“Vedrai che questo è l’anno della Ferrari”. Lo si sente ripetere, con annesso colpetto di gomito e strizzata d’occhio, più o meno ogni marzo e ogni qualvolta la discussione scivoli sul tema motori. Succedeva già quando al volante della Rossa c’era Fernando Alonso e al timone Stefano Domenicali. Ricapita oggi, mentre ad Albert Park, Melbourne, Australia, la Formula 1 è pronta a ripartire. Nel frattempo sono arrivati Sebastian Vettel e Maurizio Arrivabene, sono passati anche il 2016 e il 2017, ma altro che Ferrari: le corse sono rimaste roba della Mercedes. Lewis Hamilton e compagnia, oltre a otto titoli in quattro anni, da quando c’è l’ibrido hanno vinto 63 gare su 79: dominio è l’unica parola che viene in mente. E’ trascorsa una decade da Kimi Raikkonen vincitore del Mondiale sulla Rossa. Se qualcuno dovesse rivedere il finlandese nello stato di forma del 2007 lo faccia sapere: servirebbe quel Kimi per ribaltare le gerarchie: sarà pure antipatico e taciturno, ma come girava…

La realtà è che Hamilton che guida una Mercedes è ancora la cosa più veloce che si possa vedere in pista, ma almeno ci sono tutti i presupposti per non addormentarsi al decimo giro di ogni Gran Premio. Il divertimento, quello sì, la Ferrari lo aveva regalato già lo scorso anno, quando prima della frittata al via a Singapore, Vettel se passava molto bene. E Maranello vorrebbe replicare, possibilmente aggiungendo qualche vittoria alle cinque del 2017. A combattere il grande nemico della Formula 1, la noia, ci si è messa pure la nuova proprietaria del circus, Liberty Media. Gare europee spostate alle 15.10, per evitare almeno l’abbiocco post-prandiale domenicale che con il ronzare delle monoposto creava un mix micidiale. Ma anche altre novità, introdotte con nomi da Guerre stellari: innanzitutto l’Halo, la nuova protezione frontale per i piloti, e poi le gomme Hypersoft per l’assalto alla pole position.

Il restyling ha infine fatto fuori le ombrelline: niente più modelle sulla griglia di partenza. Potevano essere l’unico modo per distrarre Hamilton e infatti Vettel alla prima conferenza stampa già se ne rammarica. Il tedesco della Ferrari, come gli amici al bar, è sicuro che il 2018 sarà il suo anno: “Voglio vincere con questa scuderia”, ha detto. Peccato che nel frattempo il suo rivale sia più preoccupato della Red Bull piuttosto che del Cavallino rampante di Maranello. Il britannico lo ha detto pochi giorni fa e pure Niki Lauda è d’accordo con lui. La energetica casa austriaca sarà l’altro ingrediente necessario per tenere svegli gli appassionati. Max Verstappen e Daniel Ricciardo sono i due piloti più divertenti, e se il motore Renault è una zavorra, c’è il nuovo telaio che non ha solo il fascino di essere griffato Aston Martin: ci ha messo lo zampino un genio dell’aerodinamica di nome Adrian Newey.

Ecco perché da Stoccarda guardano con paura alla Red Bull, relegando la Ferrari addirittura al ruolo di terza incomoda. Tutto il resto è lotta dal settimo posto in giù. C’è la Force India che qualcuno sfotteva per il colore rosa ma intanto ha motori Mercedes e va sempre a punti. C’è la Williams che tiene Robert Kubica in panchina per far guidare Stroll e Sirotkin, 41 anni in due. Il povero Alonso nel frattempo prega per avere una McLaren almeno competitiva, e finalmente verrà ripagato, mentre Hass e Renault completano il contorno. Infine ci sono gli altri due pezzetti di Italia: la Toro Rosso, frutto dell’alleanza tra Honda e Faenza, e la Sauber con motore Ferrari e l’Alfa Romeo a fare per ora solo da partner commerciale.

Tutte in pista in Australia per il primo weekend di gara, con la sveglia alle 7.10 per gli appassionati. Da quest’anno niente Rai: le gare saranno trasmesse in diretta su Sky e in replica in chiaro su Tv8. Il primo Gran premio dirà qualcosa in più sul ruolo della Ferrari? Sicuramente no, qualunque sia il risultato. Per questo Vettel, che ha quattro titoli iridati come Hamilton ma è un gradino sotto, dovrebbe rubare al compagno Kimi almeno la freddezza. Meglio dimenticare che l’anno scorso il titolo è sfuggito in fin dei conti per due episodi e che nei recenti test di Barcellona la Mercedes sarà stata pure solida ma la Ferrari ha fatto giri record su giri record. Niente proclami e pazzie alle prime difficoltà, niente colpetti di gomito e strizzate d’occhio: “Non sarà l’anno della Rossa”. Così poi, alla fine, magari arriverà il Mondiale e l’epilogo del dominio Mercedes.

I NUMERI E I NOMI DEL MONDIALE

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Formula 1 2018, l’arma non troppo segreta della Mercedes W09

next
Articolo Successivo

Formula 1: Gp Australia, pole Hamilton, poi Raikkonen e Vettel

next