Erano in migliaia ai suoi funerali, e sono ancora in tanti a scendere in strada per ricordarla. Anche nella sua favela da Maré, a Rio de Janeiro, dove viveva, oltre duemila persone hanno sfilato per chiedere giustizia per l’assessora e attivista per i diritti civili Marielle Franco, 38enne, assassinata insieme al suo autista da almeno due sicari nella città brasiliana. E mentre la polizia segue la pista dell’omicidio, Tv Globo ha rivelato nei giorni scorsi che i proiettili usati per ucciderli provenivano da un lotto venduto dall’azienda Cbc alla polizia federale di Brasilia nel 2006. Oltre al corteo nella favela da Maré, diverse altre manifestazioni si sono svolte nei giorni scorsi e altre sono in programma con lo slogan ‘Marielle vive’ o ‘Marielle presente’. “La voce di Marielle non sarà zittita”, scandiva un leader della marcia. Donna nera, bisessuale, femminista, Franco era stata eletta nel 2016 al consiglio cittadino. Era diventata nota per le sue battaglie, che andavano da quelle per i diritti delle donne, a quelle per gli abitanti delle zone povere, ai diritti delle persone Lgbti, al contrasto della violenza della polizia.
Alcuni partecipanti alla marcia nella favela hanno sottolineato che l’omicidio sembra un tentativo di zittire le voci critiche nei confronti delle forze di sicurezza, dopo che un mese fa l’esercito è stato incaricato dal presidente Michel Temer di gestire la sicurezza nello Stato. Marcelo Freixo, deputato dello Stato del piccolo partito di sinistra Psol cui apparteneva anche Franco, ha definito il suo assassinio “una vendetta e un messaggio“. Un altro deputato del Psol, Glauber Braga, sfilando alla marcia ha commentato: “Volevano spaventarci, ma succederà il contrario“, “il coraggio si diffonderà in Brasile“.
Intanto, il partito Psol ha annunciato che presenterà denuncia contro una giudice del tribunale di Rio, che ha accusato Franco di essere “coinvolta con i criminali”. Il movimento sta anche raccogliendo i messaggi diffamatori e le fake news che vengono diffuse sui social network sull’attivista, per poter poi agire davanti alla giustizia. A Rio la tensione resta alta per l’aumento del crimine e i costanti scontri tra la polizia e le gang di trafficanti di droga. In un episodio, venerdì due passanti e un bimbo di due anni sono stati uccisi in uno scontro a fuoco. Inoltre, un poliziotto ha ucciso un assalitore che tentava di rubargli l’auto mentre era a bordo, e la figlia dell’agente è rimasta ferita.