Polemica concitata a Omnibus (La7) tra il deputato Pd, Francesco Boccia, e il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli. Quest’ultimo accusa il Pd di non far valere il principio di maggioranza nelle votazioni al Parlamento: “Purtroppo nel Pd ognuno vota come gli pare, cioè come in una cooperativa. Già al governo il gruppo parlamentare del Pd votava a seconda delle sensibilità personali. Penso che all’opposizione questa vocazione non maggioritaria sia ancora più esplicita. Questo porterà alla sepoltura definitiva del Pd”. Boccia non è d’accordo: “Veniamo da una legislatura in cui i gruppi parlamentari del Pd hanno sempre fatto quello che ha detto il segretario del partito”. “Non è vero, ci sono i dati” – ribatte Bentivogli – “il gruppo parlamentare meno disciplinato è stato quello del Pd. Il M5S e il centrodestra votavano secondo la decisione maggioritaria”. “Stiamo parlando di numeri diversi” – ribadisce Boccia – “sono state fatte tutte le leggi che la segreteria del Pd ha, in alcuni casi, ordinato”. “Non ce ne siamo accorti. Frequento poco il Pd” – rincara il sindacalista – “Quelle leggi sono state attaccate pure da chi le aveva votate”. Si scatena la bagarre. Il deputato Pd ripete che le indicazioni del partito sono state seguite pedissequamente, Bentivogli smentisce: “Il Jobs Act l’avete votato tutti?”. “Chi non l’ha votato è andato via”, risponde Boccia. “Ti ricordo che Jeremy Corbyn ha sempre votato con Tony Blair”, controbatte Bentivogli. “Vedo che Bentivogli fa l’avvocato difensore di Renzi”, replica il parlamentare. “Gli elettori e i lavoratori italiani si ritrovano in queste trasmissioni tv persone scatenate contro la legge Fornero, che però hanno votato” – si sfoga il sindacalista – “Altre persone sono scatenate contro il Jobs Act, ma l’hanno votato. Uno dice allora che sono dei dissociati. Serve lo psichiatra oppure torniamo a una politica che fa quel che dice?”. “Quelli sono da internare”, commenta Boccia, che nel finale è rimbrottato dalla conduttrice Alessandra Sardoni.
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