Un governo Lega-M5S non s’ha da fare. Parola di Roberto Maroni che invita gli esponenti del Carroccio a riflettere sulle potenziali ripercussioni negative sul proprio elettorato di un’intesa con i pentastellati. Il leader della Lega, però, è Matteo Salvini che poche ore dopo sconfessa il suo predecessore. “Governo con i M5s? Voglio vedere cosa vogliono fare. Il mio dovere è andare a sentire tutti. Non c’è niente di impossibile e irrealizzabile“, dice il segretario, che poi a Domenica Live è tornato a commentare una possibile apertura al fronte pentastellato. “Sul M5s io voglio capire. Hanno detto tante cose anche sulla Lega. Ci sono tanti punti in comune, c’è una base di partenza. Difficilmente potrei andare a governare con Renzi e Boschi. Per serietà è un no”, dice anche se poche ore prima era tornato “chiamare” il Pd. “Spero che diano una mano a far ripartire questo Paese”, erano le parole usate per commentare la decisione dei dem di non stare sull’Aventino.
Nel pomeriggio, poi, il leader della Lega ha spiegato di aver sentito nuovamente Luigi Di Maio al telefono ma solo sul fronte dell’elezione dei presidenti delle Camere: “Ho parlato oggi pomeriggio, per pochi minuti, con Luigi di Maio. Con lui ci siamo confrontati sulla questione delle presidenze delle Camere in vista del voto di venerdì prossimo. Non abbiamo parlato di nomi né di ruoli. Per quanto mi riguarda sarò contento, come centrodestra, di sentire lui e gli altri esponenti politici nei prossimi giorni con l’unico obiettivo di giungere quanto prima a rendere operativo il Parlamento con la designazione delle rispettive presidenze”. Una chiamata confermata dal capo politico del M5s: “Ho sentito anche Matteo Salvini. Con lui, pur non affrontando la questione nomi e ruoli, abbiamo convenuto sulla necessità di far partire il Parlamento quanto prima”.
Al netto delle interlocuzioni per eleggere i presidenti di Camera e Senato, però, per Maroni è da scartare qualsiasi coalizione di governo tra Lega e M5s. “È una missione impossibile un governo insieme. Intanto per incompatibilità dei programmi, ma anche per le conseguenze che avrebbe per la coalizione di centrodestra. Vedo davvero impossibile un governo Lega-Movimento 5 Stelle“, ha detto l’ex governatore della Lombardia a Lucia Annunziata davanti alle telecamere di Mezz’ora in più. “Mi sembrerebbe un ritorno indietro alla Prima Repubblica, ai governi balneari”, dice Maroni, sperando che “il centrodestra si confermi evitando che si rischi di buttare all’aria un patrimonio di alleanze che negli ultimi 25 anni ha governato comuni e regioni e lo ha fatto bene” e sottolineando che “un eventuale governo Lega-M5S metterebbe in grande imbarazzo le alleanze di centrodestra che governano in Lombardia e in Veneto“, osservando che non si possono fare governi a livello nazionale con un partito, appunto i 5 Stelle, e poi con questo partito battersi nelle amministrazioni locali. “La sicurezza, compresa quella sul lavoro, è una cosa. Il reddito di cittadinanza è l’esatto contrario, è un incentivo a non cercare lavoro. Mi sembra che su questo ci sia una grande difficoltà di dialogo tra Lega e M5S”, aveva inoltre sottolineato poco prima.
“Salvini può aspettare, gli auguro di diventare il leader di centrodestra, di diventare premier. Ma mi auguro che il centrodestra, un patrimonio che abbiamo creato con Bossi, non venga distrutto. Salvini aspetti i tempi giusti – ha concluso – Salvini ha avuto una grande vittoria elettorale, adesso la trasformi in vittoria politica. Non sia una vittoria di Pirro, dialoghi con tutto il centrodestra. Se così farà senza spaccare la coalizione, vedo anche la possibilità di erodere M5S“. Alle parole dell’ex governatore, Salvini replica spiegando che andrà “in parlamento dicendo: vogliamo cancellare la Fornero, ridurre le tasse, chi ci sta? Su questi punti, chi ci sta, chi ci segue? Se c’è qualcuno dice sì, si parte da questo programma e questa squadra, si parte dal centrodestra che ha vinto, ci metto la faccia”.