Il garante 5 stelle ha inviato una comunicazione al tribunale spiegando di non poter essere presente in Aula per "motivi lavorativi". L'ex consigliere regionale grillino all'agenzia Adnkronos: "Stanno sfuggendo al processo che hanno voluto loro"
Beppe Grillo non si è presentato all’udienza a Roma che lo vedeva testimone nel processo per diffamazione contro l’ex consigliere regionale M5s dell’Emilia Romagna Giovanni Favia. L’udienza è stata rinviata al 9 luglio. “Legittimo impedimento per impegni lavorativi”, è stata la comunicazione inviata al tribunale dal garante M5s che si trovava il 18 marzo a Villafranca di Verona per uno spettacolo.
Favia, espulso dal Movimento nel 2012 in seguito al fuori onda trasmesso da “Piazzapulita” in cui criticava la mancanza di democrazia interna, era stato querelato nel 2014 da Gianroberto Casaleggio. Il cofondatore M5s, deceduto ad aprile 2016, aveva deciso di querelare Favia dopo un editoriale, pubblicato sul quotidiano “Il Tempo”, in cui l’ex consigliere emiliano-romagnolo del M5s accusava la presunta scarsa chiarezza nei bilanci e parlava di “flussi finanziari non trasparenti tra la Casaleggio Associati e Grillo”. Nel procedimento si è costituito parte civile Davide Casaleggio. “Stanno sfuggendo al processo che hanno voluto loro”, ha dichiarato Favia all’agenza Adnkronos.