Prima che Ettore Rosato prendesse posizione in nome del Pd sul no al forzista Paolo Romani come presidente del Senato, pur rendendogli omaggio come “un capogruppo di opposizione che ha avuto un comportamento sempre serio e rispettoso”, in casa dem nessuno sembrava voler raccogliere il veto del M5s sul nome del senatore di FI, per la sua condanna per peculato. “Noi non siamo come il M5s”, rivendica Rosa Maria Di Giorgi. Altri, come Fiano, Parrini, Rotta, a domanda diretta, preferiscono non prendere posizione in merito a un eventuale soccorso dem a Romani. Una prospettiva che sembra essersi chiusa di fronte alle parole di Rosato. Almeno in apparenza, considerato il voto segreto
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