“L’epoca del vaffa è finita, ma quella degli inciuci non comincerà”. Sono le parole di Beppe Grillo che, mentre a Roma continuano le trattative per l’elezione dei presidenti delle Camere e in cerca di una maggioranza di governo, ha deciso di rilasciare un’intervista a Repubblica poco prima del suo spettacolo a Verona. Il garante M5s, che da qualche mese ha ceduto il ruolo di capo politico a Luigi Di Maio, ha parlato anche del suo ruolo: “Io non capisco più cosa è vero e cosa finto, se sono ancora il padre spirituale di un movimento oppure no. Non mollo, ma adesso un capo politico c’è e certe risposte deve darle lui”. E ancora: “Sono come una prostituta in una città senza marciapiedi: non so dove collocarmi”. In ogni caso, conclude citando le frasi usate in un suo recente post, “continuerò a essere la voce di chi fatica ad andare avanti e dei militanti che lottano per cambiare l’Italia, l’Europa e il mondo. E terrò gli occhi aperti su tutto, anche su di noi”.
Grillo quindi, dice di non dormire e di riflettere su quello che ora spetta fare al Movimento e non solo. “Adesso la responsabilità di tutti è dare all’Italia una visione per i prossimi vent’anni. Governare è affrontare il futuro con chi condivide una visione, non dividere le poltrone e poi scoprire di non avere una visione, tantomeno comune”. Il garante M5s già nei giorni scorsi, con un video pubblicato sul suo blog, aveva ribadito l’importanza del Movimento di evolvere: “La specie che sopravvive, anche in politica, non è la più forte, ma quella che si adatta meglio. Noi siamo un po’ democristiani, un po’ di destra, un po’ di sinistra, un po’ di centro. Possiamo adattarci a qualsiasi cosa. A patto che si affermino le nostre idee”.
Alle domande su cosa e come dovrebbe agire il M5s in questo momento, Grillo ripete l’importanza di concentrarci sui temi: “A noi preme affermare una visione per i prossimi vent’anni, definire la vocazione e il ruolo dell’Italia nel lungo periodo e in tutti i settori, dalla cultura all’economia. La priorità sono i giovani e gli anziani, chi più è stato lasciato solo”, spiega il comico. “L’Italia ora deve riconquistare una visione lunga, a vent’anni. La sfida è cambiare il sistema culturale, il modo di pensare”, aggiunge il cofondatore del M5s, secondo cui “dopo quello è successo, è tempo di uscire in mare aperto e di rovesciare gli schemi”. Sulle preoccupazioni di alcuni leader Ue, “l’Europa deve rimettersi insieme, ma in modo nuovo. Il problema non è lo spazio comune, ma il modo in cui viene interpretato. In ogni caso – assicura Grillo – non vedo ragioni per gli allarmi. Vi sembra che quella attuale sia una Europa difendibile, vicina alle persone? Parla dell’Italia e non vede il mondo”.