Avevano aggredito una pensionata di 88 anni uccidendola. La squadra mobile di Reggio Calabria, coordinata dal sostituto procuratore Roberto Di Palma ha arrestato una banda di rapinatrori seriali. Tre persone sono finite in manette per un episodio avvenuto il 21 ottobre scorso quando Massimo Berlingeri, di 44 anni, Benito Alessandro Bevilacqua (24) e Patrizia Caristo (30) erano entrati nell’appartamento di un’anziana donna, Maria Ficara, per appropriarsi del denaro che la vittima teneva nascosto in casa. Per farsi consegnare i soldi, i rapinatori non avevano esitato a picchiare selvaggiamente la pensionata fino a fratturarle dieci costole, provocandone la morte.
L’operazione “Malanova” è scattata stanotte. Il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei tre indagati che, su richiesta della procura, erano stati intercettati dalla squadra mobile nel corso delle indagini. Intercettazioni in cui gli uomini di Francesco Rattà hanno registrato i tre soggetti che discutono di quello che è avvenuto in via Scilla, nella periferia sud di Reggio, all’interno dell’appartamento in cui si è consumata la rapina.
Grazie alle telecamere di videosorveglianza e alla collaborazione di alcuni cittadini che hanno segnalato le targhe delle due auto sospette viste nei pressi dell’appartamento, gli investigatori hanno prima individuato i responsabili dell’omicidio, due uomini di etnia rom e la ragazza fidanzata di uno dei due, e poi ricostruito la feroce aggressione subita dalla signora Ficara. I rapinatori avevano atteso che la vittima rientrasse dalla chiesa e quindi si erano introdotti, con qualche macchinazione e usando la forza, all’interno dell’appartamento allo scopo di costringerla a consegnare loro il denaro che aveva in casa.
Nei due mesi precedenti alla rapina, l’anziana aveva già subito cinque tentativi di rapina. Anche l’ultima volta, i soggetti arrestati non sono riusciti a trovare tutto il denaro che la donna aveva nascosto in casa. Risparmi di una vita, ammontanti a qualche decina di migliaia di euro, che sono stati trovati dalla squadra mobile quando gli agenti hanno scoperto il corpo. Le indagini successive hanno consentito al procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e al pm Di Palma di fare luce sull’omicidio preterintenzionale.
Il corpo di Ficara è stato trovato da alcuni familiari della vittima che non vedendola arrivare ad un incontro domenicale, erano andati a cercarla a casa dove l’avevano trovata sul pavimento della camera da letto priva di vita. Dall’inchiesta è emerso che i due uomini arrestati erano quotidianamente impegnati nelle rapine su strada, furti e scippi nella zona sud della città. I loro obiettivi erano i soggetti deboli, anziani e donne di cui studiavano le abitudini, gli stili di vita e i loro movimenti, prima di entrare in azione.