Troppe proroghe, dubbi sui criteri di urgenza e appalti frazionati in maniera “impropria” al posto di una gara unica. Così si affidavano in via diretta ad un’associazione i servizi di assistenza alla persona e gestione amministrativa. È quanto ha concluso l’Autorità nazionale anticorruzione al termine dell’indagine sull’hotspot di Taranto. La delibera con gli esiti delle verifiche – nate da un esposto del deputato M5s Giuseppe Brescia – è stata inviata al Viminale e alla Corte dei conti.
Nel corso dell’istruttoria, partita ad agosto 2017, l’Anac ha verificato che sono state stipulate tre convenzioni Prefettura-Comune, basate su un corrispettivo di 33 euro al giorno per ospite che la Prefettura si è impegnata a versare al Comune e su una presenza prevista di 400 ospiti al giorno. La prima ha un valore stimato circa 2,4 milioni di euro per sei mesi di gestione, la seconda copre il periodo agosto 2016-agosto 2017 e ha un valore 4,8 milioni. La terza, ancora in essere, arriva a giugno 2019 e comporta un versamento di 9,6 milioni di euro.
Nella cifra sono comprese assistenza alla persona, sanità, pasti, vestiario, biancheria, pulizie, amministrazione. Servizi che il Comune ha provveduto ad affidare con una serie di procedure distinte: una per i pasti, una per il vestiario, un’altra per le lenzuola monouso, una per i prodotti per l’igiene, e così via per i servizi di pulizia, lo smaltimento rifiuti, la manutenzione degli impianti elettrici. “Tanti piccoli affidamenti limitati nel tempo” che, secondo Anac, presentano “profili di anomalia” e si traducono in un “frazionamento improprio” degli appalti, che rischia di far salire la spesa.
“In conformità ai principi di efficacia ed economicità” il Comune – si legge nella delibera – “avrebbe potuto più correttamente gestire l’hotspot tramite una gara unica o un numero limitato di gare suddivise in lotti” omogenei. “Un’ulteriore criticità” è data dalle proroghe di alcuni affidamenti, che l’amministrazione tarantina ha motivato con la difficoltà a prevedere il numero di ospiti su cui formulare un’offerta, dal momento che c’è stata una riduzione degli sbarchi.
Sotto la lente anche l’affidamento all’associazione Noi e Voi Onlus dei servizi di gestione amministrativa e assistenza generica. L’affido è avvenuto a marzo 2016 in via diretta per motivi di urgenza: durata 4 mesi, importo 108mila euro. Poi si è aperta una procedura alla quale hanno partecipato tre soggetti, ma è stata ammessa solo Noi e Voi, con cui il rapporto è stato successivamente prorogato e dura tuttora. Secondo Anac, però, emerge “carenza o difetto di motivazioni dei presupposti di estrema urgenza” che hanno portato a scegliere questa strada.