che restano al loro posto. Siamo in Italia e ci siamo abituati: prima tutti renziani poi tutti contro. Le facce restano le stesse.

Veniamo ai 5Stelle. Un cosa bisogna evidenziare: la metamorfosi completa del Movimento. Anche cinque anni fa i grillini ottennero un risultato sorprendente ma arrivarono, come quest’anno, secondi. Non vinsero le elezioni, questo deve essere molto chiaro. A cambiare palesemente è l’atteggiamento: cinque anni fa i grillini erano chiusi ad ogni alleanza, nessun governo con nessuno, nessuna trattativa con nessuno. Dicevano, tutti i partiti sono morti e marci. Rifiutarono in maniera indegna ogni alleanza o ipotesi di governo con il Pd.

Quest’anno la svolta completa: Luigi Di Maio (non più Grillo) tratta su tutto. Camere, presidenze, governo. Insomma, vuole avere poltrone di governo ad ogni costo. Scelta opinabile ma pur sempre con un elemento fondamentale da ricordare: il Movimento 5stelle non ha vinto. Le elezioni, dal punto di vista numerico e di seggi, le ha vinte il centrodestra.

Ma quello che più sorprende è che Di Maio si dimentichi di tutte le offese verso i partiti e tutte le chiusure. Le alleanze venivano chiamate inciuci mentre ora accordi sul programma. Ma ora arriva il bello: la formazione del governo. La scorsa legislatura il Movimento pretese la diretta streaming sulle discussioni fra i partiti, ora Di Maio scrive di aver parlato con Matteo Salvini al telefono per accordarsi sulla Presidenza della Camera. Tutto bellissimo ma in altri casi si sarebbe gridato allo scandalo.

Il Movimento 5Stelle ha ancora bonus di fiducia da gestire, vedremo fino a che punto. Vedremo sino a dove la voglia di potere spingerà Di Maio, vedremo quale governo nascerà e cosa realizzerà. Forza Italia ormai è prossima alla rottura con Salvini: Berlusconi con il suo misero 14% oramai è al seguito della Lega. L’unica alleanza possibile è Lega-Movimento 5Stelle: uguali su moltissimi temi, dovranno solo mettersi d’accordo sul Premier. Magari un ex leghista ora del Movimento come Paragone.

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