“Sono irritata e profondamente dispiaciuta per Berlusconi. Sta pagando colpe che non sono sue. Anche dal punto di vista umano, questo massacro nei confronti di Paolo Romani mi sembra sgradevole”. Sono le parole dell’esponente di Forza Italia, Nunzia De Girolamo, ospite de L’Aria che Tira (La7). L’ex parlamentare, non rieletta alla Camera dei Deputati, accusa la classe dirigente di Forza Italia di aver messo Berlusconi in questa situazione: “Sta vivendo questa mortificazione per cui il M5S, pur non avendo vinto le elezioni, dica: ‘Tutti tranne lui a quel tavolo’. Come se fosse un appestato. Scegliere i leader in base ai criteri spesso giustizialisti del M5S è insopportabile, anche perché significa anche non avere rispetto per gli italiani che hanno votato il centrodestra. E nel mio partito qualcuno deve assumersi la responsabilità di quello che sta succedendo”. Lodi al leader della Lega, Matteo Salvini: “Sta dimostrando di essere molto bravo, oggi ancora una volta lo attesta in ogni mossa che fa. Se però non è Berlusconi l’uomo del centrodestra, come è stato per 20 anni, a fare la trattativa, la colpa certamente di qualcuno sarà”. Poi torna sul M5S: “Anche alla Camera voteranno scheda bianca. Quindi, non sono neanche loro così convinti di Fico“. Dissente la giornalista del Corriere della Sera, Maria Teresa Meli: “No, non bruciano il nome di Fico”. “Ma loro sono compatti, sono un gruppo militarizzato”, replica De Girolamo. “Sono un un gruppo militarizzato” – ribatte la giornalista – “ma ciò non esclude che siano un gruppo di grandi seghe, cioè di gente che non sa che cosa sia la politica. Di Maio si è fatto incartare in tre secondi, dimostrando che, se mai avrà un presidente della Camera, sarà per concessione del centrodestra o del Pd. Sta trattando come un democristiano di quinta fila. Capisco che i grillini si siano fatti questo film, ma il centrodestra ha preso più voti del M5S”. E De Girolamo rincara: “Se Berlusconi, Salvini e il centrodestra dovessero anche cedere a tutti i veti, a tutti i pregiudizi e a questo modo assurdo di interloquire dei 5 Stelle, allora significherebbe davvero calarsi le braghe”