Due alpinisti sono morti e un altro è ricoverato in gravi condizioni dopo esser stati travolti da una valanga giovedì mattina sul Gran Zebrù in Alto Adige. La slavina si è staccata a 3200 metri di quota, nei pressi di Passo Bottiglia. Sul posto sono intervenuti gli elicotteri Pelikan e Aiut Alpin che hanno portato in quota gli uomini del soccorso alpino di Solda: i due alpinisti erano già morti quando sono stati estratti da sotto la neve. Una giovane donna invece è stata trasportata in gravi condizioni con l’elisoccorso all’ospedale di Trento: ora si trova in terapia intensiva presso il reparto di cardiochirurgia dell’ospedale Santa Chiara.

I tre erano arrivati ieri sera dall’Austria e avevano pernottato al rifugio Casati per intraprendere questa mattina l’escursione sul Gran Zebrù. La valanga, da loro provocata, gli ha investiti mentre stavano salendo sul lato est della montagna. Gli escursionisti, stando ai soccorritori, erano perfettamente equipaggiati ed erano provvisti dell’apparecchio Arva, che consente di essere localizzati sotto le valanghe. Infatti, la localizzazione dei tre dispersi è avvenuta in breve tempo, circa 40 minuti, un tempo che però a due di loro è stato fatale. La valanga si è staccata approssimativamente a 3.400 metri di quota ed è scesa fino a quota 2.800 con un fronte non tanto largo. Questo è bastato a travolgere la comitiva. Il distacco della valanga è stato osservato da degli escursionisti che si trovavano a Cima Solda che hanno allertato i soccorsi.

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