Ha confessato Paolo Cugno, il compagno di Laura Petrolito, la ventenne accoltellata a morte e buttata in un pozzo a Canicattini Bagni, paese della provincia di Siracusa. Dopo ore di interrogatorio, il giovane, un bracciante agricolo, ha ammesso di avere assassinato la donna con cui 8 mesi fa aveva avuto una bimba. Accusato di omicidio è in stato di fermo. L’avrebbe ammazzata per un “raptus di gelosia”. Trasferito in carcere, è stato accolto dagli insulti della folla che lo aspettava davanti al penitenziario: “Sei un assassino”, “Devi marcire in carcere”. “Hai ammazzato una ragazza, maledetto”.
L’uomo era stato portato in caserma la mattina del 18 marzo. Era l’ultimo ad aver visto la vittima. La coppia,che da tempo aveva problemi, sabato sera si era allontanata dalla casa del padre di Laura, lasciando a lui la bambina. Non vendendoli tornare l’uomo ha cominciato a chiamare i cellulari di entrambi senza avere risposta. Preoccupato, ha dato l’allarme e sono scattate le ricerche terminate domenica col macabro ritrovamento del corpo della ventenne. L’assassino, dopo averla accoltellata, l’ha scaraventata in un pozzo artesiano. Sentito per ore dagli inquirenti, in serata ha confessato. Laura lascia anche un altro bambino avuto in una precedente relazione.
Secondo il medico legale Francesco Coco, che ha eseguito la prima ispezione cadaverica, Paolo Cugno avrebbe inferto alla compagna “almeno 6 coltellate“, al collo e al petto, e avrebbe poi cercato di nascondere il corpo. Agli inquirenti, ieri sera, avrebbe svelato anche il luogo in cui ha nascosto l’arma. L’assassino, in passato, avrebbe anche minacciato un uomo con una motosega.