“Di fronte a qualche tono esagerato dei vincitori di queste elezioni, ricordo sempre che nell’84 il Pci aveva raggiunto il 34% dei voti. Poi quel partito, nell’arco di un decennio, è morto. Fra gli applausi, ma è morto”. Sono le parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel suo consueto appuntamento settimanale su Lira Tv, in riferimento al M5s. E sottolinea: “Venendo a esempi più vicini a noi, solo tre anni fa Renzi e il Pd alle elezioni europee hanno ottenuto il 41%, quasi dieci punti in più del M5s di oggi. Nel giro di tre anni, quella grande fiducia da parte dei cittadini ha conosciuto un momento di grande crisi e di grande delusione, facendo perdere al Pd la metà dell’elettorato. I cicli politici sono rapidi in Italia e nel mondo. Bisogna guardare in faccia la realtà per quella che è, senza esaltazioni da una parte e senza depressioni dall’altra. E’ un voto che va rispettato”. Inevitabile la stoccata al M5s sul reddito di cittadinanza: “Non dobbiamo vendere illusioni. Ho avuto molto rispetto per quelli che, dopo le elezioni, sono andati agli uffici di collocamento per chiedere il reddito di cittadinanza. E’ gente disperata che immagina che domani mattina avrà già lo stipendio a casa. Questo non mi piace e non lo farò mai, e cioè strumentalizzare la disperazione e illudere la gente”. De Luca ribadisce la sua proposta per l’assunzione di 200mila giovani nella pubblica amministrazione e rifila un’altra scudisciata ai 5 Stelle, a proposito delle Universiadi, le Olimpiadi Universitarie che si terranno a Napoli nel 2019: “Mi auguro che tutto vada per il meglio, è sicuramente un’occasione per Napoli e per la Campania. Potevamo chiedere una consulenza a Beppe Grillo: a Roma hanno rifiutato le Olimpiadi e invece a Torino vogliono fare quelle invernali. Uno può prendere anche i voti, ma non è che se li prendi, l’incoerenza diventa coerenza. Resta sempre incoerenza. E alla fine le palle si riveleranno palle”. E cita Alessandro Manzoni ne “I promessi sposi”: “E’ la vita il paragone delle parole. E’ la vita, cioè la realtà, l’unità di misura delle parole. Aspettiamo con serenità e con rispetto, ma con spirito di verità. Un conto è parlare, un altro conto è governare e produrre risultati”