Intelaiatura leggermente differente visto che saremo di fronte ad una “serie”, ovvero ogni puntata di due ore sarà collegata l’una all’altra, Emigratis prenderà il via dalla Spagna dove il duo comico foggiano alla ricerca di far soldi e sistemarsi per sempre cercherà di sposarsi
Stanno guidando verso San Giovanni Rotondo per farsi un selfie con papa Francesco. Non da fedeli, ma “come fashion blogger”. Il ritorno di Pio e Amedeo ha qualcosa di incredibilmente ecumenico e divino. Emigratis terza edizione, da lunedì 19 marzo 2018 su ItaliaUno in prima serata (quindi ore 21.20) è l’appuntamento da segnare per l’ultimo parte di stagione televisiva prima dei saldi estivi. Intelaiatura leggermente differente visto che saremo di fronte ad una “serie”, ovvero ogni puntata di due ore sarà collegata l’una all’altra, Emigratis prenderà il via dalla Spagna dove il duo comico foggiano alla ricerca di far soldi e sistemarsi per sempre cercherà di sposarsi. “Nella nostra testa bacata nel mondo gay ci sono i soldi, quindi andiamo in Spagna dove ci sono più diritti civili dell’Italia e lì vogliamo organizzare il matrimonio del secolo: Bob Sinclair come dj, Stefano De Martino e Luca Tommassini per i balli di gruppo”, spiegano i due al FQMagazine. “Come sempre cerchiamo di affrontare i temi sensibili non con retorica della tv, ma come lo fa la gente normale nei bar e nei ristoranti”.
Tempo fa da qualche parte avete detto: “Noi siamo il popolo”…
Si ma poi ce l’ha rubata Beppe Grillo. Tutti lo dicono che ci hanno copiato. Si parla tanto di populismo oggi e noi lo abbiamo sempre incarnato. Quest’anno incarniamo anche il meridionale che si è lascito affascinare da Salvini, quello che vota Lega al Sud e che ce l’ha con il ragazzo di colore perché ha il telefonino, il wi-fi gratuito e 38 euro al giorno dallo stato”.
Pio e Amedeo amano in particolar modo qualche politico italiano?
L’unico politico che abbiamo incontrato dal vivo e con cui abbiamo passato una ora bellissima è il Dibba (Alessandro Di Battista ndr). Non possiamo che avere un buon ricordo. Con tutti gli altri, compreso il nostro presidente, non ci siamo mai interfacciati. Uno però lo vorremmo incontrare presto. È Matteo Salvini e vorremmo dirgli un paio di cose. La Lega Nord a Foggia ha preso il 5%. Sì perché la votano i ragazzi di Foggia che hanno vissuto un mese di Milano e ora sono tornati a casa”.
Dopo la Spagna dove vi siete diretti?
Nel mondo fashion blogger. Alcuni di loro ci hanno detto che con una foto su Instagram si guadagnano 10mila euro. Insomma, si apre un mondo di gente che non fa niente da mattina alla sera. Siamo così andati dalla Ferragni e da Gianluca Vacchi, ma non ci è bastato. L’obiettivo è papa Francesco. Ci mettiamo dietro le transenne in attesa che passi per un selfie e per far crescere il nostro profilo Instagram.
Con Vacchi avete ballato a bordo piscina…
Guardate, quest’anno non scrocchiamo Rolex e vestiti da 10mila euro solo per noi stessi. Ad esempio abbiamo obbligato Gianluca a fare una donazione importante per il reparto pediatrico dell’ospedale di San Giovanni Rotondo. Anche qui abbiamo usato la cattiveria per evitare di sfociare nella retorica: abbiamo sì obbligato Gianluca ma in cambio abbiamo voluto una foto con le famiglie dei malati perché a livello comunicativo tira un sacco. Insomma, è una critica a tutti quelli che fanno opere di beneficienza e negli ospedali si portano dietro un fotografo per farsi riprendere. Anche i gay li chiamiamo ricchioni perché noi denunciamo il fenomeno interpretandolo. Senza la bacchetta da professori in mano ma incarnando l’uomo della strada che non sa nemmeno il motivo del perché usa quel termine dispregiativo.
Come sta Leone il figlio di Ferragni e Fedez che deve ancora nascere?
Ha la gestazione di un cavallo. Sono venti mesi che attendiamo la nascita. La Ferragni sembra sia incinta da un paio d’anni. Non chiediamo nemmeno più quanto manca perché ogni volta ci dice due mesi. Comunque loro due sono stati molto carini con noi. Per farli rimanere male abbiamo dovuto esagerare: a Fedez abbiamo rubato mezzo guardaroba.
Andate anche a Las Vegas, vero?
Sì, con un ragazzo autistico di 41 anni. È Rain man in salsa foggiana. Ci siamo andati con lui e con il suo tutore che è un nostro amico d’infanzia. Così cerchiamo di vincere al casinò. È il mondo nostro che si rapporta con la disabilità. Con lui siamo stati cattivissimi. Gli abbiamo anche fatto uno scherzo telefonico senza dispiacerci. La pietà è il motore della discriminazione quindi per combatterla va usata l’ironia. Se io ti offendo e tu non te la prendi anzi ci ridi su, Bebe Vio in questo è campionessa, mi disarmi e mi rendi impotente.
C’è qualche comico che fa ridere Pio e Amedeo?
Siamo cresciuti con Troisi ed oggi consideriamo obsoleto un pezzo di cabaret di tre minuti in tv. Il pezzo molto scritto è superato. Oggi con i social ci sono mille battute trite e ritrite. Tendenzialmente fa ridere tutto quello che è vero, quello che ti fa dire ‘hanno ragione l’avrei voluto dire io’. A volte anche noi quando siamo surreali partiamo però sempre da concetti credibili. C’è anche un film che ci fa ridere tantissimo: Vieni avanti cretino, con Lino Banfi e con la regia di Luciano Salce. È bello perché è vero. Ancora oggi chi arriva dal Sud al Nord si arrangia a fare mille cose e fa fare figure barbine a chi l’ha raccomandato.
Stavamo dimenticando il cazziatone che avete subito dalla delegata Rai nella sala stampa di Sanremo 2018…
Lo vedrete nell’ultima puntata di Emigratis. Visto che il mondo musicale è gestito dalle lobby discografiche, volevamo raccomandare una bravissima band di Foggia. Perché se uno arriva dal basso e ha una bella canzone non può affermarsi? Così li abbiamo portati all’Arena di Verona, da Andrea Bocelli a Cracovia, poi ci siamo fatti dare l’invito a Sanremo direttamente da Claudio Baglioni. Ci mancava però l’invito della Rai, ma noi siamo entrati lo stesso in sala stampa. Ci siamo seduti, abbiamo fatto la nostra conferenza, poi ci si è avvicinata la delegata Rai e ci ha detto ‘Siete in casa Rai’ e noi ‘Bene, noi paghiamo il canone’.
Pio e Amedeo pagano il canone Rai?
Sì, ma da quest’anno perché sta nella bolletta. Di metodi per non pagarlo ne conosciamo tantissimi. Mia nonna che non c’è più, ma aveva la tv su un carrello con le rotelle, così se arrivava un controllo, spingeva il carrello dietro una porta e la nascondeva.
Lunedì 19 marzo andrete contro Montalbano e Il Segreto…
Sì, c’è anche Report. Manca solo Titanic. Ad ogni modo noi siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto e non vorremmo essere schiavi dell’ascolto. Nel nostro programma facciamo tutto, dalla scrittura al montaggio, abbiamo la coscienza a posto.
Un appello agli spettatori di Montalbano per cambiare canale.
Allora… Primo: è una replica e finisce sempre uguale. Due: se volete vedere un Montalbano diverso nella prima puntata di Emigratis c’è Montalbano a Ibiza. Scherziamo! Noi portiamo davanti alla tv una fetta di pubblico non più abituata a guardarla. È quel target che guarda Netflix o le serie scaricate dal web. Lo vediamo dai social: è gente che è fuggita dalla tv tempo fa e ci ritorna con noi. Oltretutto vive la cosa come un appuntamento tv da anni novanta. Quando eravamo piccoli lo si faceva con Fantastico.