Il muro perimetrale di un ex monastero è crollato in via San Paolo a Napoli, nella zona dei Tribunali. Sul posto stavano lavorando quattro operai: in quattro sono stati investiti dalle macerie, due rimanendo feriti dai calcinacci. Uno, stato estratto vivo dalle macerie, è stato portato in ospedale in codice rosso. Il crollo sarebbe avvenuto intorno alle ore 9all’interno del complesso di San Paolo Maggiore, in particolare in un chiostro interno con ingresso su via San Paolo, per cause ancora da accertare. Prosegue intanto il lavoro di messa in sicurezza dell’area: sul posto sono al lavoro Vigili del Fuoco e polizia.

Forse la pioggia “ma anche un quadro fessurativo pregresso molto grave che forse doveva essere puntellato meglio“. È presto per individuare la causa del crollo ma, secondo il geometra Pezzella dell’ufficio Sicurezza abitativa del Comune di Napoli, sarebbero queste le ipotesi al vaglio.

“Quello che sappiamo ora è che durante i lavori di ristrutturazione del convento, credo regolarmente autorizzati dalla Soprintendenza, è crollata una parte dell’arcata del cortile antico coinvolgendo gli operai. Per fortuna, tranne uno che sembra in condizioni gravi, gli altri stanno bene”. “Abbiamo trovato l’operaio sepolto e altri due che erano stati sbalzati fuori – racconta Domenico Caputo, vice dirigente dei Vigili del fuoco – abbiamo scavato con le mani perché c’erano situazioni pericolanti e utilizzare mezzi meccanici avrebbe comportato delle vibrazioni e quindi il rischio di altri distacchi”. Secondo Caputo, quello che è successo “è stato il crollo di due pilastri con le rispettive volte nel chiostro del convento”. Da qui a individuare le cause, al momento, è complicato: “bisogna ricostruire il progetto di cantiere, adesso non si può dire nulla”.

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